TURCO E COMELLINI
(RADICALI - PDM),
NECESSARIO FARE CHIAREZZA
AUSPICHIAMO ITER RAPIDO PER
COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA
E DIMISSIONI
COMMISSARIO STRAORDINARIO.
Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (PDM) : Dichiarazione del deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del PDM, e di Luca Marco Comellini, segretario del PDM:
"Nel corso degli ultimi mesi le pagine di importanti quotidiani, spazi televisivi e perfino internet, sono state spesso occupate dalle vicende avvenute all'interno della Croce Rossa italiana (CRI), i cui aspetti ci sono sembrati meritevoli di opportuni approfondimenti.
L’articolo pubblicato sull’Espresso n. 31 del 5 Agosto 2010 smentisce categoricamente le recenti dichiarazioni sullo stato di salute dei conti economici della CRI guidata dal Commissario straordinario Avvocato Francesco Rocca, il cui mandato è stato recentemente prorogato fino al 31 dicembre 2011 con un colpo di mano del Governo nell'ambito della discussione concernente la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
Dopo aver presentato numerose interrogazioni parlamentari ai ministri competenti, in mancanza di risposte, avevamo ritenuto opportuno proporre una proposta di legge per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull’acquisizione, la valorizzazione e la dismissione del patrimonio immobiliare della Croce rossa italiana, che oggi, come ieri, ci sembra sempre più necessaria.
Nella relazione di presentazione della proposta di legge n. 3453, a prima firma del deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm), è scritto chiaramente che «La gestione della Croce rossa Italiana, nell’ultimo decennio, è stata più volte affidata a Commissari straordinari con lo scopo di ripristinare la trasparenza e la legalità nelle molteplici attività svolte dal sodalizio.».
Negli ultimi mesi, tuttavia, verso la gestione commissariale non sono mancate le critiche, anche aspre, riportate da numerosi quotidiani e riviste a carattere nazionale che hanno preso spunto per le loro inchieste dalle vicende e dalle denunce rappresentate dal maresciallo Vincenzo Lo Zito, dipendente del Corpo militare della Croce rossa italiana.
Ci auguriamo che adesso lo stesso Presidente del Consiglio, On. Berlusconi, decida di intervenire con la massima urgenza affinché la Croce Rossa possa rapidamente uscire dalla disastrosa situazione economica in cui versa da troppi anni e possa ricominciare farci leggere solo attestazioni di stima e positivi apprezzamenti, che non corrano il rischio di essere smentiti dalla realtà dei fatti.
L’Avvocato Rocca,
Commissario straordinario della CRI, ora dovrebbe fare un necessario passo indietro e dimettersi immediatamente dall’incarico ricoperto, mentre la magistratura competente, qualora ancora non l'abbia fatto, dovrebbe indagare a seguito delle numerose denunce presentate dal maresciallo Vincenzo Lo Zito al quale la CRI, senza apparente motivazione, ha sospeso il pagamento dello stipendio.
"Nel corso degli ultimi mesi le pagine di importanti quotidiani, spazi televisivi e perfino internet, sono state spesso occupate dalle vicende avvenute all'interno della Croce Rossa italiana (CRI), i cui aspetti ci sono sembrati meritevoli di opportuni approfondimenti.
L’articolo pubblicato sull’Espresso n. 31 del 5 Agosto 2010 smentisce categoricamente le recenti dichiarazioni sullo stato di salute dei conti economici della CRI guidata dal Commissario straordinario Avvocato Francesco Rocca, il cui mandato è stato recentemente prorogato fino al 31 dicembre 2011 con un colpo di mano del Governo nell'ambito della discussione concernente la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
Dopo aver presentato numerose interrogazioni parlamentari ai ministri competenti, in mancanza di risposte, avevamo ritenuto opportuno proporre una proposta di legge per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull’acquisizione, la valorizzazione e la dismissione del patrimonio immobiliare della Croce rossa italiana, che oggi, come ieri, ci sembra sempre più necessaria.
