CRI: GLI AMBULATORI CHIUDONO
E L'EX COMMISSARIO SCELLI
DEVE RESTITUIRE 900MILA EURO
Gianni Letta e Mauriziuo Scelli |
Serrande abbassate per due ambulatori romani della Croce Rossa Italiana. Lo avevamo preannunciato lo scorso mese, e così è stato. La comunicazione del responsabile del comitato Provinciale Cri di Roma, Ulrico Angeloni, è arrivata a conclusione dell’anno 2010 sulle scrivanie delle direzioni amministrativa e sanitaria del Centro Operativo Soccorso Pubblico (Cosp), su quelle delle Organizzazioni sindacali della Cri, nonchè alle rappresentanze sindacali unitarie del Cosp. A chiudere i battenti sono stati, a partire dal 1 gennaio scorso, gli ambulatori Cri di via Pacinotti e di Largo Preneste, entrambi in zona Marconi, a Roma. Una decisione che lascia l’amaro in bocca. Se non altro dopo aver appreso che Maurizio Scelli, Commissario straordinario della Cri dal 2003 al 2005, è stato condannato dalla Corte dei Conti per aver causato, alla stessa croce rossa, un danno pari a 3 milioni di euro. L’accusa è quella d’aver sottoscritto una serie di contratti per servizi informatici a dispetto dell’opposizione dei revisori dei conti, che avevano segnalato la mancanza dei soldi nel bilancio. La Corte dei Conti non fa giri di parole nel definire la vicenda, si parla, infatti, di ‘sperpero di denaro pubblico’. In che senso denaro pubblico? I contribuenti italiani versano nelle casse della Cri fino a 160 milioni di euro l’anno. E, però, poi si chiudono gli ambulatori perchè ‘improduttivi’. E, soprattutto, si chiudono in una città come Roma dove, a rigor di logica, l’emergenza non sembra mancare. Tutto è taciuto fino alla chiusura definitiva degli ambulatori, ma è da tempo che le le organizzazioni sindacali della Cri denunciano l’assenza dei vertici politico-amministrativi in merito agli obiettivi della Croce Rossa Italiana. Obiettivi che, non sembrano coincidere, con chi ha occupato la poltrona di Commissario straordinario, nè con la decisione di lasciare scoperta, ovvero senza servizio, una zona centrale della capitale italiana. Fonte: AgenParl
SCELLI CONDANNATO
DANNEGGIO'
LA CROCE ROSSA
LA CARRIERA: dalla guerra in Iraq.... al seggio alla camera
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dicevo ma l'avvocato scelli non è lo stesso messo come commissario dalla famiglia letta a gestione della cri italiana e fortemente caldeggiato dalla sorella del gianni nazionale mi sembra si chiami.....aspetta faceva la maestrina a si ora ricordo maria teresa.
RispondiEliminaogni volta che viene a prendermi la cri pago euro 25,00.
RispondiEliminabarbara montenegro
ormai siamo nelle mani di un gruppo di malfattori,la disonesta' primeggia in questa cricca.è ora di smetterla,mandiamo in galera questa cosca mafiosa che ci ha portato alla rovina con la complicita' e connovenza di parlamentari al governo!!!
RispondiEliminaanche lui fà parte del governo del FAREEEEEEEEEEE ....seeeeee del Fregareeeeee
RispondiEliminanon difendo Scelli ma non farei di tutta l'erba un fascio. Barbara credimi,se venisse una croce privata spenderesti molto di più. E' cmq giusto che chi sbaglia deve pagare.
RispondiEliminaMassimiliano
bè io ci lavoro...25 euro sono poche...e non dovresti lamentarti,,,se puoi prendi un taxi e vediamo se ti convenga...per il resto non commento...i fatti parlano chiaramente...e tutt'ora si mettono in tasca i soldi della regione lazio...come se non bastasse prendono due volte dallo stato e dalla regione che a sua volta preleva dallo stato....quindi tu le tasse le paghi due volte...!!!! hai capito???...votate la polverini coglonazzi!!!! e tu pia il taxi....25 li pagano solo chi conosce in cri altrimenti so 40-50 solo per portarti a spasso per roma...!!!!
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