Croce Rossa: 15 appalti sospetti
Sei dirigenti nei guai
I componenti del comitato provinciale rischiano il processo per consulenze da 250 mila euro senza la verifica della corte dei conti o fornitori pagati senza contratto
Una consulenza di 250 mila euro assegnata a un avvocato senza la verifica della Corte dei Conti. Oppure
aziende regolarmente pagate, pur in assenza di un contratto o con
accordi vecchi di dieci anni, mai rinnovati. Sono alcuni esempi di 15
appalti sospetti conferiti dal Comitato provinciale della Croce Rossa i
cui componenti ora potrebbero finire sotto processo con l’accusa di
abuso di ufficio, dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pm Erminio
Amelio.
A rischiare di sedere sul banco degli imputati
è innanzitutto Claudio Iocchi, direttore dell’Area Metropolitana della
Croce Rossa. Insieme con il funzionario, la procura ha chiesto il
dibattimento anche per i dirigenti Urlico Angeloni Antonio Taliani, Ciro
Florenza, Pierpaolo Cinque, Flavio D’amato. L’elenco degli appalti
finiti nel mirino della procura comprende ogni aspetto della gestione
dell’ente pubblico nel 2011. Dal cambio degli pneumatici degli automezzi
al servizio lavanderia o mensa, alla pulizia dei locali, alla
manutenzione degli ascensori, tutte le aziende cui sono state
esternalizzate le attività della Croce Rossa hanno presentato
documentazioni lacunose che avrebbero dovuto impedire l’assegnazione o
l’interruzione dell’appalto.
Nell’elenco rientra il conferimento
a un avvocato di rappresentare l’ente dietro un compenso di 250 mila
euro. La procura in questo caso si limita a mettere sotto accusa il
direttore Iocchi perché non sottopose la sua scelta al controllo
preventivo della Corte dei Conti. Nessuno degli imputati si curò di
accertare se l’impresa responsabile di smaltire i rifiuti fosse in
regola con il fisco, requisito essenziale per lavorare con la pubblica
amministrazione. Nonostante sia stata sempre pagata, gli inquirenti non
hanno trovato il contratto con cui era stata assegnata all’Alpatel la
manutenzione degli impianti elettrici. Infine c’è il caso della società
che doveva occuparsi della pulizia dei locali il cui contratto, mai
rinnovato, risale al 2002.