presentata da
ENZO RAISI
mercoledì 4 luglio 2012, seduta n.660
mercoledì 4 luglio 2012, seduta n.660
RAISI, DI BIAGIO e MURO. -Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la Croce rossa italiana, ente di diritto pubblico non economico con prerogative di carattere internazionale, svolge importanti ruoli nell'ambito dell'assistenza sanitaria e sociale, configurandosi come riferimento indiscusso sul versante dell'assistenza e del sostegno sociale;
a conferma della sua rilevante presenza e della sua struttura capillare, attualmente le strutture della CRI coinvolgono circa 145 mila soci attivi sul territorio nazionale, 4.000 dipendenti, civili e militari, di cui oltre 1.500 con contratti precari, ed è dotata di un importante patrimonio immobiliare, per lo più frutto di lasciti e donazioni. Stando ai dati aggiornati al 2008 il patrimonio immobiliare della CRI è stimabile attorno ai 35 milioni di euro, sebbene inchieste giornalistiche e rivelazioni di ex dipendenti abbiano sottolineato l'esistenza di un patrimonio immobiliare «sommerso»;
le risorse destinate alla CRI dai Ministeri vigilanti ammontano a circa 180 milioni di euro annui, buona parte destinati al sostentamento delle risorse umane, in particolar modo del corpo dirigenziale, a cui si aggiungono i fondi di provenienza privata configurabili in donazioni e lasciti di beni mobili ed immobili;
appare importante evidenziare che a seguito del riscontro di «gravi carenze e irregolarità di gestione dell'Associazione, in particolare emerse dalla verifica amministrativo-contabile effettuata dall'ispettorato generale di Finanza della Ragioneria generale di Stato», la Croce rossa italiana è stata sottoposta a commissariamento più volte negli ultimi trent'anni. Dall'ottobre 2008, il commissariamento è stato affidato all'avvocato Francesco Rocca;
nonostante i commissariamenti che si sono avvicendati negli ultimi anni, la Croce rossa italiana versa in una situazione economico-amministrativa ancora complessa. A conferma di tale trend, secondo un documento riassuntivo del disavanzo di cassa della CRI apparso on line - il disavanzo totale di cassa della CRI ammonterebbe a 335,7 milioni di euro;
alla suddetta criticità, si aggiunge la volontà del Governo di operare un riordino della Croce rossa italiana secondo i criteri e principi direttivi della semplificazione, razionalizzazione amministrativa e delle risorse e della ridefinizione del rapporto di vigilanza di cui all'articolo 2 della legge 4 novembre 2010, n. 183;
in data 28 giugno 2012 è stato approvato in via preliminare, per essere immediatamente trasmesso al parere delle Camere, uno schema di decreto legislativo per la riorganizzazione della Croce rossa italiana attraverso un processo di «graduale trasformazione in associazione privata di interesse pubblico»;
le dinamiche gestionali e finanziarie unite al discutibile progetto di riordino rischiano di creare una cornice operativa alquanto complessa tale da mettere in seria discussione non solo il lavoro di migliaia di donne e uomini, ma le stesse potenzialità dell'ente;
in questo scenario contraddistinto da molteplici criticità su più versanti a cui si aggiungono opacità circa il futuro dell'ente si aggiungono alcuni aspetti, privi di chiarezza, attinenti alla dirigenza dell'Ente stesso che rischiano - a detta dell'interrogante - di creare ulteriore confusione;
stando alle informazioni a disposizione dell'interrogante, l'avvocato Rocca sarebbe proprietario - stando a quanto riportato dai media - del 99 per cento delle quote della società Ciak srl, operante nel settore immobiliare;
il fatto che il commissario della Croce rossa - ente su cui pesano difficoltà di ricognizione del ragguardevole patrimonio immobiliare all'interno del quale, secondo un'inchiesta di Report del 2010, sarebbero circa 68 gli immobili «di cui si sono perse le tracce» - lascerebbe emergere - secondo l'interrogante - un potenziale conflitto di interessi, segnatamente alla luce di quelle che sono le prospettive di riordino dell'ente in una cornice privatistica e dunque alla luce della potenziale gestione privatistica del patrimonio immobiliare;
la suddetta società immobiliare risulta avere ulteriori collegamenti con la CRI: infatti amministratore unico della Ciak servizi srl risulta essere Mauro Maritati, che è stato nel collegio sindacale della società SISE spa, società siciliana della Croce Rossa che gestisce il servizio ambulanze nell'isola, le cui storture gestionali sono non sono di certo sfuggite tanto da condurre anche la Corte dei conti ad evidenziare, la presenza nella società di «personale volontario, lavoratori socialmente utili, precari a vario titolo, senza l'esperimento di alcuna procedura selettiva»;
malgrado le suddette difficoltà, nel marzo 2010 il tribunale di Palermo ha notificato alla Croce rossa italiana un decreto ingiuntivo di 49.391.660,17 euro in favore della società SISE spa, elemento questo che sottolinea con maggiore forza le difficoltà finanziarie in cui versa l'ente -:
se, nell'ambito delle proprie competenze, intenda fare chiarezza sui legami esistenti tra il commissario Rocca e le società citate in premesse, e se non ritenga opportuno fare ulteriore chiarezza sui punti ancora oscuri delle gestione commissariale, come l'assenza di bilanci analitici, il presunto patrimonio immobiliare sommerso, la sussistenza di insolvenze e altre storture di cui in premessa, come elemento preliminare di qualsivoglia progetto di riordino dell'ente.
