giovedì 2 agosto 2012

Croce Rossa, Il Volontario Francesco Catapano replica all'Onorevole Miotto


Riflessioni su alcuni passaggi della dichiarazione di voto favorevole, dell'O.le Margherita Miotto (PD) .  anche sul comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge di conversione, che riguarda la proroga dei termini per l'esercizio della delega per il riordino della Croce rossa.
Francesco Catapano:
Gent.ma On. Anna Margherita Miotto
mi consenta di offrirLe alcune informazioni e di esprimere alcune riflessioni su alcuni passaggi della Sua dichiarazione di voto favorevole anche sul comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge di conversione, che riguarda la proroga dei termini per l'esercizio della delega per il riordino della Croce rossa.
In particolare:
“ma voglio sottolineare, invece, l'impegno che con il voto favorevole a questo decreto-legge noi assumiamo anche nei confronti delle migliaia di volontari che fanno parte di Croce rossa italiana.”
E’ sicura che le “migliaia di volontari “ sono favorevoli al decreto legge all’esame del Parlamento ? Lo sa che dal 2008 i volontari, attraverso anche lo strumento della rete informatica ( face book) e del sito istituzionale della CRI ( Forum CRI ), reclamano al Commissario Rocca un confronto attivo, mediante anche la costituzione di un organismo a ciò preposto, sulle proposte di riordino della CRI e che tali richieste di coinvolgimento non mi risultano siano state mai ascoltate? Malgrado lo stesso CS abbia invitato a Legnano, ove si è svolta nel decorso anno una riunione regionale, tutti i volontari d’Italia, a chiedere a propri Commissari regionali di indire incontri per discutere sulla precedente bozza di riordino, l’ invito medesimo è stato disatteso ( nientepopodimeno, come diceva l’indimenticabile pioniere della RAI TV Mario Riva ) dallo stesso avv. Rocca. Infatti la richiesta da me formulata al mio commissario regionale della Campania , che è pur sempre l’avv.Rocca (giacchè ha avocato da molto tempo a sé anche tale funzione in attesa di individuare, come è detto nel suo provvedimento, nel territorio campano una personalità in grado di svolgere tale incarico), di indire una riunione con la finalità di discutere la problematica del riordino della CRI, un tale evento non è stato mai appositamente organizzato! Sì , a onor del vero , qualche volta il CS è piombato anche recentemente nella regione in occasione di alcune manifestazioni ove ( mi è stato riferito) ha parlato del riordino; tali incontri però non sono stati organizzati appositamente per favorire il confronto, né comunicati preventivamente sul sito del Comitato regionale CRI Campania per porre in grado persone come me, fortemente motivate ad offrire un contributo attivo alla discussione, di intervenire .
C’è da aggiungere che la segreteria del Ministro della salute ad una mia richiesta di coinvolgere( rectius: di sentire) i rappresentanti legittimi dei volontari ( da non confondersi con gli attuali molteplici commissari di componenti volontaristiche e dei comitati periferici che sono pura espressione del Commissario straordinario in quanto dallo stesso nominati,segno tangibile, evidente di assenza di democrazia dal 2008!!!) ha risposto come segue: 
Da: noreplay@governo.it A:  
Data: 04/05/2012 13:34
“Gentile cittadino, Abbiamo letto con attenzione la sua lettera. Qualora il governo decidesse di intervenire sulla riforma della Croce Rossa Italiana, si procederà senzaltro alla consultazione di tutte le parti interessate.
Nel ringraziarla per averci scritto, le inviamo cordiali saluti.


Ufficio stampa e del Portavoce”
Alla data odierna non mi risulta che sia stato richiesto dal Ministro di sentire i legittimi rappresentanti dei soci attivi. E’ inaudito non coinvolgere nel confronto i titolari della futura Associazione. Forse il Ministro ed i Parlamentari hanno una percezione di uno spessore culturale scadente dei volontari, buoni solo ad offrire una manovalanza utile alla collettività per i momenti del bisogno? ( continua)
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Francesco Catapano (continua)

