Legislatura 17
Atto di Sindacato Ispettivo
n° 1-00222
con il decreto legislativo 28 settembre 2012, n. 178, è stata disposta la riorganizzazione dell'associazione italiana della Croce rossa (CRI) con lo stravolgimento della sua natura giuridica che da ente pubblico a breve diventerà società privata;
Uno dei vari aspetti sollevati nel documento presentato riguardano
anche le gravi incongruenze, le illegittimità varie e la non veritiera
promessa sulla invarianza della clausola di neutralità finanziaria, con
aspetti di grave criticità per le casse dello Stato. Insomma una riforma
da cestinare.
La Mozione presentata, il cui testo é integralmente visionabile, impegna il Governo:
1) ad attivarsi al fine di rivedere il decreto legislativo n. 178
del 2012 per le gravi carenze riscontrate, provvedendo al “congelamento”
di una riforma che si presenta parossistica in quanto il risparmio a
carico dello Stato, valutato in 42 milioni di euro in fase preventiva di
emanazione del decreto, che sarebbe superato dagli enormi danni
economici e occupazionali, cagionando un deficit per le casse dello
Stato valutabile in 350-400 milioni di euro e con oltre 4.000 lavoratori
(tra persone civile personale militare della CRI) che al termine della
mobilità di due anni sarebbero licenziati, con relativa tragedia per le
relative famiglie;
2) a bloccare immediatamente l’emanazione del relativo decreto a
firma del Ministro della salute, per i gravissimi danni occupazionali e
per i conseguenti riflessi di natura erariale, viste anche le critiche e
le riserve espresse nella relazione della Corte dei conti relativa alla
legiferazione dell’ultimo quadrimestre del 2012;
3) a provvedere alla creazione di un “ruolo ad esaurimento” che
consentirebbe al personale militare di permanere nello status rivestito
per scelta di vita e contestualmente di garantire alla collettività una
serie di servizi essenziali in caso di calamità o di gravi emergenze,
anche di tipo sanitario, in Italia e all’estero;
4) a rivedere l’applicabilità al personale militare della CRI
dell’estensione del trattamento pensionistico previsto per il personale
appartenente al comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso
pubblico, che comporterebbe anche la possibilità per il personale di
fruire dell’accesso alla pensione come tutti gli altri militari, con una
mobilità a regime prevista dal 2024;
5) a salvaguardare di tutti i livelli occupazionali dei lavoratori
della CRI, che non hanno alcuna colpa in questo provvedimento crudele,
iniquo e beffardo.
Di seguito il testo della Mozione presentata:
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