Croce Rossa, Il Volontario Francesco Catapano replica all'Onorevole Miotto
Riflessioni su alcuni passaggi della dichiarazione di voto
favorevole, dell'O.le Margherita Miotto (PD) . anche sul comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge di
conversione, che riguarda la proroga dei termini per l'esercizio della
delega per il riordino della Croce rossa.
Francesco Catapano:
Gent.ma On. Anna Margherita Miotto
mi consenta di offrirLe alcune informazioni e di esprimere alcune
riflessioni su alcuni passaggi della Sua dichiarazione di voto
favorevole anche sul comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge di
conversione, che riguarda la proroga dei termini per l'esercizio della
delega per il riordino della Croce rossa.
In particolare:
“ma
voglio sottolineare, invece, l'impegno che con il voto favorevole a
questo decreto-legge noi assumiamo anche nei confronti delle migliaia di
volontari che fanno parte di Croce rossa italiana.”
E’ sicura che
le “migliaia di volontari “ sono favorevoli al decreto legge all’esame
del Parlamento ? Lo sa che dal 2008 i volontari, attraverso anche lo
strumento della rete informatica ( face book) e del sito istituzionale
della CRI ( Forum CRI ), reclamano al Commissario Rocca un confronto
attivo, mediante anche la costituzione di un organismo a ciò preposto,
sulle proposte di riordino della CRI e che tali richieste di
coinvolgimento non mi risultano siano state mai ascoltate? Malgrado lo
stesso CS abbia invitato a Legnano, ove si è svolta nel decorso anno una
riunione regionale, tutti i volontari d’Italia, a chiedere a propri
Commissari regionali di indire incontri per discutere sulla precedente
bozza di riordino, l’ invito medesimo è stato disatteso (
nientepopodimeno, come diceva l’indimenticabile pioniere della RAI TV
Mario Riva ) dallo stesso avv. Rocca. Infatti la richiesta da me
formulata al mio commissario regionale della Campania , che è pur sempre
l’avv.Rocca (giacchè ha avocato da molto tempo a sé anche tale funzione
in attesa di individuare, come è detto nel suo provvedimento, nel
territorio campano una personalità in grado di svolgere tale incarico),
di indire una riunione con la finalità di discutere la problematica del
riordino della CRI, un tale evento non è stato mai appositamente
organizzato! Sì , a onor del vero , qualche volta il CS è piombato anche
recentemente nella regione in occasione di alcune manifestazioni ove (
mi è stato riferito) ha parlato del riordino; tali incontri però non
sono stati organizzati appositamente per favorire il confronto, né
comunicati preventivamente sul sito del Comitato regionale CRI Campania
per porre in grado persone come me, fortemente motivate ad offrire un
contributo attivo alla discussione, di intervenire .
C’è da
aggiungere che la segreteria del Ministro della salute ad una mia
richiesta di coinvolgere( rectius: di sentire) i rappresentanti
legittimi dei volontari ( da non confondersi con gli attuali molteplici
commissari di componenti volontaristiche e dei comitati periferici che
sono pura espressione del Commissario straordinario in quanto dallo
stesso nominati,segno tangibile, evidente di assenza di democrazia dal
2008!!!) ha risposto come segue:
Da: noreplay@governo.it A:
Data: 04/05/2012 13:34
“Gentile
cittadino, Abbiamo letto con attenzione la sua lettera. Qualora il
governo decidesse di intervenire sulla riforma della Croce Rossa
Italiana, si procederà senzaltro alla consultazione di tutte le parti
interessate.
Nel ringraziarla per averci scritto, le inviamo cordiali saluti.
Ufficio stampa e del Portavoce”
Alla data odierna non mi risulta che sia stato richiesto dal Ministro
di sentire i legittimi rappresentanti dei soci attivi. E’ inaudito non
coinvolgere nel confronto i titolari della futura Associazione. Forse il
Ministro ed i Parlamentari hanno una percezione di uno spessore
culturale scadente dei volontari, buoni solo ad offrire una manovalanza
utile alla collettività per i momenti del bisogno? ( continua)
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Francesco Catapano (continua)
"Occorre, tuttavia, salvaguardare la funzione che essa ha, non solo a
livello nazionale, ma anche internazionale, la capacità di essere
presente non solo nelle emergenze, come tutti sappiamo, ma anche nelle
missioni internazionali, e, accanto a questo, la capacità di essere
presente con servizi che sono integrativi del Servizio sanitario
nazionale. Quindi, su questo punto, credo che non vi sia dubbio alcuno
che il decreto di riordino dovrà fare un'opzione molto chiara."
