STORIA DI ORDINARIA INGIUSTIZIA

La storia assurda del Maresciallo Lo Zito è in continua evoluzione e si cerca di aggiornarla continuamente.. i Provvedimenti dciplinari aumentano così come i Trasferimenti.. Il Blog contiene numerosissimi articoli e documenti scaricabili a prova dei fatti che vengono denunciati.. basta sfogliare le numerose pagine per rendersi cono...
BUONA LETTURA

venerdì 17 febbraio 2012

LA GIUSTIZIA TRIONFA ......e ci si scrolla di dosso il fango !!!


La sospensione precauzionale dall'impiego del Maresciallo capo VINCENZO LO ZITO 
disposta con L'O.C. n° 643/2010 
E' REVOCATA RETROATTIVAMENTE 
a tutti gli effetti , ai sensi dell'Art. 918 del D.Lgs. 15 Marzo, n° 66


cliccare sulle immagini per ingrandire


UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE VA  AL PDM NELLA PERSONA DELL'ON.LE MAURIZIO TURCO E DEL SEGRETARIO LUCA MARCO COMELLINI

mercoledì 8 febbraio 2012

MARESCIALLO LO ZITO SMONTA CASTELLO ACCUSE DEL VERTICE....


CROCE ROSSA, PDM: ASSOLUZIONE
MARESCIALLO LO ZITO SMONTA CASTELLO ACCUSE DEL VERTICE. ADESSO COMMISSARIO ROCCA LO REINTEGRI IMMEDIATAMENTE 
E POI SI DIMETTA.

 8 Febbraio 2012

 "Apprendiamo con estrema soddisfazione che oggi, presso la Corte Militare di Appello di Roma, si è conclusa con l'assoluzione con formula piena la vicenda del maresciallo del Corpo militare della Croce Rossa Vincenzo Lo Zito, gia assolto in primo grado dall’infamante accusa di diserzione aggravata.
  Il deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del partito per la tutela dei diritti di militari e delle forze di polizia (Pdm), sulla questione, che in passato ha visto Lo Zito autore di circostanziate denunce di irregolarità nella gestione della CRI abruzzese, e quindi per questo vittima della “reazione” del vertice della Croce Rossa,  ha presentato numerose interrogazioni parlamentari rivolte ai ministri vigilanti sostenendo sempre la necessità di fare massima chiarezza sulla gestione dell’Ente, chiedendo anche quali siano state le ragioni per cui a fronte delle ripetute denunce fatte dal maresciallo Lo Zito si è ritenuto di dover sottoporre lo stesso militare ad una estenuante serie di denunce e procedimenti penali e  disciplinari e alla sospensione precauzionale dal servizio.
Mentre adesso attendiamo le dovute risposte dai ministri è chiaro che il commissario straordinario della C.R.I. avv. Francesco Rocca deve immediatamente dare corso alla procedura per il reintegro in servizio del maresciallo Lo Zito e provvedere, anche e soprattutto, alla restituzione degli stipendi non pagati con i dovuti interessi, seguiti ovviamente da un cospicuo risarcimento danni e una lettera con cui scusandosi per il trattamento riservato a un integerrimo militare, annuncia le immediate dimissioni dall’incarico di commissario straordinario della Croce Rossa Italiana.

lunedì 6 febbraio 2012

Interrogazione sul Bilancio CRI poco veritiero

 Atto Senato 
Interrogazione  a risposta scritta 
presentata da
ELIO LANNUTTI
giovedì 2 febbraio 2012, seduta n.669
Ai Ministri dell'economia e delle finanze, della salute e della difesa,
Premesso che:

La Croce rossa italiana (CRI) è un ente pubblico con caratteristiche internazionali e il suo ruolo umanitario è garanzia di rispetto dei diritti umani;

La CRI è da diversi anni commissariata ad ogni livello per gravi situazioni economiche e problemi relativi alla gestione del personale militare e civile dipendente;

