venerdì 31 dicembre 2010

CRI. Il Commissario Rocca firma la proroga ai militari e ne richiama altri 23

 Francesco Rocca, commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, nominato per mettere ordine e sistemare i conti della Fondazione, ha firmato stamane due ordinanze, la n. 0663-10  3 n. 0664-10 e ha disposto il trattenimento in servizi di tutto il personale militare  in servizio alla data del 31 dicembre 2010 e ha provveduto a richiamare altre 23 unità fino al 31/12/2011 Rocca alla fine,  nominato per il risanamento si è adeguato al sistema e non se l’è sentita di prendere una decisione “amministrativa” coerente con le norme. Ha preferito mantenere lo status quo ed aumentare quindi le già precarie casse della CRI prorogando, il servizio,  contro ogni logica e buona amministrazione,  a 335 militari con l’Ordinanza nr. 0663-10 
( Scarica il pdf “Proroga”)  ,  e richiamando con l’Ordinanza 0664-10  ( Scarica il pdf “Congedo Richiamo” ) , tutte e due firmate ovviamente oggi, altri 23 , rispettivamente 19 per il Comitato Regionale Lombardia e 4 per il Centro di accoglienza di Torino.
Rileggendo atti e documenti, anche parlamentari, si può ipotizzare che la proroga dei 335 militari per vari sedi, e il richiamo di  altri 19 per il Comitato Regionale Lombardia, non sia scaturita da esigenze di emergenza tali da giustificare le Ordinanze in questione.
Nel nostro precedente articolo avevamo scritto che se si fosse proseguito con l’andazzo delle proroghe e dei richiami come nel passato, almeno per il presente, un responsabile sarebbe apparso chiaro.
Rocca ha prorogato il servizio a ben 335 unità e ne ha richiamato altri 23, quindi, almeno per quanto riguarda i fatti odierni, non può trovare alcuna giustificazione. E’ lui a doverne rispondere in futuro.

direttore ha scritto il 31 dicembre 2010 17:57
Errata corrige:
L’Ordinanza relativa alla proroga del servizio ai 335 militari prevede il termine al 31/1/2011 e non come da noi riportato erroneamente, al 31/12/2011.
Ci scusiamo con i nostri lettori per l’errore in cui siamo incorsi


giovedì 30 dicembre 2010

ROCCA DÀ IL VIA A LICENZIAMENTI E TAGLI DEI SERVIZI.... PUR DI FARE PULIZIA , IL RISPETTO DELLE LEGGI SEMBRA SUPERFLUO....

USB, PRONTI A SCIOPERO 
SE NON VERRANNO RISTABILITE REGOLE CERTE

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 Il Commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Avv. Francesco Rocca, in questi giorni sta dando una forte accelerazione al processo di smantellamento dell’Ente Pubblico C.R.I.
Con l’avallo della Direzione Generale e di numerosi Direttori di Comitato, il Commissario sta concretizzando una serie di licenziamenti che mirano a colpire i soggetti più indifesi a livello contrattuale, ovvero quei precari che da decenni lavorano con la C.R.I. e che proprio per questo motivo sono titolari di un processo di stabilizzazione mai avviato.
 Nella città di Roma sta poi chiudendo alcuni ambulatori pubblici (Via Luigi Cesana nel quartiere Tiburtino; Largo Preneste al   Pigneto, Via del Porto Fluviale in zona Marconi)che da più di 50 anni fornivano servizi gratuiti alla cittadinanza.
Inoltre il Commissario non rispetta le prerogative previste dalla Legge 104/92; mette in atto la mobilità selvaggia dei lavoratori senza preventivo accordo con le parti sociali; non applica gli accordi e viola le relazioni sindacali; non applica e viola costantemente le previsioni del T.U. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei posti di lavoro e ultimo, ma non per importanza,vorrebbe mettere  il bavaglio ai lavoratori ed ai soci della C.R.I. attraverso l’adozione di un inaccettabile Codice Etico.
Tale situazione sta portando all’esasperazione i lavoratori e i soci della C.R.I., che protestano a gran voce contro questo Commissariamento assolutamente fallimentare.
 L’Unione Sindacale di Base, stanca di questo atteggiamento dispotico, preannuncia una giornata di sciopero, che coinvolga tutte le realtà di Croce Rossa, al fine di restituire dignità e regole certe ai lavoratori e ai soci di questo Ente/Associazione.    
  


