Legislatura 16
Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05304
Pubblicato il 1 giugno 2011
- Ai Ministri della Salute,
dell'Economia e delle Finanze
e della Difesa.
l'associazione italiana della Croce rossa (CRI), ente di diritto pubblico, svolge la sua opera su tutto il territorio nazionale grazie agli oltre 150.000 dipendenti volontari e soci attivi appartenenti all'organizzazione, e oltre 5.000 dipendenti;
la gestione del personale militare volontario, comporta periodici richiami in servizio attivo del medesimo personale iscritto nei ruoli del Corpo militare della CRI per essere quindi riassegnato ai comitati provinciali della medesima Croce rossa;
considerato che, per quanto risulta all'interrogante:
Cap. Mario Martinez |
il capitano Mario Martinez è iscritto nei ruoli degli ufficiali del Corpo militare della Croce rossa italiana dall'11 novembre 1983, ed ha ricoperto, sino al 1991, numerosi incarichi di elevata responsabilità, mediante richiami periodici (con una media di 3 o 4 volte all'anno), ottenendo anche un elogio formale per il servizio prestato;
senza alcuna apparente motivazione, a decorrere dal 26 settembre 1991, il capitano veniva stabilmente posto in congedo, ad eccezione di un breve periodo compreso tra il giugno e luglio 2003, nel quale veniva richiamato per partecipare alla missione umanitaria in Iraq, presso l'ospedale di Baghdad;
dopo anni di congedo, resosi conto di essere stato in qualche modo "dimenticato" dall'amministrazione della CRI, nonostante il servizio meritoriamente prestato, il capitano Martinez presentava numerose istanze per chiedere di essere richiamato in servizio;
istanze di pari contenuto venivano, peraltro, inoltrate anche, direttamente ed autonomamente, dai Direttori dei comitati di Parma e di Bari, i quali, in ottemperanza all'espresso invito del Comitato centrale di indicare i nominativi dei soggetti da richiamare (circolare del 10 novembre 2004 prot. n. 0072844/04), indicavano espressamente il capitano Martinez quale scelta preferenziale, in considerazione dell'esperienza e della professionalità posseduta, rilevando che il richiamo dello stesso sarebbe stato del tutto indispensabile quale fondamentale supporto d'ordine amministrativo e per la gestione dell'autoparco;
tutte le istanze inoltrate ai vertici della CRI, sia da parte di Martinez che dei due Comitati territoriali, venivano evase con risposte negative o evasive e contraddittorie, mentre, contestualmente, venivano richiamati in servizio dal Comitato centrale altri militari;
pertanto, nel 2006, iniziava, su impulso del capitano, un lungo contenzioso volto ad accertare la legittimità del congedo sine die al quale lo stesso era stato costretto, nonché la legittimità del reiterato e protratto richiamo in servizio costantemente limitato ad una stretta cerchia di militari;
occorre precisare che i dubbi di legittimità avanzati da Martinez venivano confermati e rafforzati dall'ispezione condotta dall'Ispettorato generale di finanza presso il Ministero dell'economia e delle finanze, conclusa con la relazione del 6 agosto 2008, che accertava come il vertice amministrativo della CRI, in spregio dei principi che sorreggono l'ordinamento dell'ente, abbia sistematicamente violato il principio di rotazione del personale, dando luogo di fatto all'illegittima stabilizzazione del personale che da anni viene richiamato senza soluzione di continuità;
recentemente, con sentenza n. 38855/2010, depositata il 28 dicembre 2010, il TAR Lazio, in accoglimento dei ricorsi proposti dal capitano Martinez, ha ordinato alla CRI il richiamo in servizio in sostituzione di altra unità oppure in aggiunta, dichiarando, in particolare, che la CRI, per assicurare l'effettività della tutela dell'interesse pretensivo del ricorrente, avrebbe dovuto adottare le determinazioni idonee a garantire la corretta esecuzione delle statuizioni disposte con la presente pronuncia, procedendo all'immediato richiamo in servizio del ricorrente medesimo in sostituzione di altra unità degli elenchi menzionati oppure, ove lo ritenga possibile, in aggiunta;
