Il Commissario Rocca |
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
mercoledì 8 giugno 2011, seduta n.483
mercoledì 8 giugno 2011, seduta n.483
DI STANISLAO. - Al Ministro della difesa, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
Cap. Mario Martinez |
l'associazione italiana della Croce rossa, ente di diritto pubblico, svolge la sua opera su tutto il territorio nazionale grazie agli oltre 150 mila dipendenti volontari e soci attivi appartenenti all'organizzazione, e oltre 5.000 dipendenti;la gestione del personale militare volontario, comporta periodici richiami in servizio attivo del medesimo personale iscritto nei ruoli del corpo militare della CRI, per essere quindi riassegnato ai comitati provinciali della medesima Croce rossa;il capitano Mario Martinez è iscritto nei ruoli degli ufficiali del corpo militare della Croce rossa Italiana dall'11 novembre 1983, ed ha ricoperto, sino al 1991, numerosi incarichi di elevata responsabilità, mediante richiami periodici (con una media di 3 o 4 volte all'anno), ottenendo anche un elogio formale per il servizio prestato;
senza alcuna apparente motivazione, a decorrere dal 26 settembre 1991, veniva stabilmente posto in congedo, ad eccezione di un breve periodo compreso tra il giugno 2003 e luglio 2003, nel quale veniva richiamato per partecipare alla missione umanitaria in Iraq, presso l'ospedale di Baghdad. Dopo anni di congedo, resosi conto di essere stato in qualche modo «dimenticato» dall'amministrazione della CRI, nonostante il servizio meritoriamente prestato, il capitano, con numerose istanze, chiedeva di essere richiamato in servizio;
istanze di pari contenuto venivano, peraltro, inoltrate anche, direttamente ed autonomamente, dai direttori dei comitati di Parma e di Bari, i quali, in ottemperanza all'espresso invito del comitato centrale di indicare i nominativi dei soggetti da richiamare (circolare del 10 novembre 2004 prot. n. 0072844/04), indicavano espressamente il capitano Martinez quale scelta preferenziale, in considerazione della esperienza e della professionalità posseduta, rilevando che il richiamo dello stesso sarebbe stato «del tutto indispensabile quale fondamentale supporto d'ordine amministrativo e per la gestione dell'autoparco»;
tutte le istanze inoltrate ai vertici della CRI, sia da parte del capitano che dei due comitati territoriali, venivano evase con risposte negative e/o evasive e contraddittorie, mentre, contestualmente, venivano richiamati in servizio dal comitato centrale altri militari;
nel 2006 inizia un lungo contenzioso volto ad accertare la legittimità del congedo sine die al quale lo stesso era stato costretto, nonché la legittimità del reiterato e protratto richiamo in servizio costantemente limitato ad una stretta cerchia di militari;
occorre precisare che i dubbi di legittimità avanzati dal capitano Martinez sono confermati e rafforzati dalla ispezione condotta dall'Ispettorato generale di finanza presso il Ministero dell'economia e delle finanze, conclusa con la relazione del 6 agosto 2008, che accertava come il vertice amministrativo della CRI, in difformità dai principi che sorreggono l'ordinamento dell'ente, abbia sistematicamente violato il principio di rotazione del personale, dando luogo di fatto all'illegittima stabilizzazione del personale che da anni viene richiamato senza soluzione di continuità;
recentemente, con sentenza n. 38855/2010, depositata il 28 dicembre 2010, il TAR Lazio, in accoglimento dei ricorsi proposti, abbia imposto alla CRI «il richiamo in servizio in sostituzione di altra unità oppure in aggiunta», dichiarando, in particolare, che «la CRI per assicurare l'effettività della tutela dell'interesse pretensivo del ricorrente, adotterà le determinazioni idonee a garantire la corretta esecuzione delle statuizioni disposte con la presente pronuncia, procedendo all'immediato richiamo in servizio del ricorrente medesimo in sostituzione di altra unità degli elenchi menzionati oppure, ove lo ritenga possibile, in aggiunta». Tale sentenza viene appellata dalla CRI innanzi al Consiglio di Stato, il quale, con ordinanza n. 1741/2011, depositata il 20 aprile 2011, rigetta la richiesta della CRI di sospensione della efficacia esecutiva della sentenza;
tuttavia, l'attuale commissario straordinario, continuando a disattendere le indicazioni della ricordata ispezione ministeriale, nonché i puntuali precetti impartiti dalle autorità giudiziali con le indicate pronunce, ha inspiegabilmente perseverato nell'omettere di disporre il dovuto richiamo in servizio del capitano rilasciando, peraltro, in più occasioni, dichiarazioni pubbliche nelle quali ha assimilato il capitano Martinez ad un «carnefice perché anche lui faceva parte di un sistema clientelare» e con ciò, al contempo, diffamando ingiustamente il capitano e proiettando gravi ombre sulla liceità dell'operato del vertice della CRI precedente al suo insediamento -:
se sia consono ad un commissario della Croce Rossa Italiana, in attesa della sentenza della giustizia amministrativa, rilasciare pubblicamente offensive dichiarazioni che nuocciono alla figura del capitano Martinez e dell'intero operato dei vertici della CRI;
se il Governo, ed in caso affermativo in che modo, intenda adottare provvedimenti nei confronti del commissario straordinario che continua a disattendere le indicazioni dell'ispezione ministeriale, nonché i puntuali precetti impartiti dalle autorità giudiziali con le indicate pronunce.
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