STORIA DI ORDINARIA INGIUSTIZIA

La storia assurda del Maresciallo Lo Zito è in continua evoluzione e si cerca di aggiornarla continuamente.. i Provvedimenti dciplinari aumentano così come i Trasferimenti.. Il Blog contiene numerosissimi articoli e documenti scaricabili a prova dei fatti che vengono denunciati.. basta sfogliare le numerose pagine per rendersi cono...
BUONA LETTURA

venerdì 26 ottobre 2012

Croce Rossa........ : richiesta di accesso ai documenti amministrativi

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OGGETTO: richiesta di accesso ai documenti amministrativi ai sensi dell’art. 22 Legge 07/08/1190 n. 241, del D.P.R. 12/04/2006 n. 184 e loro s.m.i. e del regolamento C.R.I. adottato con Delibera 194 del 14/04/2007 dal C.D.N.
 

Questa Organizzazione Sindacale, con la presente, richiede agli Uffici in indirizzo di predisporre, con procedura d’urgenza, l’accesso agli atti con rilascio di copia semplice del seguente documento:

1. Conto Consuntivo Consolidato 2011 in forma analitica.
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Croce Rossa, la Cisl Fp chiede subito l’apertura del tavolo di confronto presso il Dipartimento della Funzione Pubblica

Per il segretario nazionale Daniela Volpato, “bisogna puntare ad agevolare al massimo la mobilità verso le Pubbliche amministrazioni, che saranno in particolare quelle situate nella provincia di impiego del lavoratore, e ad assicurare continuità e stabilità a tutti i rapporti di lavoro”.
 

25 OTT - Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legislativo sul riordino della Croce Rossa, la Cisl Fp chiede subito l’apertura del tavolo di confronto presso il Dipartimento della Funzione Pubblica (Dpf) per la gestione degli organici e delle procedure di mobilità verso le pubbliche amministrazioni.

“Il decreto n.78 stabilisce che venga istituita presso il Dpf una apposita sede di confronto, con il compito di coordinare e supportare i processi di mobilità del personale interessato dalla riorganizzazione dell’Ente pubblico in Associazione privata” spiega Daniela Volpato, segretario nazionale della Cisl Fp. “Significa che gli operatori in servizio, nei vari passaggi del riordino, avranno le medesime salvaguardie del posto di lavoro previste per la generalità dei dipendenti pubblici.”

“Tutelare l’occupazione è stata fin dall’inizio la nostra principale priorità, nell’interesse dei lavoratori ma anche dei cittadini” prosegue Volpato, evidenziando le modifiche tenacemente ottenute dalla Cisl Fp nel testo definitivo del decreto. “Nel periodo di gestione transitoria che inizia dal 1° gennaio 2014, in base al decreto la nuova Cri dovrà sentire i sindacati per predisporre un piano di utilizzo del personale, che sarà comunque provvisorio, dunque con la possibilità di ampliare successivamente l’organico. Piano che riguarderà sia i lavoratori a tempo indeterminato che quelli a tempo determinato, che saranno prorogati oltre il 2013. Così tutti avranno più certezze di mantenere il posto di lavoro”.

“I rappresentanti dei lavoratori avranno un ruolo decisivo anche nella fase seguente, quando si tratterà di assorbire tramite un’apposita procedura concorsuale il personale che sarà ancora in servizio al 31 dicembre 2015. Inoltre – aggiunge il segretario - nella stessa sede di confronto saranno esaminate tutte le problematiche relative al contratto collettivo nazionale cui aderirà l’Associazione”.

“Dopo aver ottenuto grazie a una mobilitazione continua un sistema di garanzie a favore dei lavoratori molto più ampio di quanto fosse inizialmente previsto – conclude Volpato - bisogna rendere concrete le opportunità che scaturiscono dal nuovo testo. Per questo, all’indomani dell’entrata in vigore del decreto, abbiamo chiesto al Dipartimento della Funzione pubblica di convocare quanto prima una riunione. Bisogna puntare ad agevolare al massimo la mobilità verso le Pubbliche amministrazioni, che saranno in particolare quelle situate nella provincia di impiego del lavoratore, e ad assicurare continuità e stabilità a tutti i rapporti di lavoro”. 


