giovedì 15 novembre 2012

Croce Rossa, Assistenza Disabili....il SENATO SI INTERROGA



Legislatura 16 
Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08680
Pubblicato il 14 novembre 2012, 
nella seduta n. 835



 
RANUCCI , BIONDELLI - Ai Ministri della salute e della giustizia. - 

Premesso che:

la Croce Rossa Italiana (CRI), ente pubblico non economico, opera nel campo dell'aiuto umanitario; è presente dove vi è sofferenza, soprattutto dove la dignità dell'uomo è ignorata;
il Comitato provinciale di Roma della CRI gestisce, in convenzione con la Regione Lazio, il Centro di educazione motoria (CEM), sito nella città di Roma, in Via Bernardino Ramazzini, 31, operativo dal 1956, che ospita circa 63 degenti, di cui 47 residenziali e 16 diurni;
il Centro rappresenta tuttora la punta d'eccellenza nel campo dell'assistenza, essendo tra i più importanti in Italia per la tipologia di sostegno diretto a persone con handicap molto gravi, con disabilità psicomotorie; inoltre svolge servizi di riabilitazione logopedica e neuropsicomotoria dell'età evolutiva e servizi rivolti a pazienti con malattie neurologiche come ad esempio il morbo di Parkinson;
premesso inoltre che a quanto risulta agli interroganti:
l'elevato impegno assistenziale e la riduzione dei finanziamenti pubblici hanno prodotto nel bilancio economico del CEM un disavanzo di circa 4 milioni di euro;
gli amministratori del Centro hanno fatto il possibile per fronteggiare la grave crisi economica che ha colpito la struttura, specialmente in questi ultimi tre anni. Il taglio delle risorse, a parere degli interroganti drastico e scellerato, nel quadro del piano di rientro per riequilibrare la sanità regionale, voluto dalla Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, ha ridotto del 30 per cento il finanziamento previsto per il CEM, impedendo di fatto la possibilità di mantenere in vita il Centro stesso;
tramite una lettera ufficiale del Commissario provinciale di Roma della CRI, Flavio Ronzi, inviata all'AGECEM (Associazione genitori centro di educazione motoria) veniva comunicata l'impossibilità di assicurare la continuità dell'intera struttura e l'approssimarsi di una traumatica chiusura entro il 31 dicembre 2012;
dal 6 novembre 2012 i ragazzi disabili con le loro famiglie, angosciati dalle notizie di chiusura del Centro, hanno, insieme ad associazioni, giornalisti, sindacati e politici, occupato la struttura come gesto estremo per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sulla barbarie che si sta profilando all'orizzonte;
considerato che:
la CRI svolge servizi nel solo interesse della salute della popolazione e, come ente pubblico, ha la possibilità di ricevere l'affidamento diretto dei servizi in ausilio di enti pubblici, nel quadro della normativa vigente relativa agli accordi tra pubbliche amministrazioni;
il CEM ha da sempre garantito e mantenuto standard di efficienza e qualità, dotandosi di personale altamente qualificato, che svolge il proprio lavoro con professionalità, dedizione ed umanità;
attraverso organi di stampa si è appresa la notizia, non ancora confermata da fonti autorevoli, che siano già stati predisposti 10 posti letto per alcuni ragazzi del CEM in alcune strutture riabilitative private/convenzionate, a sfregio di un contesto di eccellenza già esistente, quale è il CEM,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della drammatica situazione che sta colpendo il CEM di Roma e che vede come protagonisti persone altamente disabili e famiglie al limite della disperazione;
se non ritengano necessario ed urgente adottare provvedimenti di competenza che favoriscano soluzioni per scongiurare la chiusura del CEM, con gravi ripercussioni sui pazienti e le loro rispettive famiglie;
se non ritengano di intervenire al fine di verificare se in questa vicenda drammatica non sussistano atti di sciacallaggio, nell'ambito dei quali interessi economici particolari mirano a veicolare i pazienti da una struttura pubblica d'eccellenza, quale il CEM, ad una struttura privata convenzionata.

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