Come è ormai noto a tutti,
il 19 ottobre u.s. è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.Lgv n.178/12
di “Riorganizzazione dell’Associazione Italiana della Croce Rossa Italiana, a
norma dell’art. 2 della Legge n. 183/10”.
La Legge entrerà in vigore
il 3 novembre 2012 ed attraverso diversi fasi determinerà la soppressione e non la riforma di un Ente, come invece era
previsto dalla legge delega originale.
Per questo e per diversi
altri aspetti contenuti all’interno del Decreto, la FIALP CISAL CRI ha dato mandato a diversi Consulenti legali di
valutare la possibilità di un apposito ricorso.
Daremo informazione non
appena ci saranno notizie al riguardo.
Entrando invece nello
specifico del percorso di riordino ci saranno diversi passaggi che
coinvolgeranno il personale a tutt’oggi impiegato.
A decorrere dal 1 gennaio 2014 sarà costituita
l’Associazione Italiana della Croce Rossa Italiana, con personalità giuridica
di diritto privato, a cui saranno trasferite le funzioni attualmente svolte
dalla CRI ed compiti previsti dal proprio Statuto nonché quelli assegnati dal
Decreto 178/10.
Contemporaneamente sopravivrà l’Ente CRI denominato “Ente
strumentale alla Croce Rossa Italiana” con personalità giuridica di diritto
pubblico non economico e con la finalità di concorrere temporaneamente allo
sviluppo dell’Associazione e fino alla completa liquidazione e soppressione
della CRI pubblica alla data del 31 dicembre 2015.
Il personale civile assunto a tempo indeterminato che
corrisponde oggi a 1248 unità
compreso il Direttore Generale, a cui si aggiunge il personale ex precario
vincitore di sentenza (circa 300 colleghi), a decorrere dal 1 gennaio 2014 è
utilizzato temporaneamente dall’Associazione mantenendo il proprio stato
giuridico.
Entro il 31 marzo 2014 l’Associazione definirà un
organico provvisorio (valido fino al 31 dicembre 2015) per lo svolgimento dei
compiti assegnati.
Dal 1 aprile 2014 il personale può esercitare il diritto di opzione tra la
permanenza nell’Ente Pubblico o il transito nell’Associazione. Nella seconda
ipotesi sarà risolto il contratto con l’Ente pubblico e contestualmente sarà
fatto un nuovo contratto con l’Associazione.
L’Organico definitivo sarà approvato entro il 30 giugno 2015 sulla
scorta delle risorse finanziarie disponibili ed entro la medesima data saranno bandite procedure finalizzate all’assunzione
graduale del personale ancora in servizio nell’Ente Pubblico e non transitato
nell’Associazione.
Il nuovo assetto organico
andrà a regime con la soppressione dell’Ente
CRI a decorrere dal 1 gennaio 2016.
Qualora le Regioni
deliberassero di internalizzare i servizi finora svolti in convenzione con la
CRI, il personale preposto, ai sensi dell’art. 30 del D. L.vo 165/2001, potrà
essere assorbito dagli Enti del SSN.
Ad oggi nulla si può
prevedere circa le reali ipotesi percorribili che sono subordinate sia alla
emanazione dei Decreti attuativi sia alla definizione presso la Funzione
Pubblica di un confronto sui processi di
mobilità e sul nuovo Contratto
Collettivo cui aderirà l’Associazione.
Il personale militare in servizio a tempo indeterminato (838 unità) a seguito di DPCM sarà
equiparato al personale civile e successivamente inserito in un ruolo ad
esaurimento, e di conseguenza seguirà il
destino dello stesso personale civile.
Con Decreto del Ministro
della Difesa vengono determinati i criteri per selezionare un contingente di
300 Unità che potranno permanere in servizio attivo svolgendo prioritariamente
le funzioni ausiliarie e di Protezione Civile.
Il personale assunto a tempo determinato, sia
militare che civile, assunto per compiti convenzionali, potrà essere prorogato con
lo stesso contratto non oltre il 31 dicembre 2013, qualora permangano in essere
le convenzioni stesse.
A decorrere dal 1 gennaio
2014 i predetti contratti, se precedenti al 31 dicembre 2013 permangono come stipulati
dall’Ente Pubblico CRI fino a scadenza,.
Invece se successivi a tale
data sono subordinati alla eventuale assunzione da parte dell’Associazione e
quindi con il nuovo contratto privatistico (???)
Intento di questo
Coordinamento è di dare i chiarimenti possibili rispetto al quadro attuale,
nonché monitorare la situazione in divenire.
Rimangono comunque fondati sospetti che il decreto contenga numerosi
aspetti di anticostituzionalità, e per questo siamo in attesa di conoscere le
risultanze degli approfondimenti legali che presto scioglieranno la riserva.
Con riserva di ulteriori
notizie si porgono i migliori saluti.