giovedì 25 ottobre 2012

Croce Rossa .. IL DECRETO: UNA PRIMA ANALISI





Come è ormai noto a tutti, il 19 ottobre u.s. è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.Lgv n.178/12 di “Riorganizzazione dell’Associazione Italiana della Croce Rossa Italiana, a norma dell’art. 2 della Legge n. 183/10”.
La Legge entrerà in vigore il 3 novembre 2012 ed attraverso diversi fasi determinerà la soppressione e non la riforma di un Ente, come invece era previsto dalla legge delega originale.
Per questo e per diversi altri aspetti contenuti all’interno del Decreto, la FIALP CISAL CRI ha dato mandato a diversi Consulenti legali di valutare la possibilità di un apposito ricorso.
Daremo informazione non appena ci saranno notizie al riguardo.

Entrando invece nello specifico del percorso di riordino ci saranno diversi passaggi che coinvolgeranno il personale a tutt’oggi impiegato.

A decorrere dal 1 gennaio 2014 sarà costituita l’Associazione Italiana della Croce Rossa Italiana, con personalità giuridica di diritto privato, a cui saranno trasferite le funzioni attualmente svolte dalla CRI ed compiti previsti dal proprio Statuto nonché quelli assegnati dal Decreto 178/10.
Contemporaneamente sopravivrà l’Ente CRI denominato “Ente strumentale alla Croce Rossa Italiana” con personalità giuridica di diritto pubblico non economico e con la finalità di concorrere temporaneamente allo sviluppo dell’Associazione e fino alla completa liquidazione e soppressione della CRI pubblica alla data del 31 dicembre 2015.
Il personale civile assunto a tempo indeterminato che corrisponde oggi a 1248 unità compreso il Direttore Generale, a cui si aggiunge il personale ex precario vincitore di sentenza (circa 300 colleghi), a decorrere dal 1 gennaio 2014 è utilizzato temporaneamente dall’Associazione mantenendo il proprio stato giuridico.

Entro il 31 marzo 2014 l’Associazione definirà un organico provvisorio (valido fino al 31 dicembre 2015) per lo svolgimento dei compiti assegnati.
Dal 1 aprile 2014 il personale può esercitare il diritto di opzione tra la permanenza nell’Ente Pubblico o il transito nell’Associazione. Nella seconda ipotesi sarà risolto il contratto con l’Ente pubblico e contestualmente sarà fatto un nuovo contratto con l’Associazione.  
L’Organico definitivo sarà approvato entro il 30 giugno 2015 sulla scorta delle risorse finanziarie disponibili ed  entro la medesima data saranno  bandite procedure finalizzate all’assunzione graduale del personale ancora in servizio nell’Ente Pubblico e non transitato nell’Associazione.
Il nuovo assetto organico andrà a regime con la soppressione dell’Ente CRI a decorrere dal 1 gennaio 2016.

Qualora le Regioni deliberassero di internalizzare i servizi finora svolti in convenzione con la CRI, il personale preposto, ai sensi dell’art. 30 del D. L.vo 165/2001, potrà essere assorbito dagli Enti del SSN.

Ad oggi nulla si può prevedere circa le reali ipotesi percorribili che sono subordinate sia alla emanazione dei Decreti attuativi sia alla definizione presso la Funzione Pubblica di un confronto sui processi di mobilità e sul nuovo Contratto Collettivo cui aderirà l’Associazione.

Il personale militare in servizio a tempo indeterminato (838 unità) a seguito di DPCM sarà equiparato al personale civile e successivamente inserito in un ruolo ad esaurimento,  e di conseguenza seguirà il destino dello stesso personale civile.
Con Decreto del Ministro della Difesa vengono determinati i criteri per selezionare un contingente di 300 Unità che potranno permanere in servizio attivo svolgendo prioritariamente le funzioni ausiliarie e di Protezione Civile.

Il personale assunto a tempo determinato, sia militare che civile, assunto per compiti convenzionali, potrà essere prorogato con lo stesso contratto non oltre il 31 dicembre 2013, qualora permangano in essere le convenzioni stesse.
A decorrere dal 1 gennaio 2014 i predetti contratti, se precedenti al 31 dicembre 2013 permangono come stipulati dall’Ente Pubblico CRI fino a scadenza,.
Invece se successivi a tale data sono subordinati alla eventuale assunzione da parte dell’Associazione e quindi con il nuovo contratto privatistico (???)