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ATTIVAZIONE 
  

DELLA PROCEDURA DI CONCILIAZIONE 


LEGGE 83/2000



Il Commissario Rocca 
non rispetta la Legge 104/92    
LE PROVE ?
...è la TERZA volta che il Maresciallo LO ZITO viene trasferito d'autorità, nonostante sia stato riconosciuto beneficiario delle legge..... 
e inviato sempre più lontano..... 
 

martedì 28 dicembre 2010

PUNITO PERCHE' HO DETTO IL VERO !!

Il Maresciallo Capo è stato trasferito ad Agosto 2008 in un'altra sede nonostante le sue precarie condizioni di salute e le sue risorse si stanno prosciugando per difendersi dalle querele 


Cronaca Vera n. 2000 - settimana fino al 5 gennaio 2011
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 CI DIRANNO MAI 
COME STANNO VERAMENTE LE COSE ?


 
ULTIMO
AGGIORNAMENTO :





 IN DATA 
20 DICEMBRE 2010 
SOSPESO 
DAL SERVIZIO...

IN DATA 
23 DICEMBRE 2010 
TRASFERITO
ANCORA UNA VOLTA !!!

giovedì 23 dicembre 2010

CRI. Son 375 militari, son figli di nessuno, ma saranno ancora richiamati ?


Avv. Francesco Rocca
 Il Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana,  Francesco Rocca, intervistato nel corso della Trasmissione Report, condotta dalla collega Milena Gabanelli, a proposito della nota e scabrosa questione dei i 375 militari “richiamati”  il cui servizio è stato prorogato con Ordinanza Commissariale (ndr. di Francesco Rocca) n. 417 del 29 Dicembre 2009,  fino al 31 del 2010, e di cui nessuno sembra essere padre, alla collega Sabrina Giannini, che gli aveva chiesto se si era adattato alla situazione, ha risposto : NO, No!!!!!…. non è che mi sono adattato, ……mi sono assunto , ………cioè… perche poi, ……..voglio dire……..qui bisogna scegliere,……. credere di avere un pò……….io non ho richiamato nessuno!,      questo credo vada sottolineato, …….nessuno di queste persone è figlia mia…..”.
Nessuno di queste persone è figlio di Rocca e ciò fa venire in mente la leggenda di Ulisse e il gigante Polifemo. Il furbo Ulisse disse di chiamarsi ”nessuno”, e così i ciclpi che soccorsero Polifemo non capirono mai chi lo avesse accecato.  
Dopo il gran can can di Report che ha messo in piazza storie incredibili di sprechi e altro, il commissariamento dovrebbe portare ad un  nuovo corso; a cominciare dal mettere fine ad una situazione irregolare di cui nessuno si vuol prendere la paternità, e cioè la proroga indefinita negli anni di un  nucleo di militari, che vengono mantenuti in servizio contro ogni logica amministrativa ed operativa. 
Rocca ha dichiarato che lui è il nuovo e quindi appare logico attendersi, considerato che è stato incaricato per mettere ordine definitivamente all’interno del complicato pianeta CRI.
Se proroga ci sarà, e le veline che giungono da Roma vanno in questa direzione, sarà confermato che il nuovo corso di Rocca si sarà fermato solo alle intenzioni dichiarate per necessità televisive.
Insomma, se Rocca emanerà una nuova ordinanza di proroga, dichiarerà al mondo che di cambiamento in CRI, si parla solo per accademia e che il tanto nuovo corso non sarà altro che una rivisitazione del vecchio e tanto criticato sistema CRI.
Un fallimento della politica di risanamento che avrebbe a questo punto un responsabile certo.
Ovvero, il Commissario Straordinario 
Francesco Rocca.

lunedì 20 dicembre 2010

LE STRANE AUTORIZZAZIONI !!!!

