NELLA TENDOPOLI DI CENTI COLELLA
UN CAPO CAMPO NON CONSEGNO' MEDICINE
LA DENUNCIA DI UNA VETERINARIA CHE SI OCCUPAVA DELLA CURA DEGLI ANIMALI
L'AQUILA - Il Tribunale dell'Aquila ha condannato a tre mesi di
reclusione, pena sospesa, R.R.A., comandante della Croce rossa italiana
presso la tendopoli di Centi colella, per il reato di appropriazione
indebita di medicinali a uso veterinario.
Lo riferisce Cristiana Graziani, medico veterinario che opera nel comune dell'Aquila e che si occupa della cura degli animali randagi.
"I fatti - racconta la Graziani - risalgono all’aprile 2009, quando
un’associazione di volontariato, l'Unione democrativa corpo di polizia
ecozoofila A.U.D. di Milano, aveva donato medicinali per un valore di
circa 2.500 euro affinché venissero usati per la cura dei randagi nella
fase post-sisma".
"La merce, stoccata in 32 imballaggi - ricorda la veterinaria - era
arrivata all’Aquila nel campo di accoglienza di Centi colella, gestito
dalla Cri, ma non mi era mai stata consegnata, benché nella bolla di
accompagnamento fossero espressamente riportati i dati del destinatario e
nonostante le reiterate insistenze".
"La merce, nel frattempo - aggiunge la Graziani - veniva utilizzata
per la cura degli animali di propietà presenti nell’ambulatorio
veterinario del campo di accoglienza".
Nella fase predibattimentale il difensore della parte civile, Fabio Cassisa,
del Foro dell'Aquila, aveva chiesto e ottenuto la citazione in giudizio
della Cri quale responsabile civile, in quanto l’imputato aveva operato
quale responsabile del Reparto soccorsi speciali unità cinofile,
struttura che fa capo direttamente al comitato centrale della Croce
rossa.
Al termine dell'udienza, il giudice, oltre a pronunciare la sentenza
di condanna nei confronti dell’imputato, ha ritenuto fondata la
richiesta avanzata dalla parte civile e ha condannato la Cri,
rappresentata dall'avvocatura dello Stato, in solido con l’imputato al
risarcimento dei danni materiali e morali subiti dalla veterinaria,
quantificando gli stessi in 3 mila euro.
"Il terremoto - sottolinea la Graziani - ha colpito non solo migliaia di persone, ma anche numerosi cani e gatti che sono morti o scappati, perdendo nella maggior parte dei casi il proprio padrone. Vagando tra le macerie hanno cercato di nutrirsi per sopravvivere, e io e altri volontari avevano grande necessità di quei farmaci per la cura degli animali vaganti".
"Il terremoto - sottolinea la Graziani - ha colpito non solo migliaia di persone, ma anche numerosi cani e gatti che sono morti o scappati, perdendo nella maggior parte dei casi il proprio padrone. Vagando tra le macerie hanno cercato di nutrirsi per sopravvivere, e io e altri volontari avevano grande necessità di quei farmaci per la cura degli animali vaganti".
"Sono soddisfatta e felice del risultato ottenuto dal nostro legale -
concldue - finalmente a pagare non sono sempre gli esseri viventi senza
voce, ma anche un ente conosciuto come la Croce rossa italiana. Mi
auguro che per il futuro si possa porre fine alle irregolarità, come nel
mio caso, della Cri e riportare la necessaria e indispensabile
trasparenza nell’organizzazione e gestione di questa storica
associazione".
Amici ma se non aiutano noi dipendenti figuriamoci gli animali!!!
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