Nella relazione di presentazione della proposta di legge n. 3453, a prima firma del deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm), è scritto chiaramente che «La gestione della Croce rossa Italiana, nell’ultimo decennio, è stata più volte affidata a Commissari straordinari con lo scopo di ripristinare la trasparenza e la legalità nelle molteplici attività svolte dal sodalizio.».
Negli ultimi mesi, tuttavia, verso la gestione commissariale non sono mancate le critiche, anche aspre, riportate da numerosi quotidiani e riviste a carattere nazionale che hanno preso spunto per le loro inchieste dalle vicende e dalle denunce rappresentate dal maresciallo Vincenzo Lo Zito, dipendente del Corpo militare della Croce rossa italiana.
Ci auguriamo che adesso lo stesso Presidente del Consiglio, On. Berlusconi, decida di intervenire con la massima urgenza affinché la Croce Rossa possa rapidamente uscire dalla disastrosa situazione economica in cui versa da troppi anni e possa ricominciare farci leggere solo attestazioni di stima e positivi apprezzamenti, che non corrano il rischio di essere smentiti dalla realtà dei fatti.
L’Avvocato Rocca,
Commissario straordinario della CRI, ora dovrebbe fare un necessario passo indietro e dimettersi immediatamente dall’incarico ricoperto, mentre la magistratura competente, qualora ancora non l'abbia fatto, dovrebbe indagare a seguito delle numerose denunce presentate dal maresciallo Vincenzo Lo Zito al quale la CRI, senza apparente motivazione, ha sospeso il pagamento dello stipendio.
Le interrogazioni:
In merito al Deficit di cassa in cui versa la Croce Rossa Italiana
MAURIZIO TURCO, FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
con un proprio decreto in data 30 ottobre 2008 il Presidente del Consiglio dei ministri «Considerate le gravi carenze e irregolarità di gestione dell'Associazione, in particolare emerse dalla verifica amministrativo-contabile effettuata dall'Ispettorato generale di Finanza della Ragioneria generale dello Stato presso il Comitato centrale dell'Associazione Italiana della Croce Rossa - Corpo Militare - condotta dal 20 febbraio al 16 giugno 2008;» ha nominato l'avvocato Francesco Rocca commissario straordinario della Croce rossa italiana;
il mandato del commissario straordinario è stato recentemente prorogato fino al 31 dicembre 2011 con l'inusuale inserimento della disposizione nel decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102 concernente la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia;
sul periodico L'espresso, n. 31 del 5 agosto 2010, è stato pubblicato un articolo dal titolo «Enti in crisi - Croce rossa conti al verde» che sembra smentire categoricamente le recenti dichiarazioni sullo stato di salute dei conti economici della prestigiosa Associazione CRI;
il 31 marzo 2010 sul sito web istituzionale della CRI è stata pubblicata una nota del commissario straordinario nella quale si legge chiaramente che « Sprechi e debiti in aumento? L'attuale dirigenza della Croce Rossa Italiana (alla guida dell'Ente dal novembre 2008) ha operato uno straordinario contenimento delle spese. ... ... Conti in disordine? Il bilancio di previsione 2009 è stato ad oggi pienamente rispettato senza utilizzo alcuno degli avanzi di amministrazione di anni precedenti ed è in perfetto pareggio.» ed ancora che «... è falso e calunnioso dire che i nostri bilanci sono in pareggio perché si reggono sui fondi del Ministero della Difesa.»;
con la nota protocollo n. 049720/2010 049720/2010 del 12 luglio 2010, avente ad oggetto «Deficit di cassa dell'Ente», il Comitato Centrale - Servizio 8o Amministrazione e Finanza - ha comunicato al commissario straordinario CRI che «l'ultimo saldo di cassa ha raggiunto un ammontare negativo di euro 50.566.989,21.» e che «essendo giunti al limite dello scoperto (fido + extrafido = 53.000.000 di euro = non sarà possibile dare seguito ad alcuni pagamenti giacenti in sospeso per circa 11 milioni di euro.»;
