giovedì 27 febbraio 2014

attivarsi al fine di rivedere il decreto legislativo n. 178 del 2012

Legislatura 17 

Atto di Sindacato Ispettivo 

n° 1-00222 

 con il decreto legislativo 28 settembre 2012, n. 178, è stata disposta la riorganizzazione dell'associazione italiana della Croce rossa (CRI) con lo stravolgimento della sua natura giuridica che da ente pubblico a breve diventerà società privata;


Uno dei vari aspetti sollevati nel documento presentato riguardano anche le gravi incongruenze, le illegittimità varie e la non veritiera promessa sulla invarianza della clausola di neutralità finanziaria, con aspetti di grave criticità per le casse dello Stato. Insomma una riforma da cestinare.
La Mozione presentata, il cui testo é integralmente visionabile, impegna il Governo:

1)    ad attivarsi al fine di rivedere il decreto legislativo n. 178 del 2012 per le gravi carenze riscontrate, provvedendo al “congelamento” di una riforma che si presenta parossistica in quanto il risparmio a carico dello Stato, valutato in 42 milioni di euro in fase preventiva di emanazione del decreto, che sarebbe superato dagli enormi danni economici e occupazionali, cagionando un deficit per le casse dello Stato valutabile in 350-400 milioni di euro e con oltre 4.000 lavoratori (tra persone civile personale militare della CRI) che al termine della mobilità di due anni sarebbero licenziati, con relativa tragedia per le relative famiglie;

2)   a bloccare immediatamente l’emanazione del relativo decreto a firma del Ministro della salute, per i gravissimi danni occupazionali e per i conseguenti riflessi di natura erariale, viste anche le critiche e le riserve espresse nella relazione della Corte dei conti relativa alla legiferazione dell’ultimo quadrimestre del 2012;

3)   a provvedere alla creazione di un “ruolo ad esaurimento” che consentirebbe al personale militare di permanere nello status rivestito per scelta di vita e contestualmente di garantire alla collettività una serie di servizi essenziali in caso di calamità o di gravi emergenze, anche di tipo sanitario, in Italia e all’estero;
4)   a rivedere l’applicabilità al personale militare della CRI dell’estensione del trattamento pensionistico previsto per il personale appartenente al comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico, che comporterebbe anche la possibilità per il personale di fruire dell’accesso alla pensione come tutti gli altri militari, con una mobilità a regime prevista dal 2024;

5)    a salvaguardare di tutti i livelli occupazionali dei lavoratori della CRI, che non hanno alcuna colpa in questo provvedimento crudele, iniquo e beffardo.


Di seguito il testo della Mozione presentata:


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