venerdì 31 dicembre 2010

CRI. Il Commissario Rocca firma la proroga ai militari e ne richiama altri 23

 Francesco Rocca, commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, nominato per mettere ordine e sistemare i conti della Fondazione, ha firmato stamane due ordinanze, la n. 0663-10  3 n. 0664-10 e ha disposto il trattenimento in servizi di tutto il personale militare  in servizio alla data del 31 dicembre 2010 e ha provveduto a richiamare altre 23 unità fino al 31/12/2011 Rocca alla fine,  nominato per il risanamento si è adeguato al sistema e non se l’è sentita di prendere una decisione “amministrativa” coerente con le norme. Ha preferito mantenere lo status quo ed aumentare quindi le già precarie casse della CRI prorogando, il servizio,  contro ogni logica e buona amministrazione,  a 335 militari con l’Ordinanza nr. 0663-10 
( Scarica il pdf “Proroga”)  ,  e richiamando con l’Ordinanza 0664-10  ( Scarica il pdf “Congedo Richiamo” ) , tutte e due firmate ovviamente oggi, altri 23 , rispettivamente 19 per il Comitato Regionale Lombardia e 4 per il Centro di accoglienza di Torino.
Rileggendo atti e documenti, anche parlamentari, si può ipotizzare che la proroga dei 335 militari per vari sedi, e il richiamo di  altri 19 per il Comitato Regionale Lombardia, non sia scaturita da esigenze di emergenza tali da giustificare le Ordinanze in questione.
Nel nostro precedente articolo avevamo scritto che se si fosse proseguito con l’andazzo delle proroghe e dei richiami come nel passato, almeno per il presente, un responsabile sarebbe apparso chiaro.
Rocca ha prorogato il servizio a ben 335 unità e ne ha richiamato altri 23, quindi, almeno per quanto riguarda i fatti odierni, non può trovare alcuna giustificazione. E’ lui a doverne rispondere in futuro.

direttore ha scritto il 31 dicembre 2010 17:57
Errata corrige:
L’Ordinanza relativa alla proroga del servizio ai 335 militari prevede il termine al 31/1/2011 e non come da noi riportato erroneamente, al 31/12/2011.
Ci scusiamo con i nostri lettori per l’errore in cui siamo incorsi


giovedì 30 dicembre 2010

ROCCA DÀ IL VIA A LICENZIAMENTI E TAGLI DEI SERVIZI.... PUR DI FARE PULIZIA , IL RISPETTO DELLE LEGGI SEMBRA SUPERFLUO....

USB, PRONTI A SCIOPERO 
SE NON VERRANNO RISTABILITE REGOLE CERTE

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 Il Commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Avv. Francesco Rocca, in questi giorni sta dando una forte accelerazione al processo di smantellamento dell’Ente Pubblico C.R.I.
Con l’avallo della Direzione Generale e di numerosi Direttori di Comitato, il Commissario sta concretizzando una serie di licenziamenti che mirano a colpire i soggetti più indifesi a livello contrattuale, ovvero quei precari che da decenni lavorano con la C.R.I. e che proprio per questo motivo sono titolari di un processo di stabilizzazione mai avviato.
 Nella città di Roma sta poi chiudendo alcuni ambulatori pubblici (Via Luigi Cesana nel quartiere Tiburtino; Largo Preneste al   Pigneto, Via del Porto Fluviale in zona Marconi)che da più di 50 anni fornivano servizi gratuiti alla cittadinanza.
Inoltre il Commissario non rispetta le prerogative previste dalla Legge 104/92; mette in atto la mobilità selvaggia dei lavoratori senza preventivo accordo con le parti sociali; non applica gli accordi e viola le relazioni sindacali; non applica e viola costantemente le previsioni del T.U. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei posti di lavoro e ultimo, ma non per importanza,vorrebbe mettere  il bavaglio ai lavoratori ed ai soci della C.R.I. attraverso l’adozione di un inaccettabile Codice Etico.
Tale situazione sta portando all’esasperazione i lavoratori e i soci della C.R.I., che protestano a gran voce contro questo Commissariamento assolutamente fallimentare.
 L’Unione Sindacale di Base, stanca di questo atteggiamento dispotico, preannuncia una giornata di sciopero, che coinvolga tutte le realtà di Croce Rossa, al fine di restituire dignità e regole certe ai lavoratori e ai soci di questo Ente/Associazione.    
  


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ATTIVAZIONE 
  

DELLA PROCEDURA DI CONCILIAZIONE 


LEGGE 83/2000



Il Commissario Rocca 
non rispetta la Legge 104/92    
LE PROVE ?
...è la TERZA volta che il Maresciallo LO ZITO viene trasferito d'autorità, nonostante sia stato riconosciuto beneficiario delle legge..... 
e inviato sempre più lontano..... 
 

martedì 28 dicembre 2010

PUNITO PERCHE' HO DETTO IL VERO !!

