Chi soccorre i soccorritori precari della CRI ? Il Movimento 5 Stelle Umbria solleva il problema
Riceviamo da Tiziana Ciprini, cittadina Portavoce Movimento 5 Stelle Umbria, e di seguito pubblichiamo.
"In Umbria ci sono 17 dipendenti precari della Croce Rossa Italiana
con tanti anni di esperienza alle spalle in un ruolo fondamentale nella
catena dei soccorsi, quello di autisti-soccorritori, che adesso si
ritrovano senza lavoro. Di mezzo c'è stata una convenzione in perdita
con la ASL 2, la riforma sanitaria regionale, gare pubbliche al ribasso
che penalizzano le storiche associazioni di soccorso in favore di
"emergenti cooperative dell'emergenza" a discapito della qualità del
servizio, ricorsi al Tar, il Dlgs 178/2012 che ha riformato la CRI e
una diversa interpretazione della norme.
In mezzo l'odissea che da 3 anni vivono 17 precari che hanno visto
avvicinarsi, di proroga in proroga, il licenziamento e hanno fatto di
tutto per difendere il proprio posto di lavoro e la propria
professionalità:
- hanno organizzato un presidio permanente di 12 giorni
davanti alla sede della Regione Umbria in Piazza Italia a Perugia;
- hanno chiesto e ottenuto che fosse inserita nella legge
sanitaria regionale la procedura degli accreditamenti in modo da
bypassare le gare pubbliche al ribasso per tutelare le associazioni di
soccorso storiche radicate nel territorio umbro da oltre cent'anni
evitando gare con soggetti di fatto non concorrenziali (come le
cooperative);
- si sono ridotti responsabilmente l'orario settimanale da
36 ore a 30 permettendo alla Cri di chiedere un prezzo inferiore alla
ASL, (circa 63000 euro mensili);
- e da ultimo, di fronte alla prospettiva di dover scegliere
in 2 ore se passare in cooperativa, in giro per l'Italia (in Piemonte
sembra) o in Umbria con contratti da fame di 18 ore settimanali hanno
rifiutato, contestando le modalità con cui sono stati messi di fronte
ad una scelta che avrebbe comportato un cambiamento radicale delle
proprie vite nel giro di poche ore.
Questa odissea si inserisce anche nel quadro di riordino della CRI
(dlgs 178/2012), che dal 1 gennaio 2014 non sarà più ente pubblico non
economico ma diventerà associazione di volontariato ad uso pubblico.
All'interno di questo decreto, a tutela del precariato, l'art. 6 comma 9
riporta quanto segue: tutti i contratti legati a convenzioni
stipulati prima del 3 novembre 2012 (data della firma del decreto)
devono essere rinnovati fino al 31 dicembre 2013.
In Italia accade che un precario debba affidare le speranza di una
intera vita professionale ad un comma di una legge, che però viene
interpretato dagli Organismi centrali in modo diverso (senza copertura
finanziaria derivata da convenzioni il comma 9 non potrebbe essere
applicato). La palla quindi è rimandata al Ministero della Salute che
deve decidere come applicare la norma.
L'ultima mossa dei 17 sarà andare a Roma per far sentire la loro voce
anche in Parlamento. Ci sarà il MoVimento 5 Stelle ad accoglierli.
Da oggi infatti sono senza lavoro e rimarranno a casa, loro che
hanno sempre garantito il servizio senza che mai nessun paziente sia
rimasto a casa.
Una Pasqua con amara sorpresa.
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