nella nota si legge che «la crisi di liquidità in cui si trova, ancora una volta, questo Ente è ascrivibile, principalmente, oltre che al ritardo con cui pervengono le tranches di finanziamento da parte dei Ministeri vigilanti, alla grave defezione nella quale versa questa associazione nel riscuotere i crediti che vanta nei confronti dei Comitati periferici, acuita vieppiù di recente dal fatto che alla stessa periferia dalla quale si dovrebbe introitare i crediti sono state di recente autorizzati diverse anticipazioni di cassa, anche per importi ragguardevoli (nella fattispecie: Comitato Provinciale di Chieti, Comitato Provinciale di Napoli, Comitato Provinciale di Latina, Comitato Provinciale di Roma).» -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa;
quali siano i motivi che hanno impedito al commissario straordinario della CRI di procedere alla riscossione dei crediti vantati dall'ente e quali gli importi delle anticipazioni di cassa corrisposti ai comitati provinciali di Chieti, Napoli, Latina e Roma;
quali siano i motivi del riferito ritardo nei pagamenti dei finanziamenti da parte dei Ministeri vigilanti e quando siano stati effettuati i pagamenti e per quale importo negli anni 2008, 2009 e 2010;
quali immediate azioni intendano intraprendere i Ministri per evitare che l'ente sia definitivamente portato al fallimento da una gestione commissariale che evidentemente non ha saputo raggiungere gli obiettivi per la quale evidentemente era stata disposta.
In merito alla recente Nomina effettuata dal Commissario Straordinario CRI Francesco Rocca a Revisore dei Conti dell'Avv. Romolo Reboa
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il giorno 5 maggio 2010, l'Agenzia Giornalistica Italia (AGI) diffondeva un comunicato nel quale si dava la notizia della condanna alla pena di un anno di reclusione dell'avvocato Romolo Reboa e condanna al risarcimento delle spese e dei danni nei confronti delle altre parti costituite nel giudizio denominato «Laziogate»;
con l'ordinanza commissariale n. 0362-10 del 14 luglio 2010 il commissario straordinario della Croce rossa italiana, avvocato Francesco Rocca, ha determinato «di affidare all'Avv. Romolo Reboa l'incarico di Revisore dei Conti della Croce Rossa Italiana in rappresentanza dell'Assemblea Nazionale dell'Associazione ai sensi dell'articolo 25 dello Statuto CRI» -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto in premessa e se non ritengano opportuno intervenire con l'urgenza necessaria, affinché l'incarico di revisore dei conti della Croce rossa italiana sia affidato a persona di cristallina moralità e che non abbia riportato condanne in sede penale;
quali siano state le ragioni che hanno condotto il commissario straordinario avvocato Rocca ad affidare l'incarico in premessa all'avvocato Romolo Reboa, già condannato in primo grado alla pena di un anno di reclusione e quale sia il compenso stabilito per detto incarico.
il giorno 5 maggio 2010, l'Agenzia Giornalistica Italia (AGI) diffondeva un comunicato nel quale si dava la notizia della condanna alla pena di un anno di reclusione dell'avvocato Romolo Reboa e condanna al risarcimento delle spese e dei danni nei confronti delle altre parti costituite nel giudizio denominato «Laziogate»;
con l'ordinanza commissariale n. 0362-10 del 14 luglio 2010 il commissario straordinario della Croce rossa italiana, avvocato Francesco Rocca, ha determinato «di affidare all'Avv. Romolo Reboa l'incarico di Revisore dei Conti della Croce Rossa Italiana in rappresentanza dell'Assemblea Nazionale dell'Associazione ai sensi dell'articolo 25 dello Statuto CRI» -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto in premessa e se non ritengano opportuno intervenire con l'urgenza necessaria, affinché l'incarico di revisore dei conti della Croce rossa italiana sia affidato a persona di cristallina moralità e che non abbia riportato condanne in sede penale;
quali siano state le ragioni che hanno condotto il commissario straordinario avvocato Rocca ad affidare l'incarico in premessa all'avvocato Romolo Reboa, già condannato in primo grado alla pena di un anno di reclusione e quale sia il compenso stabilito per detto incarico.