Risulta all'interrogante che il bilancio preventivo 2012, recentemente approvato dai Ministeri vigilanti, sia stato predisposto dal Comitato centrale attraverso la trasposizione dei dati del bilancio di previsione 2011 senza nei fatti verificare le effettive esigenze dei Comitati territoriali, variazioni che sono da ritenersi strategiche visti i progetti di riforma in itinere e le nuove emergenze che la CRI dovrà comunque affrontare;

I tre rendiconti generali consolidati relativi agli esercizi 2008, 2009 e 2010 recentemente deliberati dal commissario straordinario della CRI sono organizzati tra loro in maniera molto diversa e disorganizzata e le relazioni allegate non sono totalmente esaustive;

Il bilancio 2012 non prevede quanto disposto dal commissario straordinario CRI, avvocato Francesco Rocca, relativamente alla chiusura del Comitato locale CRI di Rovereto la cui gestione amministrativa viene accorpata al Comitato provinciale di Trento;

Il bilancio 2012 non prevede nulla sul contenzioso tra CRI e le organizzazioni sindacali FP Cgil - FISASCAT Cisl e FLP Uil a difesa del posto di lavoro di 80 operatori, che lavoravano con la cooperativa Connecting People per la gestione del centro di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) di Borgo Mazzanone (Foggia) e che dovrebbero essere assorbiti dalla CRI;

Il bilancio 2012 non prevede nulla riguardo all'obbligo di stabilizzazione dei precari civili, imposta alla CRI a seguito di decine di sentenze dei Tribunali e confermate dalla Corte di cassazione, che porterebbe all'inserimento in pianta organica di oltre 1200 dipendenti con oneri del bilancio CRI;

Il bilancio 2012 non prevede nulla al riguardo dell'obbligo di pagamento dei "premi incentivanti" al personale precario civile CRI a seguito di decine di sentenze di Tribunali, obbligo che comporterebbe un'uscita di decine di milioni di euro dal bilancio CRI.

si chiede di sapere:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se non si ritenga utile sostituire rapidamente l'attuale vertice commissariale - in quanto detto bilancio non può risultare, così come scritto, veritiero - e procedere all'immediata nomina di un commissario ad acta per la redazione di un nuovo bilancio, nonché avviare immediatamente nuove elezioni per organi collegiali democraticamente eletti fino al riordino dell'ente, riportandolo ai compiti istituzionali.

(4-06765)

Troppe falle nel decreto di riforma






 Le commissioni Affari sociali della Camera e Sanità del Senato hanno bocciato il testo in esame, perché pieno di criticità: rimettere a posto la Cri, sempre più pressata dai debiti, sarà molto difficile. Intanto il Governo ha ridotto lo stipendio del commissario straordinario

Il Commissario Straordinario CRI, Francesco Rocca

  E’ tutto da rifare il decreto di riordino della Croce Rossa Italiana (Cri), che ne prevedeva la privatizzazione. Il termine della delega contenuto nel provvedimento è infatti scaduto e le commissioni Affari sociali della Camera e Sanità del Senato hanno bocciato il testo in esame, perché pieno di criticità. La privatizzazione della Cri è quindi, per ora, rimandata, mentre i nodi e i problemi da risolvere sono molti più di quanto non voglia far apparire il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, che dopo la parziale promozione della Corte dei Conti sulla sua gestione finanziaria vedeva a un passo l’approvazione del decreto di riforma, che aveva raccolto diversi suoi spunti. Invece nelle prossime settimane il ministero della Salute presenterà, in Senato, un nuovo decreto sugli enti sottoposti alla sua vigilanza, tra cui la Cri, con cui sarà possibile continuare nell’opera di riordino, e probabilmente verrà anche modificato lo schema di riforma. Inoltre il suo stipendio verrà ridotto, probabilmente del 50 per cento.

Una cosa appare chiara pero: rimettere a posto la Croce Rossa, sempre più pressata dai debiti, sarà molto difficile. La Corte dei Conti, nella sua relazione al Parlamento, nonostante abbia riscontrato dei miglioramenti nella gestione finanziaria negli ultimi tre anni, ha anche rilevato che manca una dotazione organica del personale militare, i cui oneri nel 2009 sono aumentati a causa di adeguamenti economici rispetto al 2008; non è stata istituita in tutte le sedi periferiche una Tesoreria unica, avviata invece solo per il Comitato centrale e in una regione; e la precarietà della situazione economica nel 2010 ha determinato un risultato finanziario negativo per oltre 9 milioni di euro.