Intento di questo Coordinamento è di dare i chiarimenti possibili rispetto al quadro attuale, nonché monitorare la situazione in divenire.

Rimangono comunque fondati sospetti che il decreto contenga numerosi aspetti di anticostituzionalità, e per questo siamo in attesa di conoscere le risultanze degli approfondimenti legali che presto scioglieranno la riserva.

Con riserva di ulteriori notizie si porgono i migliori saluti.




 

lunedì 15 ottobre 2012

Croce Rossa Italiana, riforma in arrivo.....



E' trascorsa più di una settimana ma l'eco delle polemiche non tende a cessare.
I dipendenti di Croce Rossa sono sul piede di guerra. A far loro compagnia, i dipendenti del corpo militare e le Crocerossine. La motivazione è l’approvazione da parte del Consiglio di Ministri della contestatissima riforma della Cri. Mentre il testo, che ha ricevuto in primis l’approvazione dell’attuale Ministro della Salute Renato Balduzzi, si appresta a passare il giudizio delle due Camere, i lavoratori Cri, 4000 in tutto, 3000 civili e 1000 militari, temono per il loro futuro e si affidano all’operato del Segretario della Cisl Fp Daniela Volpato. Più volte infatti, il Segretario ha chiesto di essere ricevuta dalla Presidenza del Consiglio per discutere la situazione, ma finora non ha ricevuto nessun cenno di assenso da parte del Ministro Balduzzi. La versione precedente del decreto sottoposto alle Camere prevedeva lo scioglimento del Corpo militare e migliaia di licenziamenti. Ma cosa è cambiato rispetto alla versione attuale? In realtà ben poco, da questo punto di vista, anche se sono state introdotte maggiori tutele nei confronti dei lavoratori. Vediamo nel concreto. Lo scopo principale della Riforma è quello di rendere la Croce Rossa non più un ente pubblico, quindi una costola dello Stato - cosa che non si verifica in nessun altro Paese al mondo, perché contraria ad 1 dei 7 Princìpi fondamentali su cui si regge l’Organizzazione, ossia l’Indipendenza - bensì un Associazione privata di interesse pubblico. Stiamo insomma assistendo ad una privatizzazione dell’Ente. Quest’ultimo, tuttavia, ha accumulato negli anni, una cifra esorbitante di debiti da liquidare, pari a circa 112 milioni di euro. Il decreto pianifica quindi le modalità con cui questo disavanzo verrà gestito. Il modello a cui il Consiglio di Ministri si è ispirato è simile a quello utilizzato per salvare, pochi anni fa, la compagnia di volo nazionale Alitalia. Le fasi di azione sono 3: 1)Ottobre 2012/ Dicembre 2013: si provvederà a porre fine al Commissariamento Cri ad opera dell’Avv. Francesco Rocca. Correndo ad elezioni, si stabilirà un ordinamento democratico, deciso cioè dai volontari stessi, che sono stati messi al centro della riforma. 2)Gennaio 2014/ Dicembre 2015: l’Ente verrà scisso in due, una good e una bad company. La prima, di natura privata, acquisterebbe lo status di Associazione di promozione sociale e si approprierebbe dell'ingente patrimonio della Cri, stimato in circa 350 milioni di euro, prendendo in dote anche le convenzioni con i 118 d'Italia. Insomma, un giro da 183 milioni di euro, che CGIL e sindacati di base danno per 800 milioni di euro. La seconda invece, conservando lo status di ente pubblico, si terrebbe i debiti da sanare e provvederebbe a ricollocare il personale in eccedenza: i famosi 4000 dipendenti. Alcuni di questi rimarranno in servizio se assunti con contratti a tempo indeterminato: potranno scegliere di giocare la carta della mobilità presso altre pubbliche amministrazioni, ma si tratterà di un 20-30% della fetta. Rimarranno in servizio presso l’Associazione coloro che hanno un contratto a termine (circa 1430) e possono essere pagati con le Convenzioni. Al resto probabilmente verrà proposta una risoluzione del contratto. 3)Gennaio 2016/ 2017: Si procederà con la soppressione e la liquidazione dell’Ente pubblico, trasferendo all’Associazione privata tutte le funzioni esercitate attualmente dalla Cri. La bozza, inoltre, prevede una conferma delle voci che da anni circolavano in ambiente Cri: la nascita della Componente Unica. Infatti, la Croce Rossa Italiana, a differenza di moltissime altre Società Nazionali afferenti al Movimento Umanitario di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, prevede l’appartenenza dei singoli volontari ad un corpo specifico, che gestisce compiti precisi. Le componenti sono sei: Corpo militare ed Infermiere Volontarie, ausiliari delle Forze Armate, il Comitato Femminile, che si occupa di sostegno ai bisognosi e raccolte fondi, i Donatori di Sangue, che sopperiscono al bisogno di emoderivati, i Volontari del Soccorso, che si preoccupano prevalentemente di Trasporto infermi e servizio ambulanza e i Pionieri, la parte giovane, che ha come missione principale quella di sensibilizzare le fasce giovani su tematiche relative alla salute e alla convivenza civile. Il decreto amalgamerebbe tutto questo insieme di persone, più di 150mila volontari sparsi in tutta Italia, in un unico contenitore, riservando un posto di preminenza al settore giovanile. A giudicare dai comunicati stampa presenti sul sito www.cri.it, le componenti volontaristiche hanno reagito con entusiasmo all’idea di questo radicale riordino, seppure con i dovuti dubbi rispetto ad una futura gestione: in Italia sono presenti soltanto 500 Comitati Locali – di cui 5 presenti in territorio salernitano - i quali, divenendo privati, sopravvivranno soltanto se riusciranno a procacciarsi e garantire dei servizi di qualità e a costi contenuti. Ricordiamo che il mondo della Pubblica Assistenza privata è agguerrito: la concorrenza è tanta. La gioia però di poter decidere del proprio futuro, di poter avere voce in capitolo, dopo tanti anni di gestione e decisioni imposte dall’alto, per il momento, sembra mettere a tacere le perplessità. Meno contenti sono i rappresentanti del Corpo Militare e delle Infermiere Volontarie, che non solo vedono messo a repentaglio il posto di lavoro, ma vengono anche lesi nell’orgoglio di rappresentare una parte della Croce Rossa che vanta origini storiche di tutto prestigio e che tanto ha avuto peso nella storia mondiale. Infatti questi corpi storici sono destinati ad essere sciolti. Ma qual è la situazione della provincia Salernitana? Il territorio vanta ben 5 Comitati Locali, quello di Salerno, Agropoli e Cilento, Costa Amalfitana, Sapri e Serre. La Croce Rossa a Salerno è una realtà fruttuosa: in atto ci sono diverse convenzioni di 118, non ultimo il servizio di ambulanza posto tutti i fine settimana nella centralissima via Roma. Le zone della Costiera vantano addirittura la presenza di corpi speciali che si occupano dei soccorsi in mare. Nessuno sa ancora che piega prenderà la situazione e quale sarà la sorte dei dipendenti, che al momento preferiscono non rispondere a nessuna domanda.

