Il tristemente famoso Codice Etico e di Condotta della C.R.I. (orgoglio di questa gestione Commissariale), fonda le sue radici sui sacrosanti principi ispiratori di….«onestà e correttezza, legalità, imparzialità e parità di trattamento, trasparenza e completa informazione, proporzionalità e assenza di abuso di potere, corretto utilizzo dei beni, nonché prevenzione del conflitto di interesse e lotta alla corruzione» che dovrebbero vedere protagonisti i vari soggetti destinatari delle “disposizioni” contenute nello stesso.Orbene, come è solito fare questa improvvida Amministrazione, si predica bene ma si razzola malissimo…….Ne è inconfutabile riprova, quanto sta accadendo in questi giorni dove la C.R.I., impegnata sul fronte umanitario per l’emergenza migranti, ha posto in essere, attraverso una Ordinanza Commissariale, un adeguato, quanto puntuale, richiamo di personale appartenente al Corpo Militare C.R.I.Fin qui nulla da eccepire; sennonché, al pari di altri lavoratori (ci piace chiamarli lavoratori a dispetto della casacca o divisa che indossano) qualcuno, inspiegabilmente, è rimasto fuori da questi richiami.Questo collega non è un collega qualsiasi, è un lavoratore al quale, il T.A.R. Lazio Roma registro sentenze n. 38855/2010, ha riconosciuto il diritto....«all’immediato richiamo in servizio del ricorrente medesimo in sostituzione di altra unità degli elenchi menzionati oppure, ove lo ritenga possibile, in aggiunta».Chi della rettitudine fa la propria mission, dovrebbe sapere che le sentenze si applicano sempre e comunque (anche se in questo caso non siamo all’ultimo grado di giudizio).Troppo spesso questa Amministrazione ignora le sentenze e ricorre sempre e comunque, con il chiaro intento di sfinire i lavoratori e farli desistere dal rivendicare i propri diritti.Ma questo non vale per tutti; per citare Giovanni Giolitti, troppo spesso per la Croce rossa “La Legge si interpreta per gli amici e si applica per i nemici”.Per un uomo di Legge il rispetto della stessa dovrebbe essere un caposaldo da rispettare e far rispettare (è come chiedere ad un Medico di praticare l’eutanasia senza nessuna regola dopo il Giuramento di Ippocrate); non può essere utilizzata a corrente alternata e a proprio uso e consumo…..ma si sa in quale clima politico viviamo e la C.R.I., purtroppo, non è immune a questo clima.Non sappiamo quanto ancora si potranno sopportare certi soprusi e certe vessazioni; se si vive nell’alveo di un delirio di Onnipotenza, non si può immaginare di continuare a perpetrare danni a onesti e umili lavoratori, con la pia illusione di sfuggire al giudizio degli uomini e della Legge (quella con la L maiuscola).Non sarà oggi, non sarà domani, ma quando arriverà sarà implacabile e non guarderà in faccia nessuno......
Nella Croce Rossa Abruzzese avvengono delle irregolarità amministrativo-contabili. A denunciarle è il maresciallo Vincenzo Lo Zito, dipendente CRI, a compierle è la Presidente Maria Teresa Letta la quale ha anche provveduto al 2° Trasferimento per incompatibilità ambientale dello stesso. I fatti contestati dal maresciallo, toccano diverse sfere, dell’agire nella pubblica amministrazione ma attengono sempre alla stessa persona che vuole tutto sotto il suo controllo e la sua direzione.
STORIA DI ORDINARIA INGIUSTIZIA
La storia assurda del Maresciallo Lo Zito è in continua evoluzione e si cerca di aggiornarla continuamente.. i Provvedimenti dciplinari aumentano così come i Trasferimenti.. Il Blog contiene numerosissimi articoli e documenti scaricabili a prova dei fatti che vengono denunciati.. basta sfogliare le numerose pagine per rendersi cono...
BUONA LETTURA
mercoledì 2 marzo 2011
FIGLI DI UN DIO MINORE……. in CROCE ROSSA
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