STORIA DI ORDINARIA INGIUSTIZIA

La storia assurda del Maresciallo Lo Zito è in continua evoluzione e si cerca di aggiornarla continuamente.. i Provvedimenti dciplinari aumentano così come i Trasferimenti.. Il Blog contiene numerosissimi articoli e documenti scaricabili a prova dei fatti che vengono denunciati.. basta sfogliare le numerose pagine per rendersi cono...
BUONA LETTURA

domenica 27 febbraio 2011

CRI. Il caso del Capitano Martinez finisce in Parlamento.

Cap. Mario Martinez
La questione del Capitano Mario Martinez finisce in Parlamento con una interrogazione a risposta scritta  presentata dai deputati Donadi, Palagiano e Di Stanislao dell’IDV, per chiedere chiarimenti proprio sulla vicenda che riguarda l’ufficiale.

Noi ne parlammo ampiamente già nel gennaio del 2010
(http://www.osservatorio-sicilia.it/2010/01/26/la-cri-la-storia-del-cap-martinez-e-delle-54-irregolarita-%e2%80%9ccertificate%e2%80%9d-dal-ministero-dell%e2%80%99economia/) ed allora il Commissario Straordinario Rocca ci ha assicurato che il caso era seguito con attenzione ma essendo un atto un contenzioso presso il Consiglio di Stato, non era possibile adottare alcun provvedimento.
La questione sembra divenuta nel tempo una questione inestricabile ed incomprensibile anche alla luce dei rilievi che emergono dalla la relazione del Ministero delle Finanze del 22 settembre 2008 , a firma  del Ragioniere Generale dello Stato dove si evidenziano ben 54 punti di criticità ed irregolarità che riguardano anche l’Ufficio dell’Ispettore Generale, la rendicontazione e la gestione del personale. (http://www.osservatorio-sicilia.it/2010/01/26/la-cri-la-storia-del-cap-martinez-e-delle-54-irregolarita-%e2%80%9ccertificate%e2%80%9d-dal-ministero-dell%e2%80%99economia/)
Criticità che non appaiono ancora rimosse come irrisolto appare il problema relativo al caso Martinez. .

Ecco comunque il “testo integrale dell’interrogazione” presentata nella seduta 439 della Camera dei Deputati il giorno 24/2/2011 con il n. 4-11020 

venerdì 25 febbraio 2011

NUOVA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE... IL CAPITANO MARIO MARTINEZ CHIEDE IL RISPETTO DELLE REGOLE

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 

4/11020

 Di MASSIMO DONADI



L’Associazione Italiana della Croce Rossa, ente di diritto pubblico, svolge la sua opera su tutto il territorio nazionale grazie agli oltre 150mila volontari e soci attivi appartenenti all'organizzazione, e oltre 5.000 dipendenti;




la gestione del personale militare volontario, comporta periodici richiami in servizio attivo del medesimo personale iscritto nei ruoli del corpo militare della CRI, per essere quindi riassegnato ai Comitati provinciali della medesima Croce Rossa;






tra il personale volontario militare, l’interrogante rammenta il caso del  Capitano Mario Martinez, iscritto nei ruoli del corpo militare volontario della Cri dal 1983; 

durante tutti gli anni dal 1991 a oggi – a parte un breve periodo nel 2003 – il Capitano Martinez non è stato più richiamato in servizio, seppure i richiami in servizio attivo di personale volontario da parte della CRI, hanno continuato ad aumentare, e nonostante che vi fosse stata una esplicita richiesta nominativa del Martinez proveniente da due Comitati provinciali della Cri: Parma e Bari;

alla formale richiesta di spiegazione circa l’esclusione del richiamo in servizio del Matinez, la Croce Rossa, nel 2007, rispondeva – in quanto “costretta” da una sentenza del TAR del Lazio - che il richiamo non era stato operato in quanto i Comitati provinciali non avevano a suo tempo eseguito correttamente le procedure;

la suddetta tesi veniva contestata da una seconda sentenza del TAR del Lazio, n. 09455/09, con la quale si chiariva che i comitati provinciali CRI avevano in realtà eseguito le procedure, e si rilevava da parte della medesima CRI, abuso di potere e violazione dell’articolo 97 della Costituzione;

tutto ciò accade mentre in CRI continuano i richiami in servizio attivo. Richiami che però riguardano sostanzialmente il medesimo personale militare;

con l’ordinanza commissariale n. 417 del 29.12.09, si continua infatti a richiamare sempre lo stesso personale militare da anni, violando i principi di volontariato, che ne caratterizzano sia la componente militare che lo spirito dei principi fondamentali della stessa Croce Rossa;




il Capitano Martinez, conduce giustamente una battaglia da diversi anni per vedersi riconosciuto il diritto a  riprendere il proprio lavoro;






  
il 28.12.2010  con sentenza 38855/2010, con propria sentenza, il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi presentati da Mario Martinez,   chiedendo alla Croce Rossa il reinserimento del Martinez negli elenchi del personale da richiamare, e conseguentemente il suo richiamo in servizio;



  
  se i Ministri interrogati, nell’ambito delle loro prerogative, non intendano attivarsi nei confronti della Croce Rossa italiana, affinché venga rispettata la suindicata sentenza del Tar del Lazio, e si proceda al richiamo in servizio del Capitano Mario Martinez.

sabato 19 febbraio 2011

Croce Rossa : LA SAGA DELL’INCIUCIO……

PRIMA CON UNA NOTA UFFICIALE POI CON LE TELEFONATE AD PERSONAM,  L’AMMINISTRAZIONE DELLA C.R.I. STA CERCANDO DI FRANTUMARE, IL GIÀ ESILE, FRONTE SINDACALE CON INCOMPRENSIBILI INCONTRI CON LE SINGOLE ORGANIZZAZIONI.