Il Maresciallo Capo è stato trasferito ad Agosto 2008 in un'altra sede nonostante le sue precarie condizioni di salute e le sue risorse si stanno prosciugando per difendersi dalle querele 


Cronaca Vera n. 2000 - settimana fino al 5 gennaio 2011
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 CI DIRANNO MAI 
COME STANNO VERAMENTE LE COSE ?


 
ULTIMO
AGGIORNAMENTO :





 IN DATA 
20 DICEMBRE 2010 
SOSPESO 
DAL SERVIZIO...

IN DATA 
23 DICEMBRE 2010 
TRASFERITO
ANCORA UNA VOLTA !!!

giovedì 23 dicembre 2010

CRI. Son 375 militari, son figli di nessuno, ma saranno ancora richiamati ?


Avv. Francesco Rocca
 Il Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana,  Francesco Rocca, intervistato nel corso della Trasmissione Report, condotta dalla collega Milena Gabanelli, a proposito della nota e scabrosa questione dei i 375 militari “richiamati”  il cui servizio è stato prorogato con Ordinanza Commissariale (ndr. di Francesco Rocca) n. 417 del 29 Dicembre 2009,  fino al 31 del 2010, e di cui nessuno sembra essere padre, alla collega Sabrina Giannini, che gli aveva chiesto se si era adattato alla situazione, ha risposto : NO, No!!!!!…. non è che mi sono adattato, ……mi sono assunto , ………cioè… perche poi, ……..voglio dire……..qui bisogna scegliere,……. credere di avere un pò……….io non ho richiamato nessuno!,      questo credo vada sottolineato, …….nessuno di queste persone è figlia mia…..”.
Nessuno di queste persone è figlio di Rocca e ciò fa venire in mente la leggenda di Ulisse e il gigante Polifemo. Il furbo Ulisse disse di chiamarsi ”nessuno”, e così i ciclpi che soccorsero Polifemo non capirono mai chi lo avesse accecato.  
Dopo il gran can can di Report che ha messo in piazza storie incredibili di sprechi e altro, il commissariamento dovrebbe portare ad un  nuovo corso; a cominciare dal mettere fine ad una situazione irregolare di cui nessuno si vuol prendere la paternità, e cioè la proroga indefinita negli anni di un  nucleo di militari, che vengono mantenuti in servizio contro ogni logica amministrativa ed operativa. 
Rocca ha dichiarato che lui è il nuovo e quindi appare logico attendersi, considerato che è stato incaricato per mettere ordine definitivamente all’interno del complicato pianeta CRI.
Se proroga ci sarà, e le veline che giungono da Roma vanno in questa direzione, sarà confermato che il nuovo corso di Rocca si sarà fermato solo alle intenzioni dichiarate per necessità televisive.
Insomma, se Rocca emanerà una nuova ordinanza di proroga, dichiarerà al mondo che di cambiamento in CRI, si parla solo per accademia e che il tanto nuovo corso non sarà altro che una rivisitazione del vecchio e tanto criticato sistema CRI.
Un fallimento della politica di risanamento che avrebbe a questo punto un responsabile certo.
Ovvero, il Commissario Straordinario 
Francesco Rocca.

lunedì 20 dicembre 2010

LE STRANE AUTORIZZAZIONI !!!!

Dopo la trasmissione REPORT del 5 Dicembre 
sulle anomalie della Croce Rossa,
le richieste di chiarimenti sono legittime

Richiesta USB

La Presidente della Croce Rossa Abruzzo
Maria Teresa Letta 
dichiara a mezzo lettera 
dato che non ha rilasciato intervista....

....Sono oggetto di un attacco inqualificabile per essermi assunta la responsabilità di amministrare il Comitato Regionale d’Abruzzo, espressamente autorizzata
 viste le carenze evidenziate dai dirigenti....

  1.  MA DA CHI E' STATA AUTORIZZATA ?
  2. IN QUALE ARTICOLO DEL REGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE O IN QUALE STATUTO E' MENZIONATA QUESTA REGOLA ?
  3. QUALI SONO LE CARENZE EVIDENZIATE DAI DIRIGENTI E CHI SONO QUESTE FIGURE ? 
SI RIUSCIRA' A  VISIONARE QUESTI DOCUMENTI RICHIESTI ???