Non
mi sembra che la futura strutturazione che si vuole dare
all’Associazione sia tale da consentire ( anche con adeguati sostegni
finanziari che verranno meno dal 2017) alla stessa di essere presente
con servizi che sono integrativi del SSN. Anzi il riordino prevederà,
come denunciato più volte dalle forze sindacali, la soppressione del CEM
( Centro di rieducazione motoria ) di Roma che da più parti è ritenuto
una struttura che è il fiore all’occhiello della CRI per la
professionalità degli operatori.Sarebbero lunghe le precisazioni ancora
da farLe ma ora queste espresse sono sufficienti a rendere il
significato della debolezza dell’impianto strutturale proposto.
“cari colleghi, in questi giorni, in questi mesi, si è proceduto e si
procede alla vendita del patrimonio. Non è pensabile che la vendita del
patrimonio debba essere fatta semplicemente per coprire i buchi di
bilancio, che pure esistono, questioni che vanno comunque affrontate, ma
non si può pensare di utilizzare il patrimonio per fare queste
operazioni. Penso che nessuno di voi converrà con queste modalità. E
allora, anche da questo punto di vista, si rende necessaria
un'operazione di riordino.”
L’art. 4 dello schema del Decreto
all’esame del Parlamento sottolinea unicamente la finalità di utilizzare
la vendita del Patrimonio per ripianare i debiti della CRI. Le chiedo
allora ( sinceramente non è una domanda dal tono provocatorio ma nasce
dall’interesse di pura cognizione) Le risulta qualche parere espresso
dal Commissario straordinario , in sede di audizione, di non
condivisione di tale inaudito disegno ?
“Ecco, oggi non è così, nel
senso che se il decreto decadesse, se fossero cioè scaduti i termini per
l'esercizio della delega, la salvaguardia del posto di lavoro non vi
sarebbe.
È solo con una discussione, che mi auguro raccolga ampi
consensi nelle Commissioni parlamentari di Camera e Senato, che sarà
possibile modificare l'attuale bozza di decreto legislativo che ci ha
inviato il Governo per poter salvaguardare i livelli occupazionali. “
Sono sicuro che la decadenza del decreto ovvero la scadenza dei termini
dell’esercizio della delega potrebbe indurre a modificare totalmente la
metodologia di approccio usata fino ad ora nel disegnare il riordino
della CRI: il Governo farebbe certamente meglio se consentisse margini
di ascolto delle riflessioni e delle proposte sull’argomento provenienti
da legittimati rappresentanti del volontariato oltre che dai sindacati
dei lavoratori, le due anime che comunque continueranno a convivere
anche nell’eventuale regime privatistico dell’Associazione.
“In
questo senso, l'ordine del giorno che abbiamo presentato, e sul quale il
Governo ha dato parere favorevole, è una piccola garanzia di esprimere
un parere che salvaguardi la funzione essenziale di Croce rossa
italiana, che ne risani il bilancio, ne riordini le funzioni, dia luogo -
devo dire con grande ritardo, ahimè, - anche ad una gestione
democratica, quindi con organi democraticamente eletti e…”
Quando si dice che” l'ordine del giorno..omisss.. è una piccola garanzia
di esprimere un parere che salvaguardi la funzione essenziale di Croce
rossa italiana, che ne risani il bilancio” vi è la consapevolezza che ha
il Parlamento della dimensione del proprio apporto,oramai vano,
rispetto alla forza della volontà del Governo, intesa a ridurre la CRI
di una parte importante di risorse umane oltre delle risorse materiali,
del patrimonio in nome della spending review. Vi è la constatazione
dello stesso legislatore che i circa quattro anni di commissariamento
dal 2008 non siano valsi molto a risanare il bilancio della CRI ma (io
aggiungo ) hanno costituito un ulteriore ed inutile aggravio di spesa
per l’erario, per la collettività con la erogazione di notevoli compensi
all’attuale Direttore Generale e allo stesso Commissario straordinario.
L’impegno del governo ,su una richiesta dei Radicali , a ridurre il
compenso al CS del 50% è stato effimero giacchè non risulta che sia
stato dato attuazione. Stride molto con questa epoca di grandi sacrifici
che gli italiani stanno sopportando che i massimi vertici della
Associazione umanitaria siano beneficiari di più che laute remunerazioni
. Come si giustifica inoltre il taglio del 20% dei Dirigenti statali (
attenzione non appartengo a tale categoria ) e non si riducono, invece,
laddove è possibile i manager ?Nella fattispecie, sarebbe più
conveniente per l’Erario , visti i risultati attualmente raggiunti dalla
gestione commissariale, affidare l’incarico di Commissario e DG della
CRI ad alti dirigenti del Dicastero della Salute(al quale più volte è
stata avanzata la proposta) o dei Ministeri dell’Economia e delle
Finanze oppure dell’Interno. Non Le sembra?
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