STORIA DI ORDINARIA INGIUSTIZIA

La storia assurda del Maresciallo Lo Zito è in continua evoluzione e si cerca di aggiornarla continuamente.. i Provvedimenti dciplinari aumentano così come i Trasferimenti.. Il Blog contiene numerosissimi articoli e documenti scaricabili a prova dei fatti che vengono denunciati.. basta sfogliare le numerose pagine per rendersi cono...
BUONA LETTURA

lunedì 5 dicembre 2011

NIENTE FARMACI PER I RANDAGI AQUILANI, CONDANNATA LA CROCE ROSSA ITALIANA

NELLA TENDOPOLI DI CENTI COLELLA 

UN CAPO CAMPO NON CONSEGNO' MEDICINE
LA DENUNCIA DI UNA VETERINARIA CHE SI OCCUPAVA DELLA CURA DEGLI ANIMALI 

 L'AQUILA - Il Tribunale dell'Aquila ha condannato a tre mesi di reclusione, pena sospesa, R.R.A., comandante della Croce rossa italiana presso la tendopoli di Centi colella, per il reato di appropriazione indebita di medicinali a uso veterinario.
Lo riferisce Cristiana Graziani, medico veterinario che opera nel comune dell'Aquila e che si occupa della cura degli animali randagi.
"I fatti - racconta la Graziani - risalgono all’aprile 2009, quando un’associazione di volontariato, l'Unione democrativa corpo di polizia ecozoofila A.U.D. di Milano, aveva donato medicinali per un valore di circa 2.500 euro affinché venissero usati per la cura dei randagi nella fase post-sisma".
"La merce, stoccata in 32 imballaggi - ricorda la veterinaria - era arrivata all’Aquila nel campo di accoglienza di Centi colella, gestito dalla Cri, ma non mi era mai stata consegnata, benché nella bolla di accompagnamento fossero espressamente riportati i dati del destinatario e nonostante le reiterate insistenze".
"La merce, nel frattempo - aggiunge la Graziani - veniva utilizzata per la cura degli animali di propietà presenti nell’ambulatorio veterinario del campo di accoglienza".
Nella fase predibattimentale il difensore della parte civile, Fabio Cassisa, del Foro dell'Aquila, aveva chiesto e ottenuto la citazione in giudizio della Cri quale responsabile civile, in quanto l’imputato aveva operato quale responsabile del Reparto soccorsi speciali unità cinofile, struttura che fa capo direttamente al comitato centrale della Croce rossa.
Al termine dell'udienza, il giudice, oltre a pronunciare la sentenza di condanna nei confronti dell’imputato, ha ritenuto fondata la richiesta avanzata dalla parte civile e ha condannato la Cri, rappresentata dall'avvocatura dello Stato, in solido con l’imputato al risarcimento dei danni materiali e morali subiti dalla veterinaria, quantificando gli stessi in 3 mila euro.

"Il terremoto - sottolinea la Graziani - ha colpito non solo migliaia di persone, ma anche numerosi cani e gatti che sono morti o scappati, perdendo nella maggior parte dei casi il proprio padrone. Vagando tra le macerie hanno cercato di nutrirsi per sopravvivere, e io e altri volontari avevano grande necessità di quei farmaci per la cura degli animali vaganti".
"Sono soddisfatta e felice del risultato ottenuto dal nostro legale - concldue - finalmente a pagare non sono sempre gli esseri viventi senza voce, ma anche un ente conosciuto come la Croce rossa italiana. Mi auguro che per il futuro si possa porre fine alle irregolarità, come nel mio caso, della Cri e riportare la necessaria e indispensabile trasparenza nell’organizzazione e gestione di questa storica associazione".

1 commento:

  1. Amici ma se non aiutano noi dipendenti figuriamoci gli animali!!!

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