sabato 18 dicembre 2010

CROCE ROSSA: CHIUDONO ALCUNI AMBULATORI ROMANI

Roma, 17 dic -  Si chiudono i battenti per alcuni ambulatori romani della Croce Rossa Italiana. Il motivo? Improduttivi. Questa la spiegazione. Eppure sembra che per gli stessi ambulatori capitolini siano stati spesi abbastanza soldi per la ristrutturazione. 
I contribuenti italiani versano nelle sue casse fino a 160 milioni di euro annui senza mai sapere come questi soldi vengano spesi. La pubblicazione dell’ultimo bilancio visionato dalla Corte dei Conti risale infatti al 2004. E i conti, appunto, non sembrano tornare. Tra l'altro alcune aziende sanitarie erogano contributi alla Cri, che svolge anche il servizio di Pronto Soccorso 118. Indiscutibile il grande merito di questa organizzazione che opera a livello internazionale nella gestione delle emergenze umanitarie e sul territorio italiano nella collaborazione con il servizio di urgenza ed emergenza 118. Ed è proprio per questo che, inquadrato lo 'strano bilancio', una domanda sorge spontanea: ' perchè chiudere ambulatori con la giustificazione dell'improduttività'?

Fonte:  (AGENPARL)


 La protesta inizia...

 
AGGIORNAMENTO 24 DICEMBRE 2010
GLI AMBULATORI VERRANNO OCCUPATI 
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 Ma tutti i soldini spesi degli Italiani per gli adeguamenti e rinnovo strutture ? 

giovedì 16 dicembre 2010

Su Report gli sprechi della CRI di Scarlino (Grosseto)

L'articolo pubblicato su " Il Tirreno ..
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altro articolo





La lettera inviata dalla redazione di REPORT 
a " IL TIRRENO " 
che non viene pubblicata  !

Da: Giannini Sabrina
Inviato: sab 11/12/2010 22.21
A: segreteria@iltirreno.it
Oggetto: c.a. di roberto bernabò
Gentile Direttore,
l'ho cercata per telefono, quindi le scrivo per sottoporle una questione di cui forse non è ancora a conoscenza.
Le allego l'articolo che il Tirreno ha dedicato a Daniele Tosoni, volontario della Croce Rossa di Scarlino che è stato intervistato da me nel  corso del servizio trasmesso da Report il 5 dicembre.
Purtroppo il titolo  è fuorviante e per la verità l'articolo non distingue con chiarezza ciò che sono le responsabilità denunciate da Tosoni nei confronti della CRI e della Presidente CRI Abruzzo, Maria Teresa Letta (sì, la sorella di Gianni, il sottosegretario),  e la totale estraneità ai fatti della sede CRI di Scarlino.  Infatti numerosi lettori hanno pensato che gli sprechi fossero riconducibili  alla CRI di Scarlino e lo stesso Tosoni è stato chiamato in questura (l'ho accertato personalmente  con il questore) proprio a seguito del vostro articolo.
Vista la delicatezza degli argomenti la questione non andava trattata con superficialità e lo stesso Tosoni mi ha detto che  alla richiesta di rettifica il responsabile della redazione di Grosseto non ha mostrato particolare  e immediata comprensione.
A seguito di insistenze forse domani uscirà un articolo riparatore. Ma non sarebbe comunque sufficiente, a mio parere.
Daniele  Tosoni è un volontario trasparente e lineare.
Uno dei pochi volontari della Croce Rossa che ha avuto il coraggio di parlare senza reticenze o autocensure esercitando un suo diritto di critica nei confronti di una associazione che ha molte ombre e sprechi, così come l'ho descritta nel servizio di cui sono autrice "La croce in rosso" e che volendo potrà rivedere dal nostro sito www.report.rai.it
Sinceramente l'ultima cosa che mi piace vedere è che un collega metta nei guai un mio testimone importante che si espone così tanto.
E' un danno che si fa alla persona, a coloro che rappresenta (i volontari di Scarlino di cui è commissario eletto), alla sottoscritta e al giornalismo che rappresento, che sul coraggio delle persone che denunciano spesso basa le proprie inchieste.
Queste persone andrebbero sostenute e non delegittimate, anche per veicolare il messaggio che il coraggio della denuncia paga.
Daniele Tosoni, volontario di Scarlino, che opera gratuitamente per il bene comune e con trasparenza ha denunciato i lati oscuri di una associazione che vorrebbe migliore. C'è da chiedersi come mai a qualcuno ha dato fastidio che parlasse con tanta franchezza. Per esperienza (e dopo 14 anni di inchieste per Report) posso dire che chi denuncia non ha niente da nascondere. 
Intanto ne approfitto per inviare un messaggio ai vertici della CRI Toscana qualora stessero meditando di procedere con richiami ufficiali e disciplinari contro Daniele Tosoni.
Perdereste un volontario ben voluto dai suoi volontari e dalla comunità, dareste prova di poca trasparenza (ricordiamo che la CRI è un ente pubblico pagato dai contribuenti pertanto vi è un obbligo alla trasparenza)  e sprechereste inutili risorse che invece dovreste impegnare per sistemare qualche "problemino", a partire dalla gestione degli immobili (e degli affitti).
I vertici politici della CRI Toscana sanno che  mi riferisco agli abbandoni di immobili prestigiosi, ma anche anche al meraviglioso podere sui colli di Firenze che viene locato a soli 900 mila euro l'anno.
Soldi sottratti (e questo è grave) alle finalità istituzionali della Croce Rossa.