Non finisce qui. La commissione Sanità del Senato ha appena concluso un’indagine conoscitiva, da cui emergono altri nodi da sciogliere. Un esempio: negli ultimi 31 anni la gestione dell’ente è stata affidata a commissario per 24 anni. Poi c’è da aggiungere una gestione contrattuale fortemente diseconomica, costi eccessivi di personale, beni strumentali, incertezze normative sulle procedure di affidamento di contratti e convenzioni, mancata e tempestiva approvazione dei rendiconti, flussi finanziari “opachi” in cui è difficile risalire ai centri decisionali, gestione finanziaria contabile in assenza di rendiconti approvati, e un patrimonio immobiliare gestito senza un inventario aggiornato. Senza tralasciare il reclutamento del personale senza criteri trasparenti e obiettivi, l’eccessivo ricorso a consulenze esterne, la mancanza di controlli interni e di misure volte ad accertare le responsabilità personali. Insomma, non proprio bruscolini. “Gli interventi da effettuare sono altri – spiegano Daniele Bosone (Pd) e Michele Saccomanno (Pdl), relatori del provvedimento – Ad esempio la privatizzazione dei comitati locali e provinciali, così come pensata nel decreto, potrebbe creare sovrapposizioni tra regole pubblicistiche e privatistiche. Più che una privatizzazione verticale, sarebbe opportuna una privatizzazione delle funzioni, delle attività oggetto di procedura competitiva nei casi in cui sia espressamente esclusa la formula del convenzionamento diretta tra enti pubblici”.

Inoltre va stabilizzato il personale ausiliario e quello a tempo determinato, e c’è la questione del corpo militare della Croce Rossa italiana, l’unica al mondo ad avere personale militare assunto a tempo indeterminato. La commissione Sanità del Senato propone di convertirlo in corpo ausiliario al ministero della Difesa conservandone le finalità, dando vita ad un corpo orientato alla gestione della sicurezza dei presidi sanitari in situazioni di crisi nazionali od internazionali. Ma il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca (in carica fino al prossimo 30 settembre), non è d’accordo. “La mia proposta – spiega – era di creare un ruolo a esaurimento del corpo militare ausiliario, sempre nella Cri. Circa la privatizzazione di funzioni proposta dalla commissione del Senato, il rischio è di creare tante Sise (la società in house della Croce Rossa italiana, che ha gestito il 118 per la Sicilia, famosa per lo scandalo delle ‘assunzioni elettorali’ e il debito enorme generato tra Regione e Cri, ndr). Per il passato, ho denunciato quello che dovevo denunciare. Durante la mia gestione abbiamo migliorato i conti. Rispetto le indicazioni del Parlamento, ma il Governo deve darci degli strumenti. Così non possiamo andare avanti. Senza norme la Croce Rossa è condannata ad una lenta agonia”.

Intanto dopo la bocciatura del decreto, il 2012 continua con un altro boccone amaro per Rocca: la sua retribuzione verrà ridotta. Il Governo ha infatti accolto l’ordine del giorno scritto dal Partito per la tutela dei diritti dei militari (Pdm) e presentato da Maria Antonietta Farina Coscioni dei Radicali, per ridurre del 50 per cento il compenso annuo lordo di 229.489,43 euro di Rocca. “Vogliamo evitare che la nuova proroga al 30 settembre 2012 rappresenti un premio – scrivono Coscioni e Luca Comellini del Pdm – e sia invece caratterizzata da compiti prioritari: cioè l’approvazione entro il 30 marzo del bilancio complessivo dell’Ente relativo al 2011 e le convocazioni per l’elezione degli organi statutari ai vari livelli entro il primo giugno 2012″.
 

sabato 4 febbraio 2012

Croce rossa ai raggi X " C'è poca trasparenza "