"Occorre, tuttavia, salvaguardare la funzione che essa ha, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, la capacità di essere presente non solo nelle emergenze, come tutti sappiamo, ma anche nelle missioni internazionali, e, accanto a questo, la capacità di essere presente con servizi che sono integrativi del Servizio sanitario nazionale. Quindi, su questo punto, credo che non vi sia dubbio alcuno che il decreto di riordino dovrà fare un'opzione molto chiara."
Non mi sembra che la futura strutturazione che si vuole dare all’Associazione sia tale da consentire ( anche con adeguati sostegni finanziari che verranno meno dal 2017) alla stessa di essere presente con servizi che sono integrativi del SSN. Anzi il riordino prevederà, come denunciato più volte dalle forze sindacali, la soppressione del CEM ( Centro di rieducazione motoria ) di Roma che da più parti è ritenuto una struttura che è il fiore all’occhiello della CRI per la professionalità degli operatori.Sarebbero lunghe le precisazioni ancora da farLe ma ora queste espresse sono sufficienti a rendere il significato della debolezza dell’impianto strutturale proposto.
“cari colleghi, in questi giorni, in questi mesi, si è proceduto e si procede alla vendita del patrimonio. Non è pensabile che la vendita del patrimonio debba essere fatta semplicemente per coprire i buchi di bilancio, che pure esistono, questioni che vanno comunque affrontate, ma non si può pensare di utilizzare il patrimonio per fare queste operazioni. Penso che nessuno di voi converrà con queste modalità. E allora, anche da questo punto di vista, si rende necessaria un'operazione di riordino.”
L’art. 4 dello schema del Decreto all’esame del Parlamento sottolinea unicamente la finalità di utilizzare la vendita del Patrimonio per ripianare i debiti della CRI. Le chiedo allora ( sinceramente non è una domanda dal tono provocatorio ma nasce dall’interesse di pura cognizione) Le risulta qualche parere espresso dal Commissario straordinario , in sede di audizione, di non condivisione di tale inaudito disegno ?
“Ecco, oggi non è così, nel senso che se il decreto decadesse, se fossero cioè scaduti i termini per l'esercizio della delega, la salvaguardia del posto di lavoro non vi sarebbe.
È solo con una discussione, che mi auguro raccolga ampi consensi nelle Commissioni parlamentari di Camera e Senato, che sarà possibile modificare l'attuale bozza di decreto legislativo che ci ha inviato il Governo per poter salvaguardare i livelli occupazionali. “
Sono sicuro che la decadenza del decreto ovvero la scadenza dei termini dell’esercizio della delega potrebbe indurre a modificare totalmente la metodologia di approccio usata fino ad ora nel disegnare il riordino della CRI: il Governo farebbe certamente meglio se consentisse margini di ascolto delle riflessioni e delle proposte sull’argomento provenienti da legittimati rappresentanti del volontariato oltre che dai sindacati dei lavoratori, le due anime che comunque continueranno a convivere anche nell’eventuale regime privatistico dell’Associazione.
“In questo senso, l'ordine del giorno che abbiamo presentato, e sul quale il Governo ha dato parere favorevole, è una piccola garanzia di esprimere un parere che salvaguardi la funzione essenziale di Croce rossa italiana, che ne risani il bilancio, ne riordini le funzioni, dia luogo - devo dire con grande ritardo, ahimè, - anche ad una gestione democratica, quindi con organi democraticamente eletti e…”

Quando si dice che” l'ordine del giorno..omisss.. è una piccola garanzia di esprimere un parere che salvaguardi la funzione essenziale di Croce rossa italiana, che ne risani il bilancio” vi è la consapevolezza che ha il Parlamento della dimensione del proprio apporto,oramai vano, rispetto alla forza della volontà del Governo, intesa a ridurre la CRI di una parte importante di risorse umane oltre delle risorse materiali, del patrimonio in nome della spending review. Vi è la constatazione dello stesso legislatore che i circa quattro anni di commissariamento dal 2008 non siano valsi molto a risanare il bilancio della CRI ma (io aggiungo ) hanno costituito un ulteriore ed inutile aggravio di spesa per l’erario, per la collettività con la erogazione di notevoli compensi all’attuale Direttore Generale e allo stesso Commissario straordinario. L’impegno del governo ,su una richiesta dei Radicali , a ridurre il compenso al CS del 50% è stato effimero giacchè non risulta che sia stato dato attuazione. Stride molto con questa epoca di grandi sacrifici che gli italiani stanno sopportando che i massimi vertici della Associazione umanitaria siano beneficiari di più che laute remunerazioni . Come si giustifica inoltre il taglio del 20% dei Dirigenti statali ( attenzione non appartengo a tale categoria ) e non si riducono, invece, laddove è possibile i manager ?Nella fattispecie, sarebbe più conveniente per l’Erario , visti i risultati attualmente raggiunti dalla gestione commissariale, affidare l’incarico di Commissario e DG della CRI ad alti dirigenti del Dicastero della Salute(al quale più volte è stata avanzata la proposta) o dei Ministeri dell’Economia e delle Finanze oppure dell’Interno. Non Le sembra?

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