Con preghiera di pubblicazione sull'edizione nazionale anche e qualora la redazione di Grosseto provvedesse all'articolo con rettifica. 
saluti

Sabrina Giannini
report
www.report.raii.it


domenica 12 dicembre 2010

Sparare sulla CROCE ROSSA, non è per niente facile e BOCCHE CUCITE !!!

Sicuramente una trasmissione 
AUTOREVOLE come Report 
riuscirà a smuovere chi di dovere per far piena luce ..... 
ce lo auguriamo tutti  

C'é ancora chi afferma che 
REPORT si sia inventato tutto 

 Secondo il mio modesto parere si fa ancora in tempo 
a tornare sui propri passi......


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lunedì 6 dicembre 2010

Croce rossa al verde e imbavagliata

Tutti i guai della Cri. Sotto il controllo di quattro ministeri, commissariata, ha un debito di 50.566.989,21 euro. Tre settimane fa approvato codice etico- bavaglio che vieta interviste e dichiarazioni pubbliche in nome della riservatezza

Un disavanzo di cassa di 50 milioni di euro. Un patrimonio immobiliare enorme, in molti casi lasciato morire. Un commissariamento vicino alla destra più nera. Un codice etico che mette il bavaglio ai dipendenti. Della crisi della Croce rossa si occuperà  anche Report: 160 milioni di euro di costo annuo ai contribuenti; generose donazioni lasciate all’abbandono; la pubblicazione dell’ultimo bilancio visionato dalla corte dei conti che risale al 2004.

La Croce rossa è sotto il controllo di ben quattro ministeri. Nonostante ciò e nonostante l’ennesimo commissariamento, voluto per risanare l’ente, il 1° luglio 2010, una nota firmata dal Capo dipartimento amministrazione e patrimonio fa presente che l’ultimo saldo di cassa di Croce rossa ha raggiunto un ammontare negativo di 50.566.989,21 euro. «Essendo giunti alla soglia limite dello scoperto non sarà possibile dare seguito ad alcuni pagamenti giacenti in sospeso per ben 11 milioni di euro» si legge nella nota, che prosegue «trattasi, per tutti, di oneri previdenziali e fiscali in scadenza, fra i quali non è assolutamente possibile selezionare delle priorità senza incorrere in sanzioni».

A denunciare da anni irregolarità e sprechi in Croce rossa, con particolari riferimenti al Comitato regionale dell’Abruzzo, il cui Presidente è Maria Teresa Letta (sorella di Gianni), è il Maresciallo Vincenzo Lo Zito. Che fa esposti, presenta denunce . La cosa ha conseguenze serie: il 4 agosto 2008 il capo dipartimento Francesco Rocca firma, per l’allora direttore generale Des Dorides, la richiesta di richiamare in servizio Lo Zito presso l’Ispettorato nazionale del corpo militare “in quanto deve ritenersi cessata ogni assegnazione a compiti civili”.

Rocca sarebbe diventato Commissario il 30 ottobre 2008. Resterà in carica fino al 31 dicembre 2011 (il suo incarico è stato prorogato ben due volte). Ha voluto al suo fianco, fra gli altri, Paolo Pizzonia, ex membro dei Nar, i Nuclei armati rivoluzionari (ne parlò l’Espresso, in una breve inchiesta del 23 marzo scorso): Pizzonia ha fatto sei anni di galera per banda armata, incendio in concorso, lesione personale, porto illegale di armi. In merito, Rocca dichiarò: “Certo che sì, non è il primo caso, a destra come a sinistra. Paolo Pizzonia (dipendente pubblico assunto in altra amministrazione per concorso) ha pagato il suo debito con la giustizia, non ha carichi pendenti ed ha la fedina penale pulita. Oggi è una persona completamente inserita nel tessuto sociale ed il suo è un contributo prezioso”.
Su queste e molte altre questioni che riguardano Croce rossa, risultano senza risposta numerose interrogazioni parlamentari. L’ultima del 17 novembre 2010.
Nel frattempo, l’11 novembre, appena tre settimane prima dell’annunciata inchiesta di Report, è stato approvato, sempre per ordinanza commissariale, un “codice etico” che dev’essere sottoscritto da tutti coloro che entrano a far parte della struttura.
All’articolo 15 del codice, si leggono alcuni commi decisamente inquietanti:

k. Pubblicazioni e Conferenze – E’ vietato all’appartenente alla C.R.I. il rilascio di interviste a soggetti terzi [...]

