giovedì 5 maggio 2011

Tribolazioni di un Maresciallo di provincia...

Dopo numerosi rinvii l'udienza del 
Maresciallo Vincenzo Lo Zito 
è stata fissata per il 26 maggio

  Molti lettori ricorderanno le disavventure del maresciallo Vincenzo Lo Zito (qui e nella rubrica 'Giustizia e Sicurezza' trovate tutti gli articoli relativi alle sue vicende) che non volendo rinunciare ai suoi ferrei principi, in forza dei quali anni fa indossò la sua divisa, ha cominciato con lo sfidare i magheggi che avvengono dietro le quinte dell'amministrazione in Croce Rossa. Eravamo rimasti al secondo provvedimento disciplinare di Stato: come il primo, conclusosi con un nulla di fatto...

Quand'ecco che il solerte Commissario Straordinario - al secolo Francesco  Rocca - si è tosto attivato per avviare il terzo provvedimento. Che rimane tutt'ora in piedi. Dopo diversi rinvii, che hanno spostato di alcuni mesi l'udienza, questa è stata finalmente fissata per il 26 maggio. Da fonti vicine all'indomito sottufficiale che continua nella sua sfida a oltranza contro i vertici CRI sembra che dopo la querela per calunnia da parte dei Revisori dei Conti e l’Udienza preliminare - i continui rinvii l'hanno spostata al 26 maggio prossimo presso il Tribunale di Roma - il giorno 18 Febbraio il maresciallo sia stato audito presso il tribunale Militare di Roma .In tale sede era stato indagato per Diserzione Aggravata poiché non si era presentato alla sede di Assisi dopo il secondo trasferimento d’autorità.
 
Vero... e qui casca l'asino: ovvero le disposizioni contraddittorie sotto la cui influenza avvengono i provvedimenti del glorioso Ente, i cui  conti versano in rosso da anni. La Commissione Medica Militare infatti, gli aveva vietato categoricamente di raggiungere sedi di lavoro lontane e intimato di attenersi nella esclusiva zona di residenza proprio per poter essere seguito dall’Unità Coronaria che lo ha in cura… risultano peraltro agli atti le sue gravi condizioni di salute (un grave infarto con l’applicazione di tre bypass) che per di più sta logorando progressivamente la sua resistenza psicologica, oltre che quella fisica. A quale scopo, allora, spedirlo dalla commissione medica se poi al verbale refertato viene opposto un ordine di segno manifestamente opposto?

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che per costringerlo a raggiungere la postazione di Assisi gli abbiano sospeso lo stipendio. Quando ha ripreso servizio la CRI ha cominciato lo "snellimento" della sua mensilità: si parla del 50% in meno! La motivazione ufficiale sarebbe da individuare nel ritardo con cui il maresciallo si è presentato al nuovo incarico. Ciò avrebbe causato un esborso di 23mila euro da parte dell’amministrazione indebitamente incassati dal maresciallo. Che ora l'Ente sta recuperando grazie alla decurtazione fissa che però complica non poco la sopravvivenza del tenace maresciallo: per lui sbarcare il lunario diventa sempre più un'impresa eroica...

Lo Zito continua quindi a dimorare in un camper (come avevamo visto qui) sotto la nuova sede, poiché dovendo ancora pagare il mutuo della sua casa non può permettersene un'altra, e nel frattempo deve anche mantenere i suoi due figli agli studi (uno è universitario). La Croce Rossa, istituto nato per prestare soccorso ai bisognosi, sta realizzando un vero e proprio stillicidio nei confronti del maresciallo, che vorrebbe chiarire le zone d'ombra di un'amministrazione in perenne dissesto finanziario. E sembra che la strategia dei vertici della CRI (clicca qui per leggere le numerose falle del sistema, denunciate lo scorso dicembre anche dalla trasmissione Report di Rai 3) stia dando i suoi frutti: nell'indifferenza generale dei media, infatti, la patologia del militare Lo Zito sta degenerando, non potendo svolgere settimanalmente gli esami ematochimici per il dosaggio dei farmaci.
 
Tanto più che le sue condizioni abitative "da trincea" non gli permettono di seguire la dieta a cui dovrebbe invece rigidamente attenersi, se intende seguitare a rimanere in questa valle di lacrime. Conclude il quadro la temperatura (non certo equatoriale, s'intuisce facilmente) dell'inverno appena passato, che ha contributo a far ammalare ancora il Nostro milite. Altra certificazione medica, inviata al comando, che gli ha prescritto anche una Visita fiscale: non dovuta, in quanto la patologia è inerente la già riconosciuta causa di servizio. E comunque l’esito della visita è risultato positivo, confermando quanto era scritto nella certificazione medica.

Ma il calvario non finisce qui. Il 20 dicembre il maresciallo apprende dal sito della CRI di essere stato Sospeso dal servizio a tempo indeterminato in attesa di definire il processo militare a cui è stato rinviato. Tre giorni dopo, il 23, il sito lo informa di essere stato nuovamente trasferito: questa volta ancora più lontano... a Perugia. In ogni caso, dopo numerosi rinvii la convocazione in tribunale del maresciallo Lo Zito è stata finalmente fissata, e avrà luogo il 26 maggio.

Che dire poi del fatto che in seguito al degenerare della patologia riscontrata era stato sottoposto anche a visita collegiale da parte della Commissione medica della regione Abruzzo ASL Avezzano-Sulmona servizio di Medicina Legale, che lo aveva giudicato invalido al 78% con riconoscimento dei benefici della 104/92 (Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di gravi disabilità). Dopo aver inoltrato l’ulteriore referto al comando, e aver fatto richiesta dell’applicazione dei benefici previsti, quest'ultima gli era stato rigettata: con l'aggiunta però di una dichiarazione che stabiliva come - in un futuro non meglio specificato - la stessa domanda sarebbe stata presa in considerazione in fase di graduatoria.

Nel frattempo lo scorso 4 Aprile c'è stata una nuova udienza preliminare perché il Nostro Maresciallo si è beccato una querela anche dal Capo del personale, che lo ha querelato per diffamazione (l'antefatto è spiegato a questo link). 

Alla lamentela di Lo Zito il superiore ha risposto querelandolo. Secondo il maresciallo così funziona in Croce Rossa: quando fai presente qualche magagna ti dicono di stare zitto… ne va del buon nome dell'Ente. Ma se l'Ente è sommerso dai sospetti che arrivano da tutte le parti, come fai a difendere l'indifendibile? Forse si fidano molto del fatto che la maggior parte dell'opinione pubblica è abituata ad essere distratta dal contingente. Crisi, immigrazione, i giovani senza futuro… e i problemi burocratici se ne vanno in cavalleria. Ma anche dietro la burocrazia ci sono posti di lavoro a rischio, questioni poco chiare.

E non basta... una querela per diffamazione è giunta anche dal Commissario Rocca
[1]. Stavolta l'azione legale è stata notificata dalla Procura di GROSSETO per aver rilasciato, nel 2010, una intervista su Radio Radicale dove il maresciallo Lo Zito dichiarava gli illeciti scoperti e denunciati. 
Così funziona, nella Croce Rossa: dev'essere una moderna “virtù” introdotta dal recente Codice etico e di buona condotta...
 



1. E proprio martedì notte (3 maggio), Rai 1 ha mandato in onda una puntata di Sottovoce di qualche tempo fa, in cui il buon Marzullo intervistava proprio Francesco Rocca. Un caso?

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