STORIA DI ORDINARIA INGIUSTIZIA

La storia assurda del Maresciallo Lo Zito è in continua evoluzione e si cerca di aggiornarla continuamente.. i Provvedimenti dciplinari aumentano così come i Trasferimenti.. Il Blog contiene numerosissimi articoli e documenti scaricabili a prova dei fatti che vengono denunciati.. basta sfogliare le numerose pagine per rendersi cono...
BUONA LETTURA

sabato 29 dicembre 2012

La Croce Rossa....abbandona la nave cercando di eludere l'inevitabile indagine sul proprio operato




la Croce Rossa....abbandona la nave cercando di eludere l'inevitabile indagine sul proprio operato

Convenzione ARES - CRI ora è definitivo ( si fa per dire...) la CRI abbandona la nave cercando di eludere l'inevitabile indagine sul proprio operato che ha causato , per il momento :

  1. Licenziamento di almeno cinquanta autisti di ambulanza , dopo sette anni di loro buon lavoro per l'ARES 118
  2. Subappalti vietati
  3. appalti di subappalti vietati
  4. inquadramento economico per gli infermieri a livello degli "animatori di villaggi turistici" e non per la loro qualifica
  5. assunzione tramite il collocamentodi Frosinone di personale, in sostituzione di quello già impiegato
  6. gravi innadempienza contrattuali : mancanza di infermieri, mancanza di medico a bordo, ritardo di attivazione dei mezzi di soccorso nel territorio laziale,che hanno causato l'assenza e/o il ritardo di ambulanze in più postazioni
Il tutto in soli tre mesi dopo dall'accordo firmato alla regione lazio che diceva tuttaltro.
 
In pratica prima di abbandonare la nave (moda assai diffusa ultimamente) che cos' altro doveva accadere ????
Abbiamo comunque piena fiducia nelle Autorità competenti, coinvolte tramite il nostro esposto, a far piena luce per rispristinare la legittimità amministrativa che, a nostro avvisto. è stata completamente stravolta.


venerdì 28 dicembre 2012

Convenzione 118 con la Croce Rossa finisce sul tavolo delle Fiamme Gialle

118, la convenzione con la Cri
finisce sul tavolo delle fiamme gialle


 Lo fa sapere il Partito democratico che chiede l'intervento del prefetto. “Doveva essere un toccasana per il servizio d’emergenza del 118, ma si è trasformato in un pasticcio da Corte dei Conti. E non poteva essere diversamente vista la assoluta leggerezza e spregiudicatezza con cui la Croce rossa Italiana ha dato applicazione ad un contratto da 20 milioni di euro”, afferma Riccardo Agostini membro direzione romana Pd.
L’accordo è dello scorso agosto ma in questi pochi mesi è successo di tutto. Dall'intervento di società interinali, all'affidamento del personale ad una società lombarda. “Nelle province di Frosinone e Latina – continua l’esponente democratico – si è andati anche oltre lasciando a casa gli autisti abilitati, circa 50, e assumendone altri. Tutto questo per risparmiare sul lavoro. Più che una convenzione atta a garantire ai cittadini un servizio d’emergenza sicuro ed efficiente, l’accordo si è tramutato in una occasione di guadagno per imprese sconosciute, il cui coinvolgimento era espressamente vietato. Tutta la storia del pasticcio Cri è stata riassunta nell’esposto presentato dalla Cgil. Ora è forte il rischio che salti tutto e che le 44 postazioni del 118 garantite dalla Croce rossa restino vuote. Credo che il Prefetto debba intervenire prima che si crei il collasso del sistema d’emergenza, altro frutto avvelenato della Giunta Polverini”.

 

domenica 23 dicembre 2012

CROCE ROSSA..... le strane Elezioni al Comitato di Napoli. Spunta pure una Interrogazione Parlamentare...

AULE PARLAMENTARI CHIUSE, 
AULE GIUDIZIARIE SEMPRE APERTE
Dr. FRANCESCO CATAPANO Socio Attivo CRI
 Se le aule parlamentari sono chiuse per decreto del Presidente della Repubblica, per l’affermazione del Diritto, vivaddio, le aule giudiziarie ( Tribunale penale, civile ed amministrativo )restano sempre aperte. Così la vicenda “ Elezioni CRI di Napoli “ troverà allocazione nelle sedi opportune . In occasione della prima elezione degli organi elettivi della CRI ( epoca Garavaglia )un caso analogo da me sollevato fu risolto con l’accoglimento del mio ricorso da parte degli Uffici elettorali della CRI. Questa volta la CRI non ha avuto la forza di saper reagire per il rispetto della legalità. Si è arrivati finanche a negare la certezza di un provvedimento firmato dallo stesso CS , arrampicandosi con interpretazioni del tutto infondate dell’atto e direi offensive verso la intelligenza dello stesso CS.
Se l’interrogazione parlamentare, che di seguito si riporta, non sarà evasa, tuttavia il Ministro della salute è già stato investito da me del problema circa l’esatta applicazione del Dlgs 178/2012 inerente la non candidabilità di chi non era socio attivo alla data della sua nomina a Commissario dei Comitati CRI. Ora non farò altro che chiedere anche io una visita ispettiva ministeriale presso il Comitato provinciale Cri di Napoli.
 
