venerdì 28 dicembre 2012

Convenzione 118 con la Croce Rossa finisce sul tavolo delle Fiamme Gialle

118, la convenzione con la Cri
finisce sul tavolo delle fiamme gialle


 Lo fa sapere il Partito democratico che chiede l'intervento del prefetto. “Doveva essere un toccasana per il servizio d’emergenza del 118, ma si è trasformato in un pasticcio da Corte dei Conti. E non poteva essere diversamente vista la assoluta leggerezza e spregiudicatezza con cui la Croce rossa Italiana ha dato applicazione ad un contratto da 20 milioni di euro”, afferma Riccardo Agostini membro direzione romana Pd.
L’accordo è dello scorso agosto ma in questi pochi mesi è successo di tutto. Dall'intervento di società interinali, all'affidamento del personale ad una società lombarda. “Nelle province di Frosinone e Latina – continua l’esponente democratico – si è andati anche oltre lasciando a casa gli autisti abilitati, circa 50, e assumendone altri. Tutto questo per risparmiare sul lavoro. Più che una convenzione atta a garantire ai cittadini un servizio d’emergenza sicuro ed efficiente, l’accordo si è tramutato in una occasione di guadagno per imprese sconosciute, il cui coinvolgimento era espressamente vietato. Tutta la storia del pasticcio Cri è stata riassunta nell’esposto presentato dalla Cgil. Ora è forte il rischio che salti tutto e che le 44 postazioni del 118 garantite dalla Croce rossa restino vuote. Credo che il Prefetto debba intervenire prima che si crei il collasso del sistema d’emergenza, altro frutto avvelenato della Giunta Polverini”.

 

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