STORIA DI ORDINARIA INGIUSTIZIA

La storia assurda del Maresciallo Lo Zito è in continua evoluzione e si cerca di aggiornarla continuamente.. i Provvedimenti dciplinari aumentano così come i Trasferimenti.. Il Blog contiene numerosissimi articoli e documenti scaricabili a prova dei fatti che vengono denunciati.. basta sfogliare le numerose pagine per rendersi cono...
BUONA LETTURA

mercoledì 13 maggio 2015

SOSPETTI... SOSPETTI....... E SOSPETTI

Croce Rossa: 15 appalti sospetti
Sei dirigenti nei guai

I componenti del comitato provinciale rischiano il processo per consulenze da 250 mila euro senza la verifica della corte dei conti o fornitori pagati senza contratto

 

 Una consulenza di 250 mila euro assegnata a un avvocato senza la verifica della Corte dei Conti. Oppure aziende regolarmente pagate, pur in assenza di un contratto o con accordi vecchi di dieci anni, mai rinnovati. Sono alcuni esempi di 15 appalti sospetti conferiti dal Comitato provinciale della Croce Rossa i cui componenti ora potrebbero finire sotto processo con l’accusa di abuso di ufficio, dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pm Erminio Amelio.

A rischiare di sedere sul banco degli imputati è innanzitutto Claudio Iocchi, direttore dell’Area Metropolitana della Croce Rossa. Insieme con il funzionario, la procura ha chiesto il dibattimento anche per i dirigenti Urlico Angeloni Antonio Taliani, Ciro Florenza, Pierpaolo Cinque, Flavio D’amato. L’elenco degli appalti finiti nel mirino della procura comprende ogni aspetto della gestione dell’ente pubblico nel 2011. Dal cambio degli pneumatici degli automezzi al servizio lavanderia o mensa, alla pulizia dei locali, alla manutenzione degli ascensori, tutte le aziende cui sono state esternalizzate le attività della Croce Rossa hanno presentato documentazioni lacunose che avrebbero dovuto impedire l’assegnazione o l’interruzione dell’appalto.

Nell’elenco rientra il conferimento a un avvocato di rappresentare l’ente dietro un compenso di 250 mila euro. La procura in questo caso si limita a mettere sotto accusa il direttore Iocchi perché non sottopose la sua scelta al controllo preventivo della Corte dei Conti. Nessuno degli imputati si curò di accertare se l’impresa responsabile di smaltire i rifiuti fosse in regola con il fisco, requisito essenziale per lavorare con la pubblica amministrazione. Nonostante sia stata sempre pagata, gli inquirenti non hanno trovato il contratto con cui era stata assegnata all’Alpatel la manutenzione degli impianti elettrici. Infine c’è il caso della società che doveva occuparsi della pulizia dei locali il cui contratto, mai rinnovato, risale al 2002.