La Convocazione

..sarà stato un ONORE 
essere convocati 
SINGOLARMENTE
per L'USB
    <<<<<----------







La risposta dell' USB
QUESTO TENTATIVO E QUESTE MODALITÀ, 
SONO STATE  UFFICIALMENTE CONTESTATE E DENUNCIATE DALLA SOLA UNIONE SINDACALE DI BASE 

   >>>>>>>>>>>>




COSA HA DA NASCONDERE QUESTA AMMINISTRAZIONE? 
E SOPRATTUTTO COSA HA DA CHIEDERE E PRENTENDERE DALLE SINGOLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI ?
 
Fonte: USB
 
 


mercoledì 9 febbraio 2011

La trasparenza della Coce Rossa che NON traspare........

La Presidente della Croce Rossa Abruzzo
Maria Teresa Letta 
dichiara a mezzo lettera 
nella trasmissione REPORT del 5 Dicembre 2010

....Sono oggetto di un attacco inqualificabile per essermi assunta la responsabilità di amministrare il Comitato Regionale d’Abruzzo, espressamente autorizzata
 viste le carenze evidenziate dai dirigenti....

Legittimamente 
l'Unione Sindacale di Base 
chiede  delucitazioni 
alla Dirigenza della Croce Rossa
per l'anomala autorizzazione sbandierata..
era il 9 Dicembre 2010 >>>>>




 L'unione Sindacale di Base 
   dopo 1 mese esatto che la Croce Rossa stranamente tace e non fornisce nessuna risposta ne documenti che attestino questa pseudo autorizzazione, si vede costretta a sollecitare...

MA SARA' VERA 
L'AUTORIZZAZIONE ????



Chi sarà stato mai quel Dirigente che ha autorizzato la Presidente Letta ad Amministrare il Comitato Regionale Abruzzo contrariamente a tutti i regolamenti ??


Clicca sulla foto per ingrandire


sabato 5 febbraio 2011

Croce rossa, un riordino a colpi di tagli e chiusure


Dopo i trasferimenti e le proteste dei lavoratori al Cosp di Roma, si temono altre riduzioni dei servizi, come denunciato dai sindacati. Il Pd del Lazio chiede l’intervento della Polverini.  




Francesco Rocca
Chi va più lontano finisce a Cuneo, il più fortunato a Pescara, questo per un mese poi chissà. I militari di Croce rossa italiana in servizio al Cosp, il Centro operativo sanitario provinciale di Roma, devono rispondere «obbedisco» al comando del Commissario straordinario Francesco Rocca   che ne colloca trentadue in altre regioni. Si tratta dell’ennesimo effetto del piano di riordino dell’associazione a cui sta lavorando il dinamico avvocato. E che ha portato, tra l’altro, alla chiusura di tre presidi sanitari gestiti dalla Croce rossa in popolosi quartieri di Roma. «Erano un retaggio di un’Italia bisognosa che non esiste più – ha dichiarato Rocca - oggi i marginali sono i rom, lì orienteremo i nostri interventi». Ma di cosa si occupa e soprattutto di cosa s’occuperà la Croce rossa del futuro?

Se lo chiede anche un funzionario con oltre trent’anni d’attività alle spalle che vuole restare anonimo: «Facciamo tante cose, alcune sono prestazioni d’eccellenza però servirebbe razionalizzare. Dalla riorganizzazione lavoratori e volontari s’aspettano chiarificazione e concretezza, non dismissione di servizi». Il piano di riordino che impegna Rocca da due anni, e che i sindacati attendono come un evento, non pare condiviso con le strutture territoriali. Emblematico è il caso del Cosp di Roma, dove lunedì scorso è scattata la protesta, con striscioni e dipendenti saliti sul tetto dell’edificio di via del Porto fluviale. Dagli organici sono stati tagliati diversi autisti-barellieri che prestano servizio sulle ambulanze del 118 più sette meccanici addetti alle riparazioni nell’officina.

I lavoratori segnalano a Terra che in situazioni di ferie ed eventuali malattie le vetture presenti potrebbero non essere in condizione di partire. Così l’sos lanciato da tempo da alcuni sindacati, Usb e anche Cgil e Uil, sul pericolo di dismissioni di servizi di pubblica utilità appare reale. Il Commissario, Rocca nell’intervista rilasciata a Terra il 22 gennaio scorso, s’era difeso ricordando come all’Ente non compete l’attività di pronto soccorso, legata solo a convenzioni stabilite con le Regioni. Non è l’unica attività in sospeso. Sempre a Roma si attendono notizie nel piano di riordino circa il destino del romano Cem, che presta tuttora servizio ai disabili e che potrebbe venire dismesso.

 
  E i lavoratori, sia i precari del 118, a fine maggio in scadenza di contratto e convenzione, sia quelli del Cops hanno timore a parlarne ufficialmente: «Dobbiamo farlo di nascosto perché rischiamo le sanzioni previste dal Codice etico introdotto dal Commissario». Le rassicurazioni sul rispetto dei diritti sindacali da parte dell’avvocato Rocca, pubblicate su Terra nell’intervista del 22 gennaio scorso, insomma, non devono essere state convincenti. Per la vicenda del Cosp, il capogruppo del Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino ha chiesto l’intervento del presidente Renata Polverini: «E’ una vicenda che denuncia le aberrazioni del precariato. Credo che sia urgente intervenire presso il ministero della Difesa perché questa decisione scellerata venga bloccata. Chiedo alla Presidente Polverini di prendere immediati