l. Riservatezza – La disponibilità e la trasparenza dell’amministrazione pubblica non esentano l’appartenente alla C.R.I. dal dovere di discrezione e riservatezza. L’appartenente alla CRI non può comunicare, in qualunque forma, ad una persona non qualificata, documenti o informazioni delle quali viene a conoscenza in occasione delle sue funzioni e non potrà renderli pubblici. [...] ogni mancanza sarà suscettibile di misure disciplinari e – ricorrendone le circostanze – di denuncia penale.

m. Denunce – Nel quadro delle proprie funzioni, l’appartenente alla CRI è tenuto a informare per vie interne ogni irregolarità che avrà constatato. E’ peraltro fondamentale astenersi dal rilasciare le dichiarazioni eventualmente diffamatorie rivolte all’Associazione, privilegiando quindi le vie gerarchiche interne per ogni tipologia di segnalazione e commenti faziosi o di denuncia. [...]

Insomma, l’impressione è che questo codice etico sia più simile a un codice-bavaglio. Che renderà molto più difficile far luce su tutte le ombre della Croce rossa.


Clicca per l'articolo



Fonte :

domenica 5 dicembre 2010

Patrimonio in nero alla Croce Rossa

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 Domenica 5 Dicembre 
il CORRIERE DELLA SERA 
anticipa il servizio di Report



lunedì 29 novembre 2010

La Croce Rossa sempre più in rosso


 ....In Italia la Croce Rossa
ha bisogno lei di 
ESSERE SOCCORSA....

Lo dice il servizio di Report 
su Rai 3, in onda
Domenica 5 dicembre alle 21,30





sabato 20 novembre 2010

GESTIONE della CROCE ROSSA .. INTERVENIRE CON FERMEZZA SULLE IRREGOLARITA'


Senatore Elio Lannutti (IdV) 

 

 

 

Interrogazione 4-04108
Gestione Croce rossa italiana

 Pubblicata il 17 novembre 2010  Seduta n. 460

 

LANNUTTI - Ai Ministri della salute, dell'economia e delle finanze e della difesa. -      Premesso che:

La Croce rossa italiana (Cri) è una associazione di volontariato fondata nel 1864 che svolge la sua opera su tutto il territorio nazionale grazie agli oltre 150.000 volontari e soci attivi appartenenti all'organizzazione e oltre 5.000 dipendenti, ed è composta anche dagli ausiliari del Corpo militare, una componente centrale della Cri adibita al primo soccorso durante le emergenze;

La Cri è l'unica organizzazione del suo genere, almeno in Europa, che dipende politicamente ed economicamente dal Governo, il quale versa nelle casse dell'organizzazione oltre 160 milioni di euro l'anno (l'80 per cento del quale è destinato alle spese per il personale). La storia recente dice che la Croce rossa è stata commissariata quattro volte dal 1995 a oggi e ha vissuto 18 degli ultimi 25 anni in gestione straordinaria, con commissari nominati per cercare di sanare i deficit delle precedenti gestioni. L'ultimo commissario straordinario è il dottor Francesco Rocca;

Da troppo tempo vengono denunciate irregolarità, poca trasparenza nella gestione dell'associazione, nonché una situazione di caos organizzativo con mancata corresponsione degli arretrati salariali ai dipendenti, assunzioni «facili» e senza concorso nel Corpo militare;

E' sintomatico che già nel 2008, il "Corriere della Sera", in un articolo di Gian Antonio Stella del 27 settembre 2008, titolava: «Sprechi, dossier dello Stato alla Corte dei Conti. La Croce rossa raddoppia i Centri. Ma per sole nove pratiche all'anno. Dopo l'ispezione partita richiesta alla Difesa di bloccare «il contributo per l'incapacità di spesa dimostrata». Nell'articolo si fa riferimento ad un Rapporto firmato da Fabrizio Valenza dei Servizi ispettivi di Finanza pubblica nel quale, tra l'altro, relativamente alle verifiche fatte su stipendi, rimborsi e promozioni, si denuncia «l'"irregolare riconoscimento al personale di assistenza di gradi non previsti dalla legge", l'"illegittima presenza di personale militare in servizio continuativo in assenza di una norma che lo consenta", la "necessità di annullare promozioni effettuate" grazie alla laurea in materie non previste dalla legge, l'assenza di copertura finanziaria dei provvedimenti con cui erano stati distribuiti molti aumenti in busta paga, "l'erogazione di buoni pasto per importi superiori al dovuto" e così via»;