Commissario Rocca |
detta sentenza veniva appellata dalla CRI innanzi al Consiglio di Stato, il quale, con ordinanza n. 1741/2011, depositata il 20 aprile 2011, rigettava la richiesta della CRI di sospensione dell'efficacia esecutiva della sentenza;
tuttavia, l'attuale Commissario straordinario, continuando a disattendere le indicazioni della ricordata ispezione ministeriale, nonché i puntuali precetti impartiti dalle autorità giudiziali con le indicate pronunce, ha inspiegabilmente e pervicacemente perseverato nell'omettere di disporre il dovuto richiamo in servizio del capitano Martinez rilasciando, peraltro, in più occasioni, dichiarazioni pubbliche nelle quali ha assimilato il capitano ad un "carnefice perché anche lui faceva parte di un sistema clientelare" con ciò, al contempo, diffamando il militare e gettando gravi ombre sulla liceità dell'operato del vertice della CRI anteriore al suo insediamento;
considerato che:
Mar. capo Vincenzo Lo Zito |
il giudice Anna Maria Fattori del Tribunale ordinario di Roma ha disposto il non luogo a procedere nei confronti del maresciallo Lo Zito per il reato di calunnia;
Maria Teresa Letta |
Lo Zito è il militare dipendente della Croce rossa italiana che, nel 2008, aveva denunciato irregolarità amministrative e contabili compiute dall'allora presidente del comitato regionale Croce rossa italiana Abruzzo, Maria Teresa Letta, e per questo si era beccato denunce e sospensione dello stipendio;
Col. Piero Ridolfi |
inoltre il giudice ha deciso di trasmettere il fascicolo alla Procura perché indaghi su eventuali ipotesi di reato, facendo attenzione in particolare alla nota 22/08 del 5 gennaio 2008, indirizzata al direttore nazionale del Corpo militare della CRI, colonnello Piero Ridolfi, con cui la dottoressa Letta richiedeva l'immediato allontanamento del militare;
in più, il giudice Antonio Lepore del Tribunale militare di Roma ha assolto il maresciallo Lo Zito dal reato di diserzione aggravata perché il fatto non sussiste;
sarà il sostituto procuratore Assunta Cocomello a condurre le indagini ora, dopo che la Procura ordinaria di Roma ha aperto un fascicolo (n. 431 del 2011) per capire quali siano state le ragioni per cui, dopo le denunce di irregolarità fatte dal maresciallo Lo Zito, si è ritenuto di doverlo sottoporre a denunce e alla sospensione dal servizio,
si chiede di sapere:
Se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti narrati e di conseguenza quali iniziative, ciascuno secondo le proprie competenze, intendano adottare al fine di verificare l'eventuale sussistenza della gravità e l'entità dei fatti segnalati dal capitano Mario Martinez;
quali iniziative urgenti, nell'ambito delle loro prerogative, intendano assumere al fine di garantire l'immediato richiamo in servizio del capitano Mario Martinez da parte della Croce rossa italiana, come disposto dalla sentenza del Tar del Lazio;
se ritengano che sia consono ad un Commissario della Croce rossa italiana rilasciare le dichiarazioni di cui in premessa, che hanno gettato ingiustamente discredito sul capitano Martinez;
se, alla luce delle dichiarazioni del commissario Rocca, corrisponda al vero che la Croce rossa italiana abbia una gestione clientelare e poco trasparente;
Quali iniziative urgenti intendano assumere per restituire l'onore al maresciallo Lo Zito che, a quanto risulta all'interrogante, sarebbe stato vittima di mobbing da parte della dottoressa Maria Teresa Letta e provvedere al risarcimento dei danni;
se non intendano intervenire con fermezza per porre fine alle irregolarità nella gestione della CRI, riportando la necessaria indispensabile trasparenza nell'organizzazione e gestione di questa storica associazione.
Fonte Sen. Lannutti
Fonte Sen. Lannutti
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