Nella Croce Rossa Abruzzese avvengono delle irregolarità amministrativo-contabili. A denunciarle è il maresciallo Vincenzo Lo Zito, dipendente CRI, a compierle è la Presidente Maria Teresa Letta la quale ha anche provveduto al 2° Trasferimento per incompatibilità ambientale dello stesso. I fatti contestati dal maresciallo, toccano diverse sfere, dell’agire nella pubblica amministrazione ma attengono sempre alla stessa persona che vuole tutto sotto il suo controllo e la sua direzione.
STORIA DI ORDINARIA INGIUSTIZIA
La storia assurda del Maresciallo Lo Zito è in continua evoluzione e si cerca di aggiornarla continuamente.. i Provvedimenti dciplinari aumentano così come i Trasferimenti.. Il Blog contiene numerosissimi articoli e documenti scaricabili a prova dei fatti che vengono denunciati.. basta sfogliare le numerose pagine per rendersi cono...
BUONA LETTURA
L' auto di servizio per usi privati 'Arrestate il vecchio direttore Cri'
RispondiEliminaRepubblica — 23 febbraio 2009 pagina 2 sezione: BARI
la nipotina da accompagnare a scuola e poi tutti quei servizi da sbrigare in giro per la città. Tutti, rigorosamente, con l' auto di servizio. Si chiamano peculato e truffa i reati che, secondo il sostituto procuratore del tribunale di Bari Roberto Rossi, avrebbe commesso Nicola Trentadue, all' epoca dei fatti direttore regionale pugliese della Croce Rossa. L' uomo, finito così nello scandalo degli assenteisti all' interno dell' ente, sarebbe stato visto e filmato dagli agenti delegati per le indagini mentre si aggirava per Bari a bordo dell' auto blu, e non certo per ragioni di lavoro. Ma non solo: le commissioni, di natura del tutto privata, sarebbero state svolte durante gli orari in cui avrebbe dovuto essere in servizio alla Croce Rossa. Per questo il pm Rossi aveva chiesto al gip Vito Fanizzi di mandare Trentadue agli arresti domiciliari. Richiesta che non sembra essere stata concessa: il gip ha infatti fissato per il prossimo 2 marzo un' udienza nella quale interrogherà l' ex direttore, allo scopo di valutare se sussistono gli estremi per disporne la sospensione dal servizio. Si tratta di una misura cautelare alternativa agli arresti e, sicuramente, più attenuata. Le risposte che darà Trentadue serviranno al giudice per prendere una decisione in merito. La Croce Rossa, nei mesi scorsi, era finita nuovamente all' attenzione delle cronache. Quando cioè il pm Rossi aveva fatto notificare a 23 persone l' avviso di conclusione delle indagini. Si tratta di un capitano della Croce rossa, 18 marescialli e quattro impiegati, del comitato provinciale e di quello regionale, tutti accusati di truffa per essersi assentati dal lavoro con una certa frequenza e per ragioni personali. I dipendenti andavano tranquillamente al bar o, dal momento che gli uffici dei comitati provinciali e regionali sono in piazza Mercantile, lasciavano la scrivania anche per fare un giro per negozi nel murattiano o per fare spese al vicino mercato coperto. Fin qui tutto più o meno normale, se non fosse invece che sulla carta i 23 risultavano presenti. A inchiodare gli indagati sono stati i filmati, girati dalla polizia del commissariato di Bari Carrassi, che hanno seguito i loro spostamenti e annotato, orologio alla mano, tutti i minuti delle loro curiose assenze: si andava dal break per la colazione, e cioè dalle 8.37 alle 9.06, fino alla prolungata assenza di cinque ore e 35 minuti, praticamente i due terzi della giornata lavorativa. Protagonista dell' insolito primato un capitano che utilizzava lo stesso sistema degli altri 22 indagati: il badge che registra entrate e uscite veniva lasciato in ufficio il giorno precedente, e l' indomani toccava al primo che arrivava timbrare per tutti. Così a rotazione, concedendo a ciascuno il privilegio di "prendersela comoda". Ma dalle indagini è emerso anche che, quando il sistema informatico si era rotto, non si erano persi d' animo: la presenza sul posto di lavoro veniva diligentemente annotata a mano dagli "amici". Prosegue, infine, l' altro filone di inchiesta avviato dallo stesso magistrato riguardante 14 tonnellate di pasta avariata, che invece di essere distribuita per beneficenza era stata lasciata a marcire nel deposito dell' autoparco. Ad aprile scorso gli agenti del commissariato di Bari Carrassi erano arrivati all' autoparco per un normale controllo, esteso poi anche al magazzino: 120 metri quadrati dove erano accumulati generi di prima necessità, prodotti che dovevano essere consegnati a famiglie in difficoltà. E che, invece, in parte erano scaduti, ormai inutilizzabili, senza che nessuno se ne fosse mai accorto. Le confezioni, donate nel 2004, riportavano come scadenza il 2006, ma la pasta era uscita dall' oblio solo due anni dopo, e cioè ad aprile 2008. - MARA CHIARELLI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/02/22/auto-di-servizio-per-usi-privati.html
e foggia!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminapensate che il genio della pasta ha chiesto un avanzamento.
E VERO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La cosa che mi lascia perplesso, è che un presidente si una società con capitale CRI meglio conosciuta come SISE spa, finalmente hanno azzerato i vertici, dato il loro modo si amministrare la società in hause, ma lo stesso presidente è anche commisario del comitato regionale sicilia, ma resta al vertice della CRI siciliana, non doveva essere, anzi si meritava di essre preso a calci nel c........, mi sbaglio, dopo l'allegra amministrazione dei soldi pubblici? a cosa cìe mi stupisce che i vertici di roma, avevano chiesto il dimezzamento degli aministratori e la sospensione dei compensi, circa due anni fa, il nulla.......hanno continuato a prendersi i compensi.
RispondiEliminaadesso il neo Commissario Rocca, ha bloccato i compensi algi aministratori della SIse spa, bravo!!!!!! quindi non aspettavano questi compensi????? quindi il caro Guglielmo Stagno D'alcontres deve restituire le somme elargite illeggittimamente, dato che i vertici della CRI, avevano chiesto la sopsensione da ben due anni.
ROcca provvedi a far restituire le somme, sono soldi pubblici.
.......Rocca provvedi a far restituire le somme, sono soldi pubblici....
RispondiEliminaMa il Commissario rocca ha molto da lavorare se vuole far restituiore i soldi spesi illegalmente.. come ad esempio tutti quei mandati di Pagamento firmati dalla Signora Maria Teresa Letta che nonostante fosse Presidente Regionale era anche Responsabile Amministrativo del Comitato Locale di Avezzano e il Comitato Centrale dopo tanto se ne è accorto....
Quini dubito molto sull'intervento del Commissario Rocca, specie sulla SORELLA di chi lo ha nominato Commissario... come dubito molto sul fatto che riprenda i soldi di cui si sono appropriati gli Ufficiali con le Facili Carriere FALSE....
...mi dispiace che, a volte, si giudichi senza cognizione di causa facendo affermazioni del genere "di tutta l'erba un solo fascio".
RispondiElimina"tutta l'erba un solo fascio"...???
RispondiEliminaNo, no, qui non c'entra erba o prati o frasche. Qui si fa un solo fascio dei mafiosi FRESCONI.
Che c'entra l'erba??
Senza cognizione sembri tu, "Anonimo". E pure diversamente "agile", visto che dimostri a) di non sapere usare il mouse; b) di essere un trollone.
Ripassa, ovino.