Delegata sindacale USB, lavoratrice precaria della CRI, a seguito di intervista rilasciata ad una emittente privata è stata raggiunta da una lettera che anticipa l’avvio di un procedimento disciplinare
Una nostra delegata
sindacale, lavoratrice precaria della CRI, a seguito di un’intervista
rilasciata ad un’ emittente privata è stata raggiunta da una lettera che
anticipa l’avvio di un procedimento disciplinare.
“Colpa” della delegata
sembrerebbe essere stata l’aver sostenuto nel corso dell’intervista,
come, alcune OO.SS. stessero salvaguardando, alla luce del provvedimento
di privatizzazione dell’Ente, ciascuna i propri iscritti, rinunciando
in questo modo ad una seria battaglia sindacale a difesa dei lavoratori
tutti, e di aver espresso preoccupazioni in merito al futuro del
servizio di lungo degenza disabili (C.E.M. di Roma) in accreditamento
alla regione Lazio, per il tramite dell’ASL Rm D.
“Colpa” della nostra
delegata sembrerebbe anche essere stata l’aver denunciato il mancato
rispetto delle norme in materia di sicurezza da parte della Croce Rossa,
sottolineando la mancanza di una scala antincendio nello stabile del
C.E.M., presso il Comitato Provinciale di Roma, in via Ramazzini.
E’ evidente che le
“colpe” che si vogliono imputare alla nostra delegata rientrano tutte
nella indiscussa libertà di denuncia sindacale, che non può essere messa
a tacere attraverso provvedimenti disciplinari.
E’ altrettanto evidente
che attraverso la nostra delegata, come già successo in passato, si
vuole colpire ancora una volta l’Unione Sindacale di Base, “colpevole”
solo di non nascondere la realtà dei fatti e di opporsi alle scelte
della Amministrazione quando queste contrastino con gli interessi dei
lavoratori e dell’utenza.
La Usb P.I., nello
stigmatizzare l’atteggiamento dell’Amministrazione volto a imbavagliare
ogni voce fuori dal coro, esprime pieno sostegno alla sua delegata,
attivando tutti i mezzi a disposizione a salvaguardia del suo ruolo.
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