STORIA DI ORDINARIA INGIUSTIZIA

La storia assurda del Maresciallo Lo Zito è in continua evoluzione e si cerca di aggiornarla continuamente.. i Provvedimenti dciplinari aumentano così come i Trasferimenti.. Il Blog contiene numerosissimi articoli e documenti scaricabili a prova dei fatti che vengono denunciati.. basta sfogliare le numerose pagine per rendersi cono...
BUONA LETTURA

domenica 15 luglio 2012

Croce Rossa, LETTERA DI RISPOSTA AL COMMISSARIO STRAORDINARIO


Dr. Francesco Catapano
 LETTERA (  di risposta 
AL COMMISSARIO STRAORDINARIO CRI

( riferimento alla lettera indirizzata ai soci e ai dipendenti pubblicata sul sito della CRI )

e per conoscenza al Ministro della salute, Roma


Se Lei ha preferito attendere qualche giorno prima di scrivere ai Soci e ai Dipendenti, avrei preferito che si fosse rivolto ai destinatari sin dal 2008, dando ascolto alle numerose ed insistenti invocazioni e proposte che Le sono pervenute anche dalla mia modestissima persona, tese a prospettare ipotesi di lavoro per una seria e condivisa riforma. O forse pensa che tra i volontari non ci siano intelligenze e preparazione pari a quelle di un manager della sanità? Non siamo soltanto ambulanza e opere sociali ! Molti rivestono ruoli importanti e taluni anche di vertice nei propri ambienti di lavoro!
Essendo volontario mi esimo dal muovere considerazioni sui problemi occupazionali che possono sorgere dal Dlgs all’esame delle commissioni parlamentari, perché spetta alle rappresentanze sindacali, ai lavoratori. Però non posso non evidenziare il suo atteggiamento che crea l’amaro in bocca allorquando nei confronti dei dipendenti se da una parte manifesta loro quasi la solidarietà, da un’altra parte decreta la fine del rapporto lavorativo , o almeno lo fa capire, quando dice “ la quasi totalità del contributo statale ( 96%) è assorbito dagli oneri stipendiali con un conseguente rischio di prossima paralisi di ogni attività emergenziale, regionale ed internazionale…” In sostanza è come se avesse detto loro ( mi consenta l’espressione dialettale): “uagliù ( ragazzi, rivolto ai lavoratori) qua o ve ne andate voi o si chiude bottega ! “. Per mitigare il senso della sua espressione su virgolettata a nulla vale quanto poi ha affermato” qualcuno all’interno magari coglie l’occasione per tentare di far ricadere le colpe ad un incolpevole personale dipendente a qualsiasi titolo e magari premere sull’acceleratore per licenziamenti di massa o chissà cosa….” . Ciò alimenta piuttosto la divisione che è il netto contrario di quella “ unità “ tra volontari e dipendenti da Lei invocata.
Per andare ai temi di fondo che investono direttamente i volontari ,di cui Lei in questi anni ha voluto disconoscerne la competenza della trattazione ( i 350 firmatari del famoso documento erano un pezzetto del volontariato CRI, tutti, o quasi , commissari da Lei nominati, dunque rappresentativi di sé stessi e del Commissario straordinario ) , nella lettera Lei ha toccato il problema della scelta della natura giuridica dell’Associazione più rispondente alle esigenze di operatività del volontariato .Dal 2008 su face book e sul Forum CRI, luoghi che hanno sostituito solo in minima parte i tradizionali incontri di studio tra i soci, si dibatte vivacemente sull’argomento con proposte interessanti . Da più parti si considera il problema della scelta della natura giuridica strettamente connessa con la Indipendenza dell’Associazione. Se molti hanno sempre sostenuto in maniera ( oserei dire ! ) pappagallesca che la ns. Società CRI è l’unica al Mondo a non essere indipendente dal potere pubblico, senza comprovare l’affermazione, ebbene dal documento parlamentare allegato alla relazione illustrativa dello schema del DLgs. di riordino della CRI è venuto fuori che tutte le Società ricevono cospicui finanziamenti dai Governi ,pur avendo natura giuridica privata, e che talune come la Spagna hanno una dipendenza più che funzionale con lo stesso potere politico, prevedendone i rappresentanti in alcuni organismi della Società di CR, come era previsto dal nostro precedente Statuto. Voglio significare che ciò è la dimostrazione della esigenza , da sempre segnalataLe senza alcun Suo cenno di riscontro , di un dibattito approfondito sul tema che è delicato perché la dipendenza finanziaria, sia pure sotto forma di elargizione di contributi statali negli altri Paesi mette ugualmente a repentaglio quella Indipendenza che reclamiamo in Italia.
Nella lettera Lei invoca l’unione tra “ volontari e dipendenti di buona volontà “, mentre in questi anni non mi pare che il suo comportamento sia stato proprio teso al riconoscimento della valenza dei due apporti. Per raggiungere l’unione è indispensabile che ci sia prima il confronto delle idee, delle proposte . Abbiamo chiesto sin dal 2008 ( anno di inizio del suo mandato ) la formazione di una assemblea costituente. Avremmo avuto tutto il tempo per sviscerare e prospettare possibili soluzioni alle innumerevoli problematiche che il riordino pone . Invece avendo commissariato i Comitati e le componenti “ civili “ ( tranne i Giovani ) ha contribuito ad “ ammazzare “ quella Democrazia di cui Lei paradossalmente ora invoca il ripristino. Sono molte le osservazioni che la sua missiva “ informatica “ meriterebbe, molte le incongruenze dello schema del DLGS all’esame delle commissioni parlamentari che Lei manifestamente approva,infischiandosene se i Soci lo condividono o meno. Sarebbe piaciuto, invece, che fosse stata data la possibilità nelle sedi di competenza,anche in audizione nelle Commissioni parlamentari, di dimostrare come il prospettato disegno governativo non risolve affatto il problema di ridare in Italia un ruolo importante alla più grande associazione umanitaria presente nel mondo, relegandola dal 2017 invece ad una qualsiasi altra associazione di volontariato, dimenticando quel ricco patrimonio culturale di cui siamo eredi ,cominciatosi a formare sin dalla costituzione a Milano ( 15 giugno 1864) del primo Comitato dell’Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra. Come sarebbe stato giusto riconoscere , in sede di riordino, per la specificità dell’impegno e per la professionalità di tutti gli operatori della CRI ( volontari e dipendenti), il carattere di servizio sanitario essenziale ad alcune attività ( una volta ?!)di istituto,….. Ma non è qui la sede per dilungarmi nella esposizione della potenzialità delle idee e delle proposte dei Soci della CRI sugli argomenti che l’emanando provvedimento governativo tenta di affrontare.
Senza alcun tono irriverente nei suoi confronti, ritengo che Lei si debba astenere dalla trattazione di tutte quelle problematiche, alcune qui soltanto accennate, che riguardano esclusivamente i Soci, unici legittimati a discuterle ( natura giuridica, statuto, regolamento elettorale,sovvenzionamento, Indipendenza, utilizzazione del patrimonio,….). Penso che con l’approvazione dell’ultimo bilancio sia venuto il termine del commissariamento. Ogni suo altro intervento costituirebbe soltanto una indebita ingerenza . Chieda al Ministro di potersene andare dopo aver convocato e svolto le elezioni a beve termine introducendo solo un’innovazione ( in attesa del nuovo Statuto ) e cioè lo svolgimento soltanto della elezione del Presidente e dei Consiglieri , senza quindi prevedere le elezioni dei cd.membri di diritto ( vertici delle componenti ), considerato che ai Soci spetta di stabilire la riduzione delle componenti civili, restando così anche in linea con la spending review che impone di assottigliare la composizione dei Consigli direttivi.

Con molta cordialità. 

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