 
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
Al Ministro della salute

Per sapere premesso che:

Con decreto del Ministro della salute del 13 novembre 2012 è stato emanato, in attuazione dell’articolo 3, comma 1, lettera b) del decreto legislativo 28 settembre 2012 n. 178, il Regolamento elettorale interno per le elezioni nei comitati dell’Associazione Italiana della Croce Rossa, nel testo trasmesso con nota del Commissario della CRI in data 8 novembre 2012 ;

In attuazione del predetto Regolamento sono state avviate le elezioni degli organi associativi , a partire dai Comitati locali e Comitati provinciali ;

In particolare, in occasione delle elezioni del Comitato provinciale di Napoli si sono verificati accadimenti che destano viva preoccupazione per la legittimità delle procedure svolte, ancor più allarmanti ove le medesime problematiche dovessero caratterizzare in futuro prossimo le elezioni per i livelli superiori, riguardanti le Presidenze regionali e nazionale ;

Tali accadimenti hanno avuto riferimento alla corretta applicazione delle vigenti norme regolamentari in tema di elettorato passivo, con specifico riguardo al legittimo status di eleggibile del candidato Paolo Monorchio, proclamato eletto alla carica di Presidente provinciale in esito allo scrutinio delle votazioni effettuate in data 16.12.2012 presso il Comitato provinciale CRI Napoli ;

Ai fini di un corretto inquadramento della vicenda, rilevano :

1) l’art. 3, comma 5 del Regolamento elettorale approvato con D.M.13 novembre 2012, ove testualmente recita : “ Ai sensi dell’art.3, comma 1,lettera b) del decreto legislativo 28 settembre 2012 n. 178, sono in ogni caso esclusi dall’elettorato passivo coloro che non avevano il requisito di socio dell’Associazione Italiana della Croce Rossa alla data di nomina a Commissario dei Comitati di cui all’art. 16, comma 3, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 maggio 2005 n.97”;

2) il vigente Statuto della CRI approvato con DPCM 6 maggio 2005, n.97, ove si prevede che sono titolari dell’elettorato passivo i soci attivi da almeno due anni in regola con il versamento della quota sociale, purchè abbiano compiuto la maggiore età e che rientrano nella categoria dei soci attivi gli appartenenti alle componenti volontaristiche, tra cui quella dei donatori di sangue ;

3) il regolamento per l’organizzazione ed il funzionamento delle componenti volontaristiche della Croce Rossa Italiana, approvato con Ordinanza del Commissario straordinario della CRI, n. 362/05 del 01/07/2005, come aggiornato nel testo approvato con successiva O.C. n. 411/05 del 28.7.05;

In tale contesto normativo si è verificata una singolare vicenda, che ha visto dapprima l’esclusione del candidato Paolo Monorchio dall’elettorato passivo, in quanto privo dei requisiti di socio attivo alla data prevista dall’art. 3, comma 5 del Regolamento elettorale approvato con D.M.13 novembre 2012, considerato che detto candidato è stato nominato in data 23.12.2008 Commissario presso il Comitato provinciale CRI di Napoli ; successivamente, con una frettolosa e discutibile procedura d’autotutela, il dott. Monorchio è stato riammesso alla competizione in veste di eleggibile, risultando poi effettivamente eletto alla carica di Presidente del predetto comitato provinciale ;

La frettolosa riammissione non ha mancato di destare stupore e vivaci polemiche in sede locale, cui ha fatto seguito un’istanza di autotutela ulteriore da parte di un socio che ha chiesto la rimozione dell’atto con cui era stata revocata la originaria esclusione, mentre appare plausibile e prevedibile che la vicenda possa essere sottoposta anche al vaglio delle competenti sedi giudiziali;

La vicenda assume contorni meritevoli della massima considerazione, soprattutto ai fini di fugare ogni possibile ipotesi d’indebita interferenza ambientale, considerato che il soggetto interessato ricopre proprio in quella sede la carica di Commissario provinciale ;

