Il giudice Maria Bonaventura ha inflitto un anno di reclusione all'ex direttore di Laziomatica (ora Lait spa) Mirko Maceri, all'investigatore privato Pierpaolo Pasqua, all'avvocato
Romolo Reboa,
e a Nicola Santoro, figlio del magistrato della commissione elettorale presso la corte d'appello di Roma che escluse Alternativa Sociale dalle elezioni.......
Fonte:
DA CHE PULPITO
VIENE LA PREDICA
L'assurdo della storia è che VIENE LA PREDICA
l'Avv. ROMOLO REBOA
è uno dei membri del Collegio dei Revisori dei Conti della Croce Rossa Italiana, in tutto 7 (sette) che hanno avuto l'ardire di Querelarmi per CALUNNIA, dopo che ho reso pubblici i fatti relativi all'Ispezione Amministrativa che c'è stata il 14 Marzo 2008 presso il Comitato Regionale Abruzzo in seguito alla denuncia da parte mia sugli Illeciti Amministrativi commessi dalla Presidente Maria Teresa Letta e che sospendevano la verifica per andarsene a pranzo con la stessa Presidente Maria Teresa Letta senza più tornare ad operare..
Il nome dell’avvocato Reboa porta poi dritti in Sicilia verso un'altra storia di Croce Rossa, dove si sta assistendo alla liquidazione di una società di cui Reboa è presidente del Collegio Sindacale: la Si.Se SpA (Siciliana Servizi di Emergenza), società in house della Croce Rossa Italiana (che possiede il 100% delle sue azioni) nata nel 2002 e titolare del 118 in Sicilia. Quello della Si.Se SpA si presenta come uno dei grandi giocattoli di Croce Rossa sotto stretta osservazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze e della Corte dei Conti. Si tratta di una gestione personalizzata e “feudale”, come hanno riportato alcuni organi di stampa locale, con il solito vizio tutto italiano dove controllati e controllori coincidono nel più classico dei disegni del conflitto d'interesse. Non è un caso infatti che gli amministratori della Si.Se. siano anche all'interno del comitato Regionale CRI siciliano. Le ispezioni sulla Si.Se e sul sistema del 118 in Sicilia risalgono al 2006. Fu proprio il Ministero dell'Economia a puntare la lente d'ingrandimento sugli sprechi in Sicilia targati Si.Se./CRI col placet della giunta regionale. Recentemente la Corte dei conti ha contestato un danno erariale di 39 milioni di euro a tutta la giunta guidata da Salvatore Cuffaro e a sette componenti della commissione sanità dell'Assemblea Regionale Siciliana. Il fatto risale al 20 settembre 2005 quando la giunta decise di “allargare il parco ambulanze del 118, determinando un 'ingiustificato' aumento dei costi”. 64 nuove ambulanze e innalzamento da 10 a 12 soccorritori per ambulanza. Principalmente queste le decisioni dell'allora Assessore alla sanità Giovanni Pistorio (promosso Senatore al termine del mandato della giunta Cuffaro) che attirarono l'attenzione dei magistrati contabili. A indagini concluse, come si legge dagli atti, si constata come quel 118 “gonfiato” fosse in realtà necessario per fare posto a un esercito di autisti-soccorritori da piazzare in piena campagna elettorale per le regionali del 2006. La Corte dei Conti ha invitato i coinvolti a fornire giustificazioni prima di un eventuale processo. Nel 2005 la società opera anche un'assunzione illustre: è quella di Salvatore Stefio, l'uomo rapito in Iraq con Maurizio Agliana, Umberto Cupertino e Fabrizio Quattrocchi (che fu ucciso) nel 2004. Al suo ritorno in Italia è pronto un posto in Croce Rossa in tandem con la moglie, nonostante le sue esperienze più rilevanti si ebbero presso la “Presidium”, società che si occupava di servizi di sicurezza di proprietà dello stesso Stefio e del socio Giampiero Spinelli. L'obiettivo della Presidium era la “Volontà di resistenza contro coloro che minacciano la visione occidentale di sviluppo e democrazia”. Di sicuro una buona collocazione per un personaggio che si definisce un “consulente per la sicurezza. Nazionalista e Cristiano”, di certo non un curriculum da dipendente impiegato della Croce Rossa. Arriva l'assunzione presso la struttura della Si.Se. Qualcuno parla di “assunzione clientelare” come il presidente dell'Anpas – l'associazione per la pubblica assistenza – Emilio Pomo. Successivamente Stefio verrà rinviato a giudizio presso la procura di Bari. Secondo l'accusa il nuovo dipendente crocerossino con la complicità di Giampiero Spinelli arruolò e inviò per la Presidium Corporation i tre compagni in Iraq “affinché militassero in favore di Forze armate anglo-americane, in contrapposizione a gruppi armati stranieri”. Il tutto in cambio di denaro. I giudici di Bari contestano infatti il reato di “arruolamenti o armamenti non autorizzati a servizio di uno Stato estero”. Intanto Salvatore Stefio prosegue la sua attività presso la Si.Se.
risulta far parte del Collegio dei Sindaci della Sise Siciliana
Fonte :https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie-REaTegYKLLedDr98bheGRyxQ36HXO0DAYF3_DSzkm6wAcCRb90qCSsYBFr6uA_NP8_4Sb2ZPw4fEr_bLYU4kYj0gqKdBqAeWZmZFaqUJwzsyLTLWpkO0gfOjvvIfcgvHF5npHJHzCs/s1600/SISE+ROCCA.bmp
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Nomina a Revisore Unico
del Collegio dei Revisori dei Conti
della Croce Rossa Italiana
Ci sarà forse una regia dietro a tutto questo o semplice e pura coincidenza?
Roba da P4!
RispondiEliminaChe pena. Quando ero bambino ovviamente non avevo nemmeno il concetto della "corruzione", e il peggior modo di rubare che sentivo nominare era il rubare in chiesa, il rubare in chiesa i soldi destinati ai poveri, agli sfortunati, a chi ha bisogno urgente; invece il peggior modo di rubare è quello che Lo Zito ha solo indicato: rubare alla Croce Rossa !!!
RispondiEliminaL'endemica corruzione italica porta che i ladri non solo non fuggono di notte all'estero e smettendo di comparire in pubblico, ma attaccano, gridano; si rivolgono al dito invece che alla Luna. Vergogna!