Dal Socio Attivo
FRANCESCO CATAPANO
CANDIDATO ALLA
PRESIDENZA NAZIONALE
CROCE ROSSA ITALIANA
NON DIRE MAI " MAI " !!!
Il 27 settembre 2012 il CS ,
rivolgendosi ad un certo “Catapicchio” , scriveva sulla sua bacheca di FB
(divenuto di dominio pubblico, quindi oltre “ gli amici virtuali” fino a
giungere a me ) : “omissis… Sono stato in silenzio per lungo tempo.... Per
troppo tempo e per amor di croce rossa ho evitato inutili polemiche... Ora la
sensazione di liberazione da un ruolo che ormai mi stava stretto mi da libertà
di dire e pensare ….omississ..” Dal tono del messaggio sembrava che il CS
volesse terminare di occuparsi della CRI con la riforma; a meno che con quelle
parole volesse intendere di liberarsi soltanto dal ruolo di Commissario !?
Pochi giorni fa di fronte alle insistenti voci di una probabile candidatura del
CS alla Presidenza Nazionale ho chiesto al Ministro della salute di intervenire
autorevolmente per tentare di far desistere il CS da un’eventuale tentazione di
presentare la propria candidatura a Presidente nazionale della CRI, facendo
rilevare che la Presidenza di tutti i Comitati CRI e, quindi, anche quella
nazionale, cosi come prevista dal DLgs 178/2012 , con pieni poteri ( come lo è
il commissario ), è un organo monocratico perché, diversamente da quanto accade
negli altri ambiti, in CRI il Presidente non è al vertice di un organo
collegiale . Purtroppo i persistenti silenzi del Ministro di fronte alle
innumerevoli legittime rimostranze dei Soci diventano complicità politica e,
quindi, avallo del sistema che in questi quattro anni il CS ha creato, per
nulla diverso da quello trovato all’atto del suo insediamento quando si
coartavano ( così da Zingarelli: restringere, limitare entro confini angusti )
i volontari con ordini di scuderia senza una indipendente discussione pubblica
. Basta vedere i risultati delle tornate elettorali fin qui svolte. Quanti
commissari sono stati eletti presidenti?! Soltanto apparentemente ( solo agli
occhi degli estranei alla CRI) è interpretabile come segnale di democrazia la
presenza di più candidati in alcune realtà territoriali. E’ un sistema che ha
portato inevitabilmente a premiare soltanto chi, per l’esercizio del suo
incarico di commissario, ha avuto modo di consolidare nel tempo la propria
posizione verticistica , grazie anche alla continua ed unica sua visibilità
nell’ambiente di CR. La par condicio non ha sede nella CRI !!! Per quanto
riguarda me, le mie candidature a livello regionale e nazionale hanno avuto
soltanto lo scopo di mostrare agli altri,senza alcuna velleità personale, la
possibilità di cambiare registro e con la convinzione ( è detto nella premessa
del programma strategico presentato alle elezioni regionali) di non poter ricevere
consensi nel sistema attuale della vita associativa determinatosi a seguito del
lungo commissariamento . Quindi il vincitore abbia il buon gusto di non
sbandierare di aver ripristinato una sana competizione elettorale, tanto lo
sanno tutti i Soci sin d’ora chi sarà eletto e non per spontaneo convincimento.
Mi sarei aspettato , e sarebbe stato logico, che il commissario governativo
avesse lasciato liberi i volontari di scegliersi il loro rappresentante
“volontario doc “ anzicchè ingombrare il campo con la propria presenza , a
maggior ragione che l’aspetto lautamente remunerativo della funzione di
commissario oscura il suo dichiarato spirito volontaristico, tanto che gli
suggerisco di mettere sul sito della CRI tutta la documentazione utile a
comprovare l’acquisito status di socio attivo donatore di sangue prima del
30.10.2008( data del DPCM di nomina a commissario straordinario della CRI),prima
che gli venga chiesto ai sensi della legge 241/90.
I MIEI MIGLIORI AUGURI PER LA RIUSCITA...... CON LA SPERANZA CHE FINALMENTE SI RISTABILISCA TRASPARENZA E LEGALITA'
Nessun commento:
Posta un commento