In ogni caso, la contraddittorietà del comportamento degli uffici elettorali chiamati a pronunciarsi nella vicenda dà conto della opportunità di un pronto intervento chiarificatore, anche da parte ministeriale, sulla corretta interpretazione ed applicazione delle norme in tema di elettorato passivo, con specifico riferimento agli elementi oggettivi ed incontestabili che dimostrino il possesso del requisito di socio attivo della componente volontaristica dei donatori di sangue ;

tale chiarificazione si rende vieppiu’ essenziale, considerata l’elevata probabilità che le medesime problematiche insorte in occasione delle elezioni provinciali CRI di Napoli possano riproporsi anche nel caso delle elezioni dei Presidenti regionali e nazionale, laddove dovessero proporre la propria candidatura soggetti che ricoprono cariche commissariali e per i quali si rende necessario accertare senza alcun margine di equivoco il possesso del requisito di socio attivo alla data di nomina nelle funzioni commissariali, in ossequio al disposto dell’art. 3, comma 5 del Regolamento elettorale approvato con D.M.13 novembre 2012 ;

1) se codesto Ministro non valuti opportuno disporre una specifica iniziativa ispettiva presso la sede provinciale CRI di Napoli in ragione delle vicende elettorali di cui in premessa ;
2) quali iniziative intende intraprendere codesto Ministro perché siano fornite inequivoche direttive interpretative ed applicative volte ad accertare il possesso del requisito di socio attivo alla data di nomina nelle funzioni commissariali, in ossequio al disposto dell’art. 3, comma 5 del Regolamento elettorale approvato con D.M.13 novembre 2012 ;

Roma, 21 dicembre 2012

On. Fulvio Bonavitacola

lunedì 10 dicembre 2012

Croce Rossa, scandalo subappalti: le ambulanze a una società di costruzioni



La protesta del personale che lavora in subappalto per la Croce Rossa
La protesta del personale
La Croce Rossa subappalta i suoi servizi. In violazione del contratto di servizio (all'art. 5 è espressamente vietato). La sigla della convenzione tra Regione Lazio e Croce Rossa italiana del 31 luglio 2012, denunciano i sindacati, «non è stata sufficiente a dire la parola fine ai disservizi del pronto intervento medico: le 42 postazioni ex 118 del territorio laziale - affidate in gestione a Croce Rossa per 19,7 milioni di euro l'anno - non bastano a convincere la C.r.i. a gestire in proprio il personale, infermieri e autisti soccorritori». Di fatto chi lavora sulle ambulanze dipende - anziché dalla Croce Rossa - da una società sub-appaltatrice, la «C.s.f. Costruzioni e Servizi srl» di Milano, con contratti precari di pochi mesi, ora scaduti.

IN PIAZZA CON CALCE E CAZZUOLA - Che cosa abbia a che fare con la sanità una società di costruzioni è tutto da spiegare. Intanto, però, il personale è in agitazione: sabato 8 e domenica 9 ha protestato in cima alla scalinata di piazza di Spagna, a Roma, contro i 54 licenziamenti di novembre e i 40 di dicembre. «Vogliamo convincere il nostro datore di lavoro, la società C.s.f. a rinnovarci il contratto scaduto – spiega Sergio Bussone, Cgil Fp Roma e Lazio -. Perchè dal nostro contratto La Csf risulta essere il nostro utilizzatore finale, ma non ha rinnovato il contratto ad un centinaio di persone, tra infermieri e autisti, che ora tornano a casa, lasciando il posto a volontari e nuovi addetti, scelti senza tener conto né dell’esperienza maturata, né dei titoli necessari per espletare correttamente il servizio». 
Il defibrillatore: manca quello di riserva
Defibrillatore manca batteria di scorta
VEICOLI MALE EQUIPAGGIATI - Intanto i soldi della convenzione regionale sembrano non bastare per assicurare ai mezzi di soccorso della Croce Rossa sufficiente equipaggiamento: i veicoli, per essere a norma, dovrebbero avere a disposizione personale specializzato e mezzi di prima necessità, come 2 defibrillatori automatici – uno di supporto, in caso di malfunzionamento – e la batteria. Ma le telecamere di Corriere.it hanno appurato che in un’ambulanza del pronto soccorso Cri, di turno sabato 8 dicembre, non c’erano né il secondo defibrillatore, né la batteria. «L’aereatore d’ossigeno c’è – spiegano gli infermieri – ma l’ossigeno lo abbiamo chiesto da una settimana e il bombolino prosegue ad essere vuoto. Così come mancano guanti in lattice e nitrile, necessari per soccorrere il paziente insanguinato».
 
Personale della Croce Rossa
LETTIGA SENZA CINTURE - I presidi per l’immobilizzazione, poi, sono insufficienti: la lettiga dovrebbe presentare almeno tre cinture, ma ne ha una sola. Il materassino a depressione manca. Mentre le garze sono tenute alla rinfusa all’aria aperta, e dunque non sono asettiche. Infine l’aspiratore, che serve per aspirare sangue e catarro, in situazioni d’urgenza, per evitare al paziente il soffocamento, non è corredato da sondini monouso, senza i quali è inutilizzabile. 


