domenica 15 aprile 2012

IL SENATO CHIEDE SPIEGAZIONI SULLA CROCE ROSSA ITALIANA



Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo 

n° 4-07270

Pubblicato il 12 aprile 2012, nella seduta n. 708

ANTEZZA
, CHIURAZZI , BUBBICO , BASSOLI , ZANDA , ROSSI Paolo , GIARETTA , PERTOLDI , COSENTINO , TONINI , ASTORE , PINOTTI , GRAMAZIO , DI GIOVAN PAOLO , ADAMO , SCANU , LEGNINI , INCOSTANTE , TREU , RUSCONI , ARMATO , BIONDELLI , CERUTI 

- Al Ministro della salute. -
 
Premesso che:

la Croce Rossa Italiana (CRI), ente di diritto pubblico non economico, da anni è sotto regime commissariale con il conseguente commissariamento di tutti i comitati regionali, provinciali e locali e azzeramento dei consigli direttivi eletti democraticamente all'interno dell'associazione;
la CRI, per la parte operativa, è composta da sezioni definite "componenti" con propri vertici nazionali, regionali, provinciali e locali, anch'essi commissariati, facenti capo ai Comuni del territorio di appartenenza;
i responsabili regionali, con provvedimenti unilaterali - secondo quanto riferito agli interroganti non giustificati ed immotivati -, senza il concerto del commissario del comitato provinciale di appartenenza, hanno sollevato dal loro incarico diversi vertici di componente, tra cui molte persone che in passato avevano sempre operato all'interno dell'Associazione in modo esemplare e in totale armonia con la base volontaria della CRI, riscuotendo, per questo, consenso e riconoscimenti da parte dei cittadini e delle forze istituzionali presenti sul territorio;
si apprende, inoltre, che in alcune Regioni sarebbero stati sollevati dall'incarico responsabili di componenti o addirittura commissari territoriali senza che tale scelta sia stata motivata ai sensi della normativa vigente;
considerato che:
i cambiamenti ai vertici dell'Associazione disposti dai responsabili regionali non hanno fatto che peggiorare il grave stato di crisi economica e gestionale in cui da anni versa la CRI;
aumentano, infatti, le denunce di irregolarità e di poca trasparenza nella gestione dell'Associazione e le disfunzioni organizzative che rischiano di compromettere irrimediabilmente il funzionamento della stessa organizzazione;
un chiaro ed inequivocabile segnale del malcontento generale si evince anche dalla continua defezione dei volontari ovvero di coloro che con il loro impegno, gratuito, organizzato e continuativo hanno da sempre costituito un supporto straordinario, indispensabile alla sopravvivenza della stessa Associazione;
molti dei volontari, infatti, lamentano di non riuscire più ad identificarsi con la stessa Associazione e di non condividere molte delle scelte operate dall'attuale dirigenza accusando quest'ultima di esasperati personalismi nonostante la continua declamazione in tante occasioni dei setti Principi fondamentali che ispirano l'Associazione e il Codice etico interno;
restano, tuttavia, inascoltate le continue richieste di incontro avanzate con gli organismi centrali dagli stessi volontari che da tempo chiedono, invano, chiarimenti e delucidazioni su molti aspetti della vita associativa che sono in tutta evidenza poco chiari;
preoccupa e dispiace, inoltre, l'allontanamento e la diffidenza che gli stessi cittadini stanno maturando nei confronti di quella che oggi è diventata la CRI, con effetti negativi anche sull'autofinanziamento delle molteplici attività che da sempre hanno caratterizzato la CRI già in difficoltà economica a causa delle mancate rimesse da parte dello Stato,
si chiede di sapere:

se il Governo sia a conoscenza dell'attuale situazione in cui versa la CRI, dei molteplici problemi operativi da cui è afflitta e quale sia la sua valutazione in merito;

se non si intenda intervenire con fermezza per porre termine alle gravi irregolarità denunciate in premessa, anche relativamente alle nuove nomine effettuate dai responsabili regionali, riportando la necessaria indispensabile trasparenza nell'organizzazione e gestione di questa storica associazione;

Quali misure intenda applicare per esercitare il doveroso controllo sulle scelte arbitrarie del commissario straordinario nonché dei responsabili regionali anche relativamente alla sostituzione dei vertici, regionali, provinciali e locali e, in genere, sulla situazione generale della CRI;

se, infine, non ritenga opportuno e necessario procedere in tempi brevi alla chiusura della fase commissariale, il cui eventuale prolungamento costituirebbe soltanto un costo ingiustificato per le casse dello Stato.

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