Dopo la trasmissione REPORT del 5 Dicembre 
sulle anomalie della Croce Rossa,
le richieste di chiarimenti sono legittime

Richiesta USB

La Presidente della Croce Rossa Abruzzo
Maria Teresa Letta 
dichiara a mezzo lettera 
dato che non ha rilasciato intervista....

....Sono oggetto di un attacco inqualificabile per essermi assunta la responsabilità di amministrare il Comitato Regionale d’Abruzzo, espressamente autorizzata
 viste le carenze evidenziate dai dirigenti....

  1.  MA DA CHI E' STATA AUTORIZZATA ?
  2. IN QUALE ARTICOLO DEL REGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE O IN QUALE STATUTO E' MENZIONATA QUESTA REGOLA ?
  3. QUALI SONO LE CARENZE EVIDENZIATE DAI DIRIGENTI E CHI SONO QUESTE FIGURE ? 
SI RIUSCIRA' A  VISIONARE QUESTI DOCUMENTI RICHIESTI ???

sabato 18 dicembre 2010

CROCE ROSSA: CHIUDONO ALCUNI AMBULATORI ROMANI

Roma, 17 dic -  Si chiudono i battenti per alcuni ambulatori romani della Croce Rossa Italiana. Il motivo? Improduttivi. Questa la spiegazione. Eppure sembra che per gli stessi ambulatori capitolini siano stati spesi abbastanza soldi per la ristrutturazione. 
I contribuenti italiani versano nelle sue casse fino a 160 milioni di euro annui senza mai sapere come questi soldi vengano spesi. La pubblicazione dell’ultimo bilancio visionato dalla Corte dei Conti risale infatti al 2004. E i conti, appunto, non sembrano tornare. Tra l'altro alcune aziende sanitarie erogano contributi alla Cri, che svolge anche il servizio di Pronto Soccorso 118. Indiscutibile il grande merito di questa organizzazione che opera a livello internazionale nella gestione delle emergenze umanitarie e sul territorio italiano nella collaborazione con il servizio di urgenza ed emergenza 118. Ed è proprio per questo che, inquadrato lo 'strano bilancio', una domanda sorge spontanea: ' perchè chiudere ambulatori con la giustificazione dell'improduttività'?

Fonte:  (AGENPARL)


 La protesta inizia...

 
AGGIORNAMENTO 24 DICEMBRE 2010
GLI AMBULATORI VERRANNO OCCUPATI 
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 Ma tutti i soldini spesi degli Italiani per gli adeguamenti e rinnovo strutture ? 

giovedì 16 dicembre 2010

Su Report gli sprechi della CRI di Scarlino (Grosseto)

L'articolo pubblicato su " Il Tirreno ..
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altro articolo





La lettera inviata dalla redazione di REPORT 
a " IL TIRRENO " 
che non viene pubblicata  !