E ancora il 10 dicembre 2009, il quotidiano "la Repubblica" riporta un articolo dal titolo «Assunzioni facili e conti fuori controllo. Il crac Croce Rossa». L'articolo riferisce ancora una volta di una Croce rossa «alle prese con i mali della pubblica amministrazione italiana: conti incerti, organici sovraffollati, gestioni instabili, influenza della politica». E ancora: «Otto ufficiali superiori sono stati chiamati a restituire i gradi, ottenuti in seguito a promozioni giudicate illegittime da un ispettore ministeriale, e cento dipendenti hanno fatto ricorso al giudice del lavoro dopo l'annullamento di generosi benefici economici», eccetera;

l'articolo sottolinea come la Croce rossa sia «un ente costretto a muoversi al confine fra solidarietà e spreco, fra volontariato entusiasta e lavoro assistito. La grana più grossa rimane quella della riorganizzazione del corpo militare, una delle sei componenti della Croce rossa (le altre sono i volontari del soccorso, i donatori di sangue, i giovani pionieri, le pie donne e le crocerossine) che, a leggere il j'accuse dell'ispettore del ministero, si è trasformata in un carrozzone. Ben 670 degli 877 militari in servizio continuativo nel corpo sono stati di fatto stabilizzati "senza che alcuna norma lo prevedesse". E due terzi del personale, a fine 2007, risultavano impiegati in servizi civili, per lo svolgimento di attività in convenzione con enti pubblici e organismi privati (...). Per le emergenze come alluvioni e terremoti, insomma per la funzione istituzionale del corpo, la Croce rossa ha fatto soprattutto ricorso ai precari, che oggi sono 375, tutti arruolati senza concorso. Il personale militare a tempo determinato, dal 2001 al 2007, è cresciuto del 77 per cento. Quello civile in sette anni è addirittura triplicato»;

più recentemente, il 23 marzo 2010, il settimanale "L'Espresso" riportava un articolo di Fittipaldi e Soldano dal sottotitolo chiarificatore «Vertici strapagati. Boom di consulenti. Debiti in aumento. Sprechi. Anche un ex terrorista a fianco del commissario. Ecco come funziona l'associazione»;

il medesimo articolo sottolinea come «Non stupisce che in Italia, unico caso in Occidente, l'ente invece di essere indipendente è sotto il controllo ferreo dei partiti. Che da sempre usano la Croce rossa per fare assunzioni di massa (migliaia di precari militari e civili sono stati chiamati senza concorso e senza criteri): le emergenze e le calamità sono eventi secondari. I bilanci non vengono approvati dal 2005, e i commissari straordinari vanno e vengono». Nell'articolo si legge inoltre che nel 2008, «un'ispezione del Ministero dell'economia (...) stilò una lista di ben 54 rilievi che denunciavano gravi irregolarità degli ausiliari: promozioni illegittime, benefici economici non dovuti, sprechi senza fine». Successivamente, gli ispettori del Ministero della difesa verificavano per il periodo che va dal 2005 al 2009, «le storture della gestione di presidenti e commissari: 17 milioni destinati dalla Difesa per le esigenze del Corpo (medicinali, automezzi, attrezzature da campo) non sarebbero stati mai spesi, le esposizioni con le banche sarebbero "ormai stabilmente sopra i 55 milioni di euro nelle sue punte massime", mentre oltre 15 milioni di euro avuti dalla Cri per l'operazione Antica Babilonia in Iraq sono "ancora da impegnare";

ancora il settimanale "L'Espresso", in un articolo del 30 luglio 2010 dal titolo «Croce Rossa conti al verde» riporta come il 12 luglio, la Banca nazionale del lavoro ha scritto al servizio amministrazione e finanza della Cri per lanciare l'allarme: è stata superata la soglia di fido e di extrafido di 53 milioni di euro e non sarà possibile effettuare i pagamenti giacenti per 11 milioni. In gran parte, oneri previdenziali e fiscali in scadenza;

la Cri sta attraversando ormai da tempo una situazione di disordine organizzativo e funzionale con mancata corresponsione degli arretrati salariali ai dipendenti, nonché stabilizzazione di migliaia di precari, come segnalato dall'interrogante nell'atto di sindacato ispettivo 4-02926;

considerato che a quanto risulta all'interrogante anche sulla base del citato articolo de "la Repubblica":

