|
La protesta del personale |
La Croce Rossa subappalta i suoi servizi. In violazione del contratto di servizio (all'art. 5 è espressamente vietato). La sigla della convenzione tra Regione Lazio e Croce Rossa italiana del 31 luglio 2012, denunciano i sindacati, «non è stata sufficiente a dire la parola fine ai disservizi del pronto intervento medico: le 42 postazioni ex 118 del territorio laziale - affidate in gestione a Croce Rossa per 19,7 milioni di euro l'anno - non bastano a convincere la C.r.i. a gestire in proprio il personale, infermieri e autisti soccorritori». Di fatto chi lavora sulle ambulanze dipende - anziché dalla Croce Rossa - da una società sub-appaltatrice, la «C.s.f. Costruzioni e Servizi srl» di Milano, con contratti precari di pochi mesi, ora scaduti.
IN PIAZZA CON CALCE E CAZZUOLA - Che cosa abbia a che fare con la sanità una società di costruzioni è tutto da spiegare. Intanto, però, il personale è in agitazione: sabato 8 e domenica 9 ha protestato in cima alla scalinata di piazza di Spagna, a Roma, contro i 54 licenziamenti di novembre e i 40 di dicembre. «Vogliamo convincere il nostro datore di lavoro, la società C.s.f. a rinnovarci il contratto scaduto – spiega Sergio Bussone, Cgil Fp Roma e Lazio -. Perchè dal nostro contratto La Csf risulta essere il nostro utilizzatore finale, ma non ha rinnovato il contratto ad un centinaio di persone, tra infermieri e autisti, che ora tornano a casa, lasciando il posto a volontari e nuovi addetti, scelti senza tener conto né dell’esperienza maturata, né dei titoli necessari per espletare correttamente il servizio».
|
Defibrillatore manca batteria di scorta |
VEICOLI MALE EQUIPAGGIATI - Intanto i soldi della convenzione regionale sembrano non bastare per assicurare ai mezzi di soccorso della Croce Rossa sufficiente equipaggiamento: i veicoli, per essere a norma, dovrebbero avere a disposizione personale specializzato e mezzi di prima necessità, come 2 defibrillatori automatici – uno di supporto, in caso di malfunzionamento – e la batteria. Ma le telecamere di Corriere.it hanno appurato che in un’ambulanza del pronto soccorso Cri, di turno sabato 8 dicembre, non c’erano né il secondo defibrillatore, né la batteria. «L’aereatore d’ossigeno c’è – spiegano gli infermieri – ma l’ossigeno lo abbiamo chiesto da una settimana e il bombolino prosegue ad essere vuoto. Così come mancano guanti in lattice e nitrile, necessari per soccorrere il paziente insanguinato».
|
Personale della Croce Rossa |
LETTIGA SENZA CINTURE - I presidi per l’immobilizzazione, poi, sono insufficienti: la lettiga dovrebbe presentare almeno tre cinture, ma ne ha una sola. Il materassino a depressione manca. Mentre le garze sono tenute alla rinfusa all’aria aperta, e dunque non sono asettiche. Infine l’aspiratore, che serve per aspirare sangue e catarro, in situazioni d’urgenza, per evitare al paziente il soffocamento, non è corredato da sondini monouso, senza i quali è inutilizzabile.
|
senza sondino di ricambio | |
FROSINONE E RIETI, C'E' IL BANDO -
Nel frattempo a Frosinone e a Rieti è stato indetto il bando di
concorso per la selezione del personale addetto alle postazioni
d’emergenza della Croce Rossa. «Ma si tratta di bandi – spiegano gli ex
autisti Cri scesi in piazza sabato a Roma – che non tengono conto
dell’esperienza maturata, né delle peculiarità professionali
necessarie». Rieti, ad esempio, non richiederebbe agli autisti
soccorritori la patente della Croce Rossa, ma solo la patente B. «E non
costituisce nota di merito né l’esperienza sul campo, né la laurea in
scienze infermieristiche», protestano i sindacati. «Per lavorare servono
solo un paio di corsi generici sulla rianimazione e il modello Isee»,
spiega Bussone. Stessa sorte tocca al personale infermieristico.
INQUADRATI COME PORTANTINI - E si
tratta di personale ex dipendente della società di costruzioni
milanese, il cui contratto di lavoro a tempo determinato, siglato con
una società interinale di Roma Job Italia e «somministrato» alla società
C.s.f. è ormai scaduto. «Non verrà rinnovato per un motivo semplice –
spiegano i lavoratori scesi in piazza –. Il personale specializzato
pretende di essere inquadrato correttamente, dunque costa di più. Non a
caso, già il nostro esaurito contratto era siglato da una società di
costruzioni, con evidenti conseguenze sul pagamento dei contributi,
mentre sulla carta gli infermieri comparivano inquadrati come semplici portantini».