lunedì 15 ottobre 2012

Croce Rossa Italiana, riforma in arrivo.....



E' trascorsa più di una settimana ma l'eco delle polemiche non tende a cessare.
I dipendenti di Croce Rossa sono sul piede di guerra. A far loro compagnia, i dipendenti del corpo militare e le Crocerossine. La motivazione è l’approvazione da parte del Consiglio di Ministri della contestatissima riforma della Cri. Mentre il testo, che ha ricevuto in primis l’approvazione dell’attuale Ministro della Salute Renato Balduzzi, si appresta a passare il giudizio delle due Camere, i lavoratori Cri, 4000 in tutto, 3000 civili e 1000 militari, temono per il loro futuro e si affidano all’operato del Segretario della Cisl Fp Daniela Volpato. Più volte infatti, il Segretario ha chiesto di essere ricevuta dalla Presidenza del Consiglio per discutere la situazione, ma finora non ha ricevuto nessun cenno di assenso da parte del Ministro Balduzzi. La versione precedente del decreto sottoposto alle Camere prevedeva lo scioglimento del Corpo militare e migliaia di licenziamenti. Ma cosa è cambiato rispetto alla versione attuale? In realtà ben poco, da questo punto di vista, anche se sono state introdotte maggiori tutele nei confronti dei lavoratori. Vediamo nel concreto. Lo scopo principale della Riforma è quello di rendere la Croce Rossa non più un ente pubblico, quindi una costola dello Stato - cosa che non si verifica in nessun altro Paese al mondo, perché contraria ad 1 dei 7 Princìpi fondamentali su cui si regge l’Organizzazione, ossia l’Indipendenza - bensì un Associazione privata di interesse pubblico. Stiamo insomma assistendo ad una privatizzazione dell’Ente. Quest’ultimo, tuttavia, ha accumulato negli anni, una cifra esorbitante di debiti da liquidare, pari a circa 112 milioni di euro. Il decreto pianifica quindi le modalità con cui questo disavanzo verrà gestito. Il modello a cui il Consiglio di Ministri si è ispirato è simile a quello utilizzato per salvare, pochi anni fa, la compagnia di volo nazionale Alitalia. Le fasi di azione sono 3: 1)Ottobre 2012/ Dicembre 2013: si provvederà a porre fine al Commissariamento Cri ad opera dell’Avv. Francesco Rocca. Correndo ad elezioni, si stabilirà un ordinamento democratico, deciso cioè dai volontari stessi, che sono stati messi al centro della riforma. 2)Gennaio 2014/ Dicembre 2015: l’Ente verrà scisso in due, una good e una bad company. La prima, di natura privata, acquisterebbe lo status di Associazione di promozione sociale e si approprierebbe dell'ingente patrimonio della Cri, stimato in circa 350 milioni di euro, prendendo in dote anche le convenzioni con i 118 d'Italia. Insomma, un giro da 183 milioni di euro, che CGIL e sindacati di base danno per 800 milioni di euro. La seconda invece, conservando lo status di ente pubblico, si terrebbe i debiti da sanare e provvederebbe a ricollocare il personale in eccedenza: i famosi 4000 dipendenti. Alcuni di questi rimarranno in servizio se assunti con contratti a tempo indeterminato: potranno scegliere di giocare la carta della mobilità presso altre pubbliche amministrazioni, ma si tratterà di un 20-30% della fetta. Rimarranno in servizio presso l’Associazione coloro che hanno un contratto a termine (circa 1430) e possono essere pagati con le Convenzioni. Al resto probabilmente verrà proposta una risoluzione del contratto. 3)Gennaio 2016/ 2017: Si procederà con la soppressione e la liquidazione dell’Ente pubblico, trasferendo all’Associazione privata tutte le funzioni esercitate attualmente dalla Cri. La bozza, inoltre, prevede una conferma delle voci che da anni circolavano in ambiente Cri: la nascita della Componente Unica. Infatti, la Croce Rossa Italiana, a differenza di moltissime altre Società Nazionali afferenti al Movimento Umanitario di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, prevede l’appartenenza dei singoli volontari ad un corpo specifico, che gestisce compiti precisi. Le componenti sono sei: Corpo militare ed Infermiere Volontarie, ausiliari delle Forze Armate, il Comitato Femminile, che si occupa di sostegno ai bisognosi e raccolte fondi, i Donatori di Sangue, che sopperiscono al bisogno di emoderivati, i Volontari del Soccorso, che si preoccupano prevalentemente di Trasporto infermi e servizio ambulanza e i Pionieri, la parte giovane, che ha come missione principale quella di sensibilizzare le fasce giovani su tematiche relative alla salute e alla convivenza civile. Il decreto amalgamerebbe tutto questo insieme di persone, più di 150mila volontari sparsi in tutta Italia, in un unico contenitore, riservando un posto di preminenza al settore giovanile. A giudicare dai comunicati stampa presenti sul sito www.cri.it, le componenti volontaristiche hanno reagito con entusiasmo all’idea di questo radicale riordino, seppure con i dovuti dubbi rispetto ad una futura gestione: in Italia sono presenti soltanto 500 Comitati Locali – di cui 5 presenti in territorio salernitano - i quali, divenendo privati, sopravvivranno soltanto se riusciranno a procacciarsi e garantire dei servizi di qualità e a costi contenuti. Ricordiamo che il mondo della Pubblica Assistenza privata è agguerrito: la concorrenza è tanta. La gioia però di poter decidere del proprio futuro, di poter avere voce in capitolo, dopo tanti anni di gestione e decisioni imposte dall’alto, per il momento, sembra mettere a tacere le perplessità. Meno contenti sono i rappresentanti del Corpo Militare e delle Infermiere Volontarie, che non solo vedono messo a repentaglio il posto di lavoro, ma vengono anche lesi nell’orgoglio di rappresentare una parte della Croce Rossa che vanta origini storiche di tutto prestigio e che tanto ha avuto peso nella storia mondiale. Infatti questi corpi storici sono destinati ad essere sciolti. Ma qual è la situazione della provincia Salernitana? Il territorio vanta ben 5 Comitati Locali, quello di Salerno, Agropoli e Cilento, Costa Amalfitana, Sapri e Serre. La Croce Rossa a Salerno è una realtà fruttuosa: in atto ci sono diverse convenzioni di 118, non ultimo il servizio di ambulanza posto tutti i fine settimana nella centralissima via Roma. Le zone della Costiera vantano addirittura la presenza di corpi speciali che si occupano dei soccorsi in mare. Nessuno sa ancora che piega prenderà la situazione e quale sarà la sorte dei dipendenti, che al momento preferiscono non rispondere a nessuna domanda.

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