Vincenzo Lo Zito, dipendente della Cri e fino all'11 agosto 2008 in servizio come funzionario amministrativo nel Comitato regionale Abruzzo a L'Aquila presieduto dalla professoressa Maria Teresa Letta, da anni sta lottando per difendersi da un procedimento disciplinare di Stato e dalle querele rivoltegli dai vertici dell'ente per aver denunciato le anomalie riscontrate all'interno dell'ente Croce rossa Abruzzo;

in particolare il maresciallo capo Vincenzo Lo Zito nello svolgimento del proprio incarico è venuto a conoscenza di presunte irregolarità amministrativo-contabili, rilevate all'interno del comitato regionale Abruzzo de L'Aquila, commesse da parte dei presidenti che ha provveduto a segnalare ai vertici della Cri nel giugno 2007;

il maresciallo Lo Zito ha anche rilevato che la stessa Letta rivestiva un doppio incarico, che oltre ad essere Presidente del Comitato Regionale CRI Abruzzo, era anche Responsabile amministrativo del Comitato locale CRI di Avezzano, cioè, controllore e controllato erano la stessa persona;

le presunte irregolarità riscontrate dal militare riguarderebbero la gestione del Comitato locale Abruzzo da parte di Maria Teresa Letta la quale avrebbe firmato alcuni mandati di pagamento e avrebbe gestito direttamente e in modo autonomo due conti correnti bancari radicati presso la Banca Toscana, agenzia di Avezzano (AQ), intestati al Comitato locale di Avezzano il primo e al Comitato regionale Abruzzo il secondo, contrariamente a quanto espressamente disposto dal regolamento di amministrazione della Cri;

dopo numerose segnalazioni del maresciallo, giunse finalmente un'ispezione da parte di tre componenti del Collegio dei Revisori dei Conti, che si è conclusa in modo singolare, ovvero con un pranzo di questi revisori con la stessa Maria Teresa Letta. I controllori che vanno a pranzo con la controllata. A questo punto il Maresciallo Lo Zito ha provveduto a denunciare oltre a tutte le anomalie riscontrate, anche questo fatto increscioso alla Corte dei conti oltre alla Procura della Repubblica ed ancora attende fiducioso un riscontro dal 14 marzo 2008;

in tutta risposta Lo Zito è stato querelato per calunnia da tutti e 7 i membri del collegio dei revisori dei conti e non dai soli 3 revisori che sono venuti a fare l'ispezione. Dopo due rinvii, l'udienza è stata fissata presso il Tribunale di Roma per il 13 di ottobre 2010, rinviata anche questa al 23 febbraio 2011 per il trasferimento del giudice titolare;

tutte le persone che nel frattempo hanno provato a "riorganizzare" la gestione del Comitato regionale Abruzzo, sono state puntualmente rimosse, ben tre Direttori Regionali sono stati trasferiti. Anche il Maresciallo Vincenzo Lo Zito è stato trasferito a circa 300 km da casa sua per la seconda volta, vive ad Avezzano, un Comune in provincia de L'Aquila, e lo hanno trasferito ad Assisi, nonostante il parere contrario espresso dal Collegio medico della Cri, in quanto nel frattempo, a causa dello stress per questa situazione, ha avuto un infarto con l'applicazione di tre bypass;

nel frattempo, il Commissario straordinario della Cri, l'avvocato Francesco Rocca ha querelato anche lui Vincenzo Lo Zito per diffamazione, ha avviato a suo carico ben tre provvedimenti disciplinari di Stato; da luglio scorso è stato sospeso lo stipendio del Maresciallo perché visti i suoi noti problemi di salute, non si è recato presso il Comando di Assisi, in quanto non poteva fare circa 600 chilometri al giorno nel suo stato convinto che bastasse il parere contrario al suo trasferimento emesso dal Collegio medico della Croce rossa;

solo poco tempo fa ha saputo che il parere del Collegio medico non è stato considerato dalla Croce rossa, e che la Procura militare, su loro richiesta ha avviato un'indagine per diserzione aggravata;

pertanto, il maresciallo Vincenzo Lo Zito non ha potuto fare altro che obbedire all'ordine di trasferimento, per non essere licenziato e da qualche tempo lavora ad Assisi e per evitare troppi stress utilizza un camper;

ha chiesto tante volte all'Amministrazione di assegnagli una sede più vicina alla sua abitazione, per poter continuare ad essere seguito dal suo cardiologo di fiducia; nessuna risposta è mai pervenuta se non la diffida a raggiungere immediatamente la sede in Umbria;

la Cri sta anche richiedendo le somme che ritiene di aver impropriamente erogato, pari a 22.000 euro con una trattenuta di 600 euro in busta paga perché non si è recato al lavoro presso la sede di Assisi;

da qualche tempo il maresciallo si presenta tutti i giorni presso il suo posto di lavoro ad Assisi dove non gli assegnano alcun compito ed è la quarta persona assegnata a guardare il panorama perché non ha nemmeno il posto a sedere;

Lo Zito, a chi lo accusa di aver "infangato il simbolo della Croce rossa", risponde che avere il coraggio di rappresentare quali sono le cose che non vanno all'interno dell'istituzione presso la quale lavoriamo, non si traduce nello sporcarla, anzi, vuol dire che la si vuole migliorare; nascondere le "beghe interne" significa essere complici;

a quanto risulta all'interrogante, la vicenda della Cri è una storia che ha interessato personalità che periodicamente si presentano nel panorama delle cronache italiane, 
si chiede di sapere:

