venerdì 22 luglio 2011

IL MARCIO DELLA C.R.I. GIA' DIMENTICATO ....


Siamo tutti impegnati a verificare gli effetti sui bilanci familiari della stangata da 70 miliardi di euro di Tremonti e quasi nessuno si occupa delle notizie che riguardano la Croce Rossa abruzzese e nazionale. Non è una cosa di secondaria importanza se nella prima stesura del documento economico-finanziario, approvato venerdì scorso dal Parlamento, la riforma della Croce Rossa occupava ben cinque pagine poi fatte frettolosamente scomparire. 
Resta il fatto che Berlusconi e la sua maggioranza vogliono privatizzare la Croce Rossa, scaricando sulle tasche dei cittadini l’enorme debito accumulato dall Ente negli ultimi anni. In tale contesto nessuno più si ricorda del maresciallo Lo Zito: il militare che due anni or sono ebbe il coraggio di segnalare le procedure anomale e le spese non corrette della Cri? Le sue denunce contribuirono a togliere il coperchio all’allegra finanza della Croce Rossa ed a produrre l effetto del commissariamento (sul tema anche un servizio molto puntuale della Gabanelli a Report). Soltanto che a fare i commissari, sia a livello nazionale che regionale, furono chiamate le stesse persone che avevano la responsabilità dello sfascio.  
E sempre quelle stesse persone probabilmente saranno chiamate a liquidare la Croce Rossa pubblica per renderla privata e scaricare i debiti sui contribuenti. Avendo cura, subito dopo, di mettersi alla guida del nuovo carro privato, pronti a mungere la vacca di sempre. Ma Lo Zito, il diligente funzionario pubblico militare di carriera che denunciò il marcio, che fine ha fatto? Ha poi trovato giustizia? C’è stato un giudice a Berlino anche per lui?  
Lo Zito per aver fatto il proprio dovere si è preso una denuncia per diserzione e una per calunnia. In entrambi i processi è stato assolto, ma le procure si sono appellate e si dovrà attendere ancora gli appelli. Nel frattempo Lo Zito ha avuto la riduzione al minimo dello stipendio, con moglie e due figli a carico e tre bypass al cuore. Non ha più soldi per campare la sua famiglia e per pagare gli avvocati, in tanti gli hanno voltato le spalle e gli è rimasta solo la dignità del servitore dello Stato, con cui però non si vive. E gli altri? Gli altri che avrebbero, secondo Lo Zito, approfittato del loro ruolo preminente alla testa della Cri? 

Per costoro la partita da Roma viene trasferita nel nostro capoluogo di regione. Di fatti, sarà la Procura dell Aquila ad occuparsi d’ora in avanti delle denunce del maresciallo Lo Zito.

 Cesare D'ALESSANDRO
Vice capogruppo IDV

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