Il senato indaga: 
opacità finanziaria, assunzioni senza criterio

Mancata approvazione nei tempi dovuti dei rendiconti, opacità dei flussi finanziari, mancanza di criteri trasparenti e obiettivi sul reclutamento, assenza di pianta organica, attribuzione ai dipendenti di emolumenti non dovuti, eccesso di consulenti esterni. E poi: mancanza di controlli interni, carenza di una esatta rendicontazione di beni mobili, diseconomicità della gestione dei beni immobili.
Commissario Str. ROCCA
 Le attività svolte in convenzione per il Pronto soccorso? Anche queste antieconomiche, con casi limite oggetto di segnalazione nel Lazio e in Puglia. Sono i rilievi sollevati dalla commissione sanità del senato, presieduta da Antonio Tomassini, al termine di un'indagine conoscitiva sulla Croce rossa italiana. Indagine durata un anno, un migliaio i documenti cartacei depositati, una decina le audizioni, a partire dal commissario straordinario della Croce Rossa, Francesco Rocca. A proposito, la Cri nei suoi 31 anni di vita è stata commissariata per 24. Un ente pubblico, la nostra Croce rossa, che non ha equivalenti a livello internazionale, dove le strutture operano tutte in regime di diritto privato. Un ente elefantiaco, che tra comitato nazionale e locali conta 4 mila dipendenti, di cui 1.281 a tempo indeterminato, oltre 1.500 a tempo determinato, prevalentemente per i servizi in convezione con le Asl, 1.200 del corpo militare. A parte, i volontari. «Del tutto anomalo e contrastante con i principi di sana gestione finanziaria», scrivono Daniele Bosone (Pd) e Michele Saccomanno (Pdl), relatori delle conclusioni dell'indagine, «la scelta di trasferire sul comitato centrale gli oneri del personale civile e quelli derivanti dai negativi risultati economici della gestione dei comitati locali». Fino al 2007, le delibere dei comitati non erano sottoposte a controlli di esecutività da parte del comitato centrale. Per le assunzioni, non si sono riscontrati criteri certi, si è fatto ricorso a consulenti senza spiegare perché non fosse possibile far svolgere lo stesso lavoro a personale interno, si sono riscontrati casi di compensi non dovuti. Notevoli ritardi poi nell'approvazione dei conti consolidati: per fare un esempio, il 16 dicembre 2006 si è approvato il conto relativo al 2004.
«C'è una serie notevole di anomalie e irregolarità, che evidenziano l'urgenza di una revisione complessiva del sistema di Croce rossa», commenta Saccomanno. Ci sono gli estremi per segnalazioni alla magistratura? «La Corte dei conti ha sempre certificato i bilancipositivamente», taglia corto il senatore Pdl. 


venerdì 3 febbraio 2012

REINTEGRAZIONE IN SERVIZIO.......


presentata da
MAURIZIO TURCO
giovedì 2 febbraio 2012, seduta n.582
Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze, 
al Ministro della difesa.
Per sapere - premesso che:

Sul sito web bari.it , il giorno lunedì 23 gennaio 2012, è stato pubblicato un articolo a firma di Gianvito Rutigliano dal titolo « Croce Rossa in difficoltà: rientrano i 23 rinviati a giudizio» in cui si legge «La sede barese è da tempo sotto organico e i vertici pensano di reintegrare i dipendenti sospesi per un'accusa di truffa ai danni dell'ente con un processo penale aperto»; 
Il maresciallo del Corpo Militare della Croce Rossa Vincenzo Lo Zito è da tempo sospeso dal servizio perché sottoposto a procedimento penale, peraltro conclusosi in primo grado con l’assoluzione

Se le notizie riportate nell’articolo in premessa siano vere e quali siano le immediate azioni che il commissario straordinario della Croce Rossa intenda porre in essere per evitare che si creino eventuali situazioni di disparità di trattamento nei confronti del maresciallo Lo Zito;

Se non ritengano opportuno provvedere in merito alla reintegrazione in servizio del maresciallo Lo Zito.

fonte