mica siamo in Giappone dove i ministri si suicidano per la vergogna di essere indagati
RispondiEliminaSembra scontato anche solo dirlo. Ma non mollare, Vincenzo.
RispondiEliminaMonica
non mi stupisco del silenzio dei vertici della CRI.
RispondiEliminaè evidente che gli atti provano una realtà differente da quella che il commissartio straordinario annuncia nei comunicati e nei video diffusi su youtube..........
chissa se la recente inchiesta della magistratura sul fatti del terremoto in abbruzzo e sulla protezione civile finirà per coinvolgere anche quei vertici locali della CRI?
che indecenza !!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaIl boomeraaaaaaang.
RispondiEliminaQua in Toscana siamo stati venduti per favorire le Misericordie e le Pubbliche Assistenze molto più forti politicamente e Religiosamente .
RispondiEliminaNon ti puoi provare ad alzare un dito che subito loro ti schiacciano.
Abbiamo le mani legate e un potenziale di fedeli volontari che purtroppo non vedrà mai una CRI efficiente democratica e libera.
P.S. In passato Roma si è presa i nostri soldi !
Dove andrà il mondo??? Sarà solo il nostro paese??? Io voglio sperare che ci siano luoghi in cui chi sbaglia paga, chi difende la libertà, la giustizia e la democrazia non rimane da solo.....Dove l'inganno, la furbizia, la frode non siano le caratteristiche necessarie per emergere.
RispondiEliminaSpero che questo luogo esista, così mio figlio potrà andare a viverci, poichè non lascerò che viva in questo paese...se le cose non cambieranno. Germana
e che novità...La Croce Rossa...tanti buoni PRINCIPI...ma in pratica una massa di "pappa pappa"
RispondiEliminasono daccordo. bisogna azzerare completamente i vertici e ricominciare daccapo, innanzitutto con il ripristino della legalità e quindi il m.llo Lo Zito al suo posto.
RispondiEliminaInutile giustificare. Le strutture sono costituite da persone. Se la Cri è marcia tanto vale eliminarla lasciando la sola figura Militare. Che siano le strutture ASL a gestire il compito doveroso di istituire e mantenere il servizio interno nazionale. Anche perchè, mi si spieghi come mai si parla di volontariato e poi quando un volontario ha bisogno di un aiuto, anche solo di un trasporto per un proprio figlio,con la guida personale del mezzo, si chiede a quel volontario, a lui che molto tempo libero e gratuito dedica a quella struttura cifre esorbitanti e ingiustificate. Diciamolo pure senza vergogna. Il volontariato in CRI serve solo per mantenere il baraccone e le folli spese. E i volontari, animati da buoni propositi si ritrovano nel momento del bisogno e solo in quel momento a fare i conti con la realtà!
RispondiEliminain italia gli amici degli amici possono fare quello che voglio
RispondiEliminaIl trio Letta deve andare a casa e non farsi più sentire, hanno fatto e stanno facendo più danni loro che tutti i rappresentanti di questo governo di ladri
RispondiEliminaIo sarei dell'idea di colpire i "Magna Magna" e non la C.R.I. che è nata come sana associazione di gente che rispetta .
RispondiEliminaintanto ci si spiana il campo ed assumiamo un'altro incarico -asl NA 2 Nord- non si mai dovessimo perdere l'incarico vecchio
RispondiElimina