la Croce rossa italiana, ente di diritto pubblico non economico con prerogative di carattere internazionale, svolge importanti ruoli nell'ambito dell'assistenza sanitaria e sociale, configurandosi come riferimento indiscusso sul versante dell'assistenza e del sostegno sociale;
a conferma della sua rilevante presenza e della sua struttura capillare, attualmente le strutture della CRI coinvolgono circa 145 mila soci attivi sul territorio nazionale, 4.000 dipendenti, civili e militari, di cui oltre 1.500 con contratti precari, ed è dotata di un importante patrimonio immobiliare, per lo più frutto di lasciti e donazioni. Stando ai dati aggiornati al 2008 il patrimonio immobiliare della CRI è stimabile attorno ai 35 milioni di euro, sebbene inchieste giornalistiche e rivelazioni di ex dipendenti abbiano sottolineato l'esistenza di un patrimonio immobiliare «sommerso»;
le risorse destinate alla CRI dai Ministeri vigilanti ammontano a circa 180 milioni di euro annui, buona parte destinati al sostentamento delle risorse umane, in particolar modo del corpo dirigenziale, a cui si aggiungono i fondi di provenienza privata configurabili in donazioni e lasciti di beni mobili ed immobili;
appare importante evidenziare che a seguito del riscontro di «gravi carenze e irregolarità di gestione dell'Associazione, in particolare emerse dalla verifica amministrativo-contabile effettuata dall'ispettorato generale di Finanza della Ragioneria generale di Stato», la Croce rossa italiana è stata sottoposta a commissariamento più volte negli ultimi trent'anni. Dall'ottobre 2008, il commissariamento è stato affidato all'avvocato Francesco Rocca;
nonostante i commissariamenti che si sono avvicendati negli ultimi anni, la Croce rossa italiana versa in una situazione economico-amministrativa ancora complessa. A conferma di tale trend, secondo un documento riassuntivo del disavanzo di cassa della CRI apparso on line - il disavanzo totale di cassa della CRI ammonterebbe a 335,7 milioni di euro;
alla suddetta criticità, si aggiunge la volontà del Governo di operare un riordino della Croce rossa italiana secondo i criteri e principi direttivi della semplificazione, razionalizzazione amministrativa e delle risorse e della ridefinizione del rapporto di vigilanza di cui all'articolo 2 della legge 4 novembre 2010, n. 183;
in data 28 giugno 2012 è stato approvato in via preliminare, per essere immediatamente trasmesso al parere delle Camere, uno schema di decreto legislativo per la riorganizzazione della Croce rossa italiana attraverso un processo di «graduale trasformazione in associazione privata di interesse pubblico»;
le dinamiche gestionali e finanziarie unite al discutibile progetto di riordino rischiano di creare una cornice operativa alquanto complessa tale da mettere in seria discussione non solo il lavoro di migliaia di donne e uomini, ma le stesse potenzialità dell'ente;
in questo scenario contraddistinto da molteplici criticità su più versanti a cui si aggiungono opacità circa il futuro dell'ente si aggiungono alcuni aspetti, privi di chiarezza, attinenti alla dirigenza dell'Ente stesso che rischiano - a detta dell'interrogante - di creare ulteriore confusione;
stando alle informazioni a disposizione dell'interrogante, l'avvocato Rocca sarebbe proprietario - stando a quanto riportato dai media - del 99 per cento delle quote della società Ciak srl, operante nel settore immobiliare;
il fatto che il commissario della Croce rossa - ente su cui pesano difficoltà di ricognizione del ragguardevole patrimonio immobiliare all'interno del quale, secondo un'inchiesta di Report del 2010, sarebbero circa 68 gli immobili «di cui si sono perse le tracce» - lascerebbe emergere - secondo l'interrogante - un potenziale conflitto di interessi, segnatamente alla luce di quelle che sono le prospettive di riordino dell'ente in una cornice privatistica e dunque alla luce della potenziale gestione privatistica del patrimonio immobiliare;
la suddetta società immobiliare risulta avere ulteriori collegamenti con la CRI: infatti amministratore unico della Ciak servizi srl risulta essere Mauro Maritati, che è stato nel collegio sindacale della società SISE spa, società siciliana della Croce Rossa che gestisce il servizio ambulanze nell'isola, le cui storture gestionali sono non sono di certo sfuggite tanto da condurre anche la Corte dei conti ad evidenziare, la presenza nella società di «personale volontario, lavoratori socialmente utili, precari a vario titolo, senza l'esperimento di alcuna procedura selettiva»;
malgrado le suddette difficoltà, nel marzo 2010 il tribunale di Palermo ha notificato alla Croce rossa italiana un decreto ingiuntivo di 49.391.660,17 euro in favore della società SISE spa, elemento questo che sottolinea con maggiore forza le difficoltà finanziarie in cui versa l'ente -:
se, nell'ambito delle proprie competenze, intenda fare chiarezza sui legami esistenti tra il commissario Rocca e le società citate in premesse, e se non ritenga opportuno fare ulteriore chiarezza sui punti ancora oscuri delle gestione commissariale, come l'assenza di bilanci analitici, il presunto patrimonio immobiliare sommerso, la sussistenza di insolvenze e altre storture di cui in premessa, come elemento preliminare di qualsivoglia progetto di riordino dell'ente.
Già se ne occupò il Corriere della sera....
RispondiEliminahttp://archiviostorico.corriere.it/2010/febbraio/13/Spirito_Solferino_addio_Ora_contano_co_9_100213010.shtml
Ladro e figlio di puttana quello che stai facendo passare ai lavoratori la dovrai passare peggio ti voglio vedere in galera e tra. Poco si!!!!avverrà certamente
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