Legislatura 16
Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08680
Pubblicato il 14 novembre 2012,
Pubblicato il 14 novembre 2012,
nella seduta n. 835
Premesso che:
la Croce Rossa Italiana (CRI), ente
pubblico non economico, opera nel campo dell'aiuto umanitario; è
presente dove vi è sofferenza, soprattutto dove la dignità dell'uomo è
ignorata;
il Comitato provinciale di Roma della CRI
gestisce, in convenzione con la Regione Lazio, il Centro di educazione
motoria (CEM), sito nella città di Roma, in Via Bernardino Ramazzini,
31, operativo dal 1956, che ospita circa 63 degenti, di cui 47
residenziali e 16 diurni;
il Centro rappresenta tuttora la punta
d'eccellenza nel campo dell'assistenza, essendo tra i più importanti in
Italia per la tipologia di sostegno diretto a persone con handicap molto
gravi, con disabilità psicomotorie; inoltre svolge servizi di
riabilitazione logopedica e neuropsicomotoria dell'età evolutiva e
servizi rivolti a pazienti con malattie neurologiche come ad esempio il
morbo di Parkinson;
premesso inoltre che a quanto risulta agli interroganti:
l'elevato impegno assistenziale e la
riduzione dei finanziamenti pubblici hanno prodotto nel bilancio
economico del CEM un disavanzo di circa 4 milioni di euro;
gli amministratori del Centro hanno fatto
il possibile per fronteggiare la grave crisi economica che ha colpito
la struttura, specialmente in questi ultimi tre anni. Il taglio delle
risorse, a parere degli interroganti drastico e scellerato, nel quadro
del piano di rientro per riequilibrare la sanità regionale, voluto dalla
Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, ha ridotto del 30 per
cento il finanziamento previsto per il CEM, impedendo di fatto la
possibilità di mantenere in vita il Centro stesso;
tramite una lettera ufficiale del
Commissario provinciale di Roma della CRI, Flavio Ronzi, inviata
all'AGECEM (Associazione genitori centro di educazione motoria) veniva
comunicata l'impossibilità di assicurare la continuità dell'intera
struttura e l'approssimarsi di una traumatica chiusura entro il 31
dicembre 2012;
dal 6 novembre 2012 i ragazzi disabili
con le loro famiglie, angosciati dalle notizie di chiusura del Centro,
hanno, insieme ad associazioni, giornalisti, sindacati e politici,
occupato la struttura come gesto estremo per sensibilizzare l'opinione
pubblica e le istituzioni sulla barbarie che si sta profilando
all'orizzonte;
considerato che:
la CRI svolge servizi nel solo interesse
della salute della popolazione e, come ente pubblico, ha la possibilità
di ricevere l'affidamento diretto dei servizi in ausilio di enti
pubblici, nel quadro della normativa vigente relativa agli accordi tra
pubbliche amministrazioni;
il CEM ha da sempre garantito e mantenuto standard di
efficienza e qualità, dotandosi di personale altamente qualificato, che
svolge il proprio lavoro con professionalità, dedizione ed umanità;
attraverso organi di stampa si è appresa
la notizia, non ancora confermata da fonti autorevoli, che siano già
stati predisposti 10 posti letto per alcuni ragazzi del CEM in alcune
strutture riabilitative private/convenzionate, a sfregio di un contesto
di eccellenza già esistente, quale è il CEM,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a
conoscenza della drammatica situazione che sta colpendo il CEM di Roma e
che vede come protagonisti persone altamente disabili e famiglie al
limite della disperazione;
se non ritengano necessario ed urgente
adottare provvedimenti di competenza che favoriscano soluzioni per
scongiurare la chiusura del CEM, con gravi ripercussioni sui pazienti e
le loro rispettive famiglie;
se non ritengano di intervenire al fine
di verificare se in questa vicenda drammatica non sussistano atti di
sciacallaggio, nell'ambito dei quali interessi economici particolari
mirano a veicolare i pazienti da una struttura pubblica d'eccellenza,
quale il CEM, ad una struttura privata convenzionata.
Nessun commento:
Posta un commento