La borsa dell'aspiratore senza sondino di ricambio
senza sondino di ricambio
FROSINONE E RIETI, C'E' IL BANDO - Nel frattempo a Frosinone e a Rieti è stato indetto il bando di concorso per la selezione del personale addetto alle postazioni d’emergenza della Croce Rossa. «Ma si tratta di bandi – spiegano gli ex autisti Cri scesi in piazza sabato a Roma – che non tengono conto dell’esperienza maturata, né delle peculiarità professionali necessarie». Rieti, ad esempio, non richiederebbe agli autisti soccorritori la patente della Croce Rossa, ma solo la patente B. «E non costituisce nota di merito né l’esperienza sul campo, né la laurea in scienze infermieristiche», protestano i sindacati. «Per lavorare servono solo un paio di corsi generici sulla rianimazione e il modello Isee», spiega Bussone. Stessa sorte tocca al personale infermieristico.


INQUADRATI COME PORTANTINI - E si tratta di personale ex dipendente della società di costruzioni milanese, il cui contratto di lavoro a tempo determinato, siglato con una società interinale di Roma Job Italia e «somministrato» alla società C.s.f. è ormai scaduto. «Non verrà rinnovato per un motivo semplice – spiegano i lavoratori scesi in piazza –. Il personale specializzato pretende di essere inquadrato correttamente, dunque costa di più. Non a caso, già il nostro esaurito contratto era siglato da una società di costruzioni, con evidenti conseguenze sul pagamento dei contributi, mentre sulla carta gli infermieri comparivano inquadrati come semplici portantini».

  La protesta degli Infermieri 

clicca per il video

domenica 9 dicembre 2012

BUONE FESTE .....

Onesto è colui che cambia il proprio pensiero 
per accordarlo alla verità.
Disonesto è colui che cambia la verità 
per accordarla al proprio pensiero.

mercoledì 5 dicembre 2012

Croce rossa, lavoratori sul tetto "Licenziati 50 dipendenti"






La Fp Cgil spiega che la Cri non sta rispettando un protocollo firmato con Ares 118 a maggio. Usb: "L’emergenza territoriale sarà affidata ai volontari e alle agenzie interinali con evidente diminuzione della qualità del servizio"
Cento lavoratori e lavoratrici sono saliti sul tetto della Sede provinciale della Croce Rossa Italiana di Roma.  “La forte protesta - spiega Massimiliano Gesmini dell'Usb in una nota - nasce dalle bugie e false promesse messe in piedi dalla Cri, dalla Regione, dall’Ares 118 e da quei sindacati che hanno voluto e sottoscritto una convenzione di 19 milioni di euro l’anno tra la Cri e Ares 118, per la copertura di numerose postazioni territoriali del 118, con l’accordo del mantenimento dei posti di lavoro. Ora questi lavoratori, che sono stati utilizzati dalla Cri come pedina di scambio per ottenere la Convezione milionaria, messa sotto accusa in queste ore per il tentativo della stessa Cri di subappaltare all’esterno il personale, rischiano per l’ennesima volta di rimanere senza lavoro mentre l’emergenza territoriale sarà affidata ai volontari e alle agenzie interinali con evidente diminuzione della qualità del servizio".
Secondo Fp Cgil Roma e Lazio "Sono lavoratori che avrebbero dovuto avere un lavoro stabile e certo in applicazione di un protocollo d’intesa convenzionale tra Ares 118 e la Cri, firmato dalla Regione Lazio nel lontano maggio 2012 recepito tramite Decreto 70 della stessa Regione Lazio, firmato anche dal Delegato del Ministro delle finanze. Nonostante il protocollo, la Cri si sta adoperando contrariamente e in palese contrasto con quanto sottoscritto. In particolare c’è il mancato reintegro tramite l’ufficio di collocamento di 79 autisti di autoambulanza; da almeno 7 anni nel servizio di emergenza sanitaria 118; la Cri subappalta a una Società di costruzioni di Milano, la quale a sua volta appalta a un'altra agenzia di Roma, proponendo contratti di lavoro per infermieri di livello inferiore. Siamo stanchi di questi continui e gravi provvedimenti amministrativi da parte della Cri contrari alla normativa vigente; siamo stufi dell’imbarazzante silenzio degli Organismi pubblici preposti al controllo: Regione Lazio e Ares 118. L’occupazione della Sede Cri continuerà ad oltranza, fino al raggiungimento delle legittime condizioni di lavoro. Oggi, sono stati licenziati 50 lavoratori, nonostante già impiegati".