Da: Giannini Sabrina
Inviato: sab 11/12/2010 22.21
A: segreteria@iltirreno.it
Oggetto: c.a. di roberto bernabò
Gentile Direttore,
l'ho cercata per telefono, quindi le scrivo per sottoporle una questione di cui forse non è ancora a conoscenza.
Le allego l'articolo che il Tirreno ha dedicato a Daniele Tosoni, volontario della Croce Rossa di Scarlino che è stato intervistato da me nel  corso del servizio trasmesso da Report il 5 dicembre.
Purtroppo il titolo  è fuorviante e per la verità l'articolo non distingue con chiarezza ciò che sono le responsabilità denunciate da Tosoni nei confronti della CRI e della Presidente CRI Abruzzo, Maria Teresa Letta (sì, la sorella di Gianni, il sottosegretario),  e la totale estraneità ai fatti della sede CRI di Scarlino.  Infatti numerosi lettori hanno pensato che gli sprechi fossero riconducibili  alla CRI di Scarlino e lo stesso Tosoni è stato chiamato in questura (l'ho accertato personalmente  con il questore) proprio a seguito del vostro articolo.
Vista la delicatezza degli argomenti la questione non andava trattata con superficialità e lo stesso Tosoni mi ha detto che  alla richiesta di rettifica il responsabile della redazione di Grosseto non ha mostrato particolare  e immediata comprensione.
A seguito di insistenze forse domani uscirà un articolo riparatore. Ma non sarebbe comunque sufficiente, a mio parere.
Daniele  Tosoni è un volontario trasparente e lineare.
Uno dei pochi volontari della Croce Rossa che ha avuto il coraggio di parlare senza reticenze o autocensure esercitando un suo diritto di critica nei confronti di una associazione che ha molte ombre e sprechi, così come l'ho descritta nel servizio di cui sono autrice "La croce in rosso" e che volendo potrà rivedere dal nostro sito www.report.rai.it
Sinceramente l'ultima cosa che mi piace vedere è che un collega metta nei guai un mio testimone importante che si espone così tanto.
E' un danno che si fa alla persona, a coloro che rappresenta (i volontari di Scarlino di cui è commissario eletto), alla sottoscritta e al giornalismo che rappresento, che sul coraggio delle persone che denunciano spesso basa le proprie inchieste.
Queste persone andrebbero sostenute e non delegittimate, anche per veicolare il messaggio che il coraggio della denuncia paga.
Daniele Tosoni, volontario di Scarlino, che opera gratuitamente per il bene comune e con trasparenza ha denunciato i lati oscuri di una associazione che vorrebbe migliore. C'è da chiedersi come mai a qualcuno ha dato fastidio che parlasse con tanta franchezza. Per esperienza (e dopo 14 anni di inchieste per Report) posso dire che chi denuncia non ha niente da nascondere. 
Intanto ne approfitto per inviare un messaggio ai vertici della CRI Toscana qualora stessero meditando di procedere con richiami ufficiali e disciplinari contro Daniele Tosoni.
Perdereste un volontario ben voluto dai suoi volontari e dalla comunità, dareste prova di poca trasparenza (ricordiamo che la CRI è un ente pubblico pagato dai contribuenti pertanto vi è un obbligo alla trasparenza)  e sprechereste inutili risorse che invece dovreste impegnare per sistemare qualche "problemino", a partire dalla gestione degli immobili (e degli affitti).
I vertici politici della CRI Toscana sanno che  mi riferisco agli abbandoni di immobili prestigiosi, ma anche anche al meraviglioso podere sui colli di Firenze che viene locato a soli 900 mila euro l'anno.
Soldi sottratti (e questo è grave) alle finalità istituzionali della Croce Rossa.


Con preghiera di pubblicazione sull'edizione nazionale anche e qualora la redazione di Grosseto provvedesse all'articolo con rettifica. 
saluti

Sabrina Giannini
report
www.report.raii.it


domenica 12 dicembre 2010

Sparare sulla CROCE ROSSA, non è per niente facile e BOCCHE CUCITE !!!

Sicuramente una trasmissione 
AUTOREVOLE come Report 
riuscirà a smuovere chi di dovere per far piena luce ..... 
ce lo auguriamo tutti  

C'é ancora chi afferma che 
REPORT si sia inventato tutto 

 Secondo il mio modesto parere si fa ancora in tempo 
a tornare sui propri passi......


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lunedì 6 dicembre 2010

Croce rossa al verde e imbavagliata

Tutti i guai della Cri. Sotto il controllo di quattro ministeri, commissariata, ha un debito di 50.566.989,21 euro. Tre settimane fa approvato codice etico- bavaglio che vieta interviste e dichiarazioni pubbliche in nome della riservatezza

Un disavanzo di cassa di 50 milioni di euro. Un patrimonio immobiliare enorme, in molti casi lasciato morire. Un commissariamento vicino alla destra più nera. Un codice etico che mette il bavaglio ai dipendenti. Della crisi della Croce rossa si occuperà  anche Report: 160 milioni di euro di costo annuo ai contribuenti; generose donazioni lasciate all’abbandono; la pubblicazione dell’ultimo bilancio visionato dalla corte dei conti che risale al 2004.