Se non si intenda intervenire con fermezza per porre termine alle gravi irregolarità esposte in premessa nella gestione della Cri, riportando la necessaria indispensabile trasparenza nell'organizzazione e gestione di questa storica associazione;

Se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti narrati e di conseguenza quali iniziative, ciascuno secondo le proprie competenze, intendano adottare al fine di verificare l'eventuale sussistenza della gravità e l'entità dei fatti segnalati dal maresciallo Lo Zito nel Comitato regionale Abruzzo;

Quale sia il giudizio del Governo sulla vicenda che ha interessato Lo Zito, il quale per il solo fatto di aver adempiuto con elevata professionalità e senso di responsabilità ai propri doveri è stato trasferito perché doveva essere punito per aver osato denunciare l'anomala gestione della Croce rossa abruzzese.


venerdì 19 novembre 2010

Con cattive leggi e buoni funzionari si può pur sempre governare. Ma con cattivi funzionari le buone leggi non servono a niente (Otto von Bismarck )

 
OGGETTO: 
applicazione Legge 104/92 e
Decreto 18 dicembre 2009, n. 206.
(assenze per malattia)




La scrivente Organizzazione Sindacale, negli ultimi tempi, ha evidenziato comportamenti, a dir poco “anomali”, da parte di questa Amministrazione circa l’applicazione della Legge 104/92 e il recente Decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione del 18 dicembre 2009, n. 206.

Le anomalie, per non parlare di veri e propri abusi, colpiscono indistintamente tutto il personale che a vario titolo opera all’interno dell’Ente Pubblico C.R.I. (di ruolo, a tempo determinato e appartenenti al Corpo Militare). 

Clicca sulla scritta  per visionare il comunicato
 Prevalentemente, questa Amministrazione, tende ad ignorare i diritti derivanti dall’applicazione puntuale e precisa delle norme sopra descritte o, peggio ancora, a stravolgerne arbitrariamente i contenuti e le indicazioni fornite dal legislatore. Questo comportamento crea al lavoratore, che dovrebbe usufruire dei benefici previsti dalle norme in oggetto, un senso di impotenza e frustrazione che impone a questa Organizzazione Sindacale un intervento risoluto volto a ripristinare non solo la legalità, ma anche e soprattutto, la dignità di chi si vede negato un diritto sancito per Legge. In questo contesto, l’atteggiamento che crea più perplessità, è il fatto che questa Amministrazione sconfessa non solo le norme vigenti, ma anche se stessa. Non è un caso che ha seguito del Decreto n. 206, il Dipartimento Risorse umane e Organizzazione in data 11/05/2010 emana una circolare (la 6/10 con prot. n. CRI/CC/0035015) dove nel raccomandare ai vari Comitati un attenta e puntuale applicazione della norma, invita categoricamente gli stessi ad astenersi al richiedere visite fiscali a quei dipendenti che risultino esclusi (per Legge) a tali controlli. Il forte richiamo al rispetto delle norme da parte dell’Amministrazione C.R.I. è giustificato dalla necessità di «non effettuare controlli che potrebbero risultare infruttuosi, ma anche per evitare una attività amministrativa inefficace con il rischio di un esborso ingiustificato».
Alla luce di quanto riportato, si rimane alquanto “sorpresi” nel verificare che quanto si ammonisce, venga puntualmente disatteso dal troppo zelante Dirigente o Funzionario di turno, a totale danno del Dipendente.
Questi sempre più frequenti comportamenti, stanno assumendo i connotati dell’intimidazione e della vessazione da parte di oscuri soggetti che cercano, con ogni mezzo, di limitare i diritti di tutti quei lavoratori che onestamente prestano la propria attività lavorativa in C.R.I. Alla U.S.B.- P.I. piace pensare che questi episodi, siano il frutto di meri errori di valutazione e che al più presto si riconduca il tutto in un alveo di piena legalità. Se ciò non avvenisse, questa O.S. non è più disposta a sottacere a simili comportamenti e utilizzerà tutti i mezzi a propria disposizione, per denunciare, nelle sedi opportune, quanto sta accadendo ai danni di tutti i dipendenti della Croce Rossa Italiana.

Non per criticare nessuno 
ma solo PER DOVEROSA INFORMAZIONE 
questo è quello che mi succede... 

 
rifiuto dei benefici 
della Legge 104/92
dopo averli richiesti   >









Visita Fiscale inviatami 
Nonostante ne fossi esente
 visto che la patolgia
é già riconosciuta 
come Causa di Servizio >>>>>



E' stupido essere giusti quando chi è ingiusto ottiene migliore giustizia. 
(di Esodo, VIII sec. a.C. )