La Croce rossa è sotto il controllo di ben quattro ministeri. Nonostante ciò e nonostante l’ennesimo commissariamento, voluto per risanare l’ente, il 1° luglio 2010, una nota firmata dal Capo dipartimento amministrazione e patrimonio fa presente che l’ultimo saldo di cassa di Croce rossa ha raggiunto un ammontare negativo di 50.566.989,21 euro. «Essendo giunti alla soglia limite dello scoperto non sarà possibile dare seguito ad alcuni pagamenti giacenti in sospeso per ben 11 milioni di euro» si legge nella nota, che prosegue «trattasi, per tutti, di oneri previdenziali e fiscali in scadenza, fra i quali non è assolutamente possibile selezionare delle priorità senza incorrere in sanzioni».

A denunciare da anni irregolarità e sprechi in Croce rossa, con particolari riferimenti al Comitato regionale dell’Abruzzo, il cui Presidente è Maria Teresa Letta (sorella di Gianni), è il Maresciallo Vincenzo Lo Zito. Che fa esposti, presenta denunce . La cosa ha conseguenze serie: il 4 agosto 2008 il capo dipartimento Francesco Rocca firma, per l’allora direttore generale Des Dorides, la richiesta di richiamare in servizio Lo Zito presso l’Ispettorato nazionale del corpo militare “in quanto deve ritenersi cessata ogni assegnazione a compiti civili”.

Rocca sarebbe diventato Commissario il 30 ottobre 2008. Resterà in carica fino al 31 dicembre 2011 (il suo incarico è stato prorogato ben due volte). Ha voluto al suo fianco, fra gli altri, Paolo Pizzonia, ex membro dei Nar, i Nuclei armati rivoluzionari (ne parlò l’Espresso, in una breve inchiesta del 23 marzo scorso): Pizzonia ha fatto sei anni di galera per banda armata, incendio in concorso, lesione personale, porto illegale di armi. In merito, Rocca dichiarò: “Certo che sì, non è il primo caso, a destra come a sinistra. Paolo Pizzonia (dipendente pubblico assunto in altra amministrazione per concorso) ha pagato il suo debito con la giustizia, non ha carichi pendenti ed ha la fedina penale pulita. Oggi è una persona completamente inserita nel tessuto sociale ed il suo è un contributo prezioso”.
Su queste e molte altre questioni che riguardano Croce rossa, risultano senza risposta numerose interrogazioni parlamentari. L’ultima del 17 novembre 2010.
Nel frattempo, l’11 novembre, appena tre settimane prima dell’annunciata inchiesta di Report, è stato approvato, sempre per ordinanza commissariale, un “codice etico” che dev’essere sottoscritto da tutti coloro che entrano a far parte della struttura.
All’articolo 15 del codice, si leggono alcuni commi decisamente inquietanti:

k. Pubblicazioni e Conferenze – E’ vietato all’appartenente alla C.R.I. il rilascio di interviste a soggetti terzi [...]

l. Riservatezza – La disponibilità e la trasparenza dell’amministrazione pubblica non esentano l’appartenente alla C.R.I. dal dovere di discrezione e riservatezza. L’appartenente alla CRI non può comunicare, in qualunque forma, ad una persona non qualificata, documenti o informazioni delle quali viene a conoscenza in occasione delle sue funzioni e non potrà renderli pubblici. [...] ogni mancanza sarà suscettibile di misure disciplinari e – ricorrendone le circostanze – di denuncia penale.

m. Denunce – Nel quadro delle proprie funzioni, l’appartenente alla CRI è tenuto a informare per vie interne ogni irregolarità che avrà constatato. E’ peraltro fondamentale astenersi dal rilasciare le dichiarazioni eventualmente diffamatorie rivolte all’Associazione, privilegiando quindi le vie gerarchiche interne per ogni tipologia di segnalazione e commenti faziosi o di denuncia. [...]

Insomma, l’impressione è che questo codice etico sia più simile a un codice-bavaglio. Che renderà molto più difficile far luce su tutte le ombre della Croce rossa.


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Fonte :

domenica 5 dicembre 2010

Patrimonio in nero alla Croce Rossa

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 Domenica 5 Dicembre 
il CORRIERE DELLA SERA 
anticipa il servizio di Report