domenica 7 ottobre 2012

Croce Rossa ... Il Toto Elezioni...

Max Dedalo
IL TOTO ELEZIONI: vediamo se qualcuno mi aiuta a meglio comprendere; secondo voi (viste le norme sottostanti), l'attuale Commissario Straordinario (sembrerebbe Socio in quanto donatore sangue), può essere eletto Presidente Nazionale della C.R.I.? 

....... Dal nuovo Decreto di riordino della Croce Rossa....
b) entro 20 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Commissario predispone e trasmette al Ministro della salute uno schema di nuovo regolamento elettorale che nei successivi 10 giorni è emanato dal Ministro. Il Commissario convoca quindi le elezioni per i presidenti regionali, provinciali e locali della CRI, che esercitano fino al 1° gennaio 2014 le competenze attribuite dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 97 del 2005 agli organi del corrispondente livello territoriale. I Presidenti dei Comitati locali sono eletti dai soci del comitato locale; i Presidenti dei comitati provinciali sono eletti dai soci della provincia. I presidenti dei comitati locali e dei comitati provinciali eleggono il Presidente della regione di riferimento. In ogni caso il Presidente di ciascun livello territoriale è scelto tra i soci del medesimo ambito territoriale. Nelle Regioni in cui vi è un solo comitato provinciale, il Presidente del comitato provinciale assolve anche alla funzioni di Presidente del comitato regionale. Per le province autonome di Trento e di Bolzano sono eletti due Presidenti provinciali e non si procede all’elezione del Presidente regionale. Tutte le elezioni di cui alla presente lettera si svolgono entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Nel caso in cui un candidato sia eletto per più cariche, rimane in carica per quella relativa alla maggiore dimensione territoriale e decade dalle altre. Sono in ogni caso esclusi dall’elettorato passivo coloro che non avevano il requisito di socio della Croce Rossa italiana alla data di nomina a Commissario ai diversi livelli della CRI;

c) entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, si svolge l’Assemblea straordinaria, convocata dal Commissario, costituita esclusivamente dai Presidenti regionali, provinciali e locali che vengono eletti ai sensi della lettera b) entro e non oltre il termine di 90 giorni ivi previsto. Tale Assemblea, presieduta dal Commissario, elegge un Presidente nazionale e due Vice presidenti, di seguito denominati Presidente nazionale e Vice Presidenti, che durano in carica fino al 1° gennaio 2014, esercitando le competenze attribuite dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 97 del 2005 al presidente, al consiglio direttivo e all’Assemblea nazionale della CRI; i Vice presidenti agiscono su delega del presidente. L’elettorato attivo e passivo è disciplinato ai sensi dell’articolo 12 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 97 del 2005. Il commissariamento è vigente fino alla data di elezione del Presidente nazionale e cessa dalla predetta data.


Francesco Catapano Socio Attivo C.R.I.
Francesco Catapano SCRIVE : 
L’argomento di Max Dedalo mi offre l’occasione per dire qualcosa in ordine all’appartenenza al gruppo donatori di sangue della CRI. Occorre un chiarimento ( rectius: una precisazione ) sul requisito per essere considerato socio attivo donatore di sangue anche ai fini dell’elettorato attivo e passivo. Innanzitutto vale la definizione che si ricava dalla legge nazionale sulla donazione di sangue ( ripresa dalla O.C. n. 362/05 del 1.07.2005, parte speciale – Titolo IV- pag. 21- )secondo cui si è considerati donatori abituali quando si effettua annualmente almeno una donazione di sangue (non è importante se di sangue intero o soltanto di emocomponenti) .Ergo solo donazioni periodiche e naturalmente gratuite. A questo proposito sull’onda della esperienza di anni addietro, quando mi sono occupato dei donatori di sangue del Comitato provinciale CRI di Napoli, devo rimarcare la necessità che la presenza del requisito venga accertata sulla base della certificazione rilasciata dal Centro trasfusionale dell’Ente ospedaliero ove si è effettuata la donazione e non semplicisticamente sulla scorta di dichiarazione rilasciata dall’ispettore ( ora commissario) del gruppo. Ciò potrà e dovrà( ove occorra ) essere accertato anche mediante accesso agli atti senza doversi preoccupare di violare la privacy perchè verificare la data di donazione o la dichiarazione generica di " non più idoneo" o quanto altro non è considerato dato sensibile. Allo stesso modo l’attività di promozione della cultura della donazione del sangue e derivati deve essere provata dalla partecipazione , in qualità di facente parte dell’organizzazione o comunque collaboratore , ad eventi collettivi di sensibilizzazione dei cittadini alla coscienza trasfusionale. E’ assurdo pensare che possa rientrare ai fini di cui sopra l’opera di convincimento alla donazione del vicino di casa, fornendo così un dato scarno e non significativo del proprio impegno. Attenzione secondo l’interpretazione giusta che in passato si è dato del residuo requisito( cioè della attività di promozione …) per essere considerato attivo nei DS , lo stesso può essere invocato solo da colui che è stato donatore di sangue e che poi lungo il percorso di vita non ha potuto più effettuare donazioni per inidoneità fisica , pur sempre certificata dall’organo sanitario.

mercoledì 3 ottobre 2012

Decreto di Riordino Croce Rossa : dopo le chiacchiere di alcuni parlamentari qualcuno fa i fatti .....

  Il seguente emendamento è stato depositato a firma dei Senatori radicali 
Perduca e Poretti 
su iniziativa del Pdm.



Emendamento

Articolo 4

Al comma 2, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:

« «b-bis) dopo l’articolo 1626 è aggiunto il seguente: «1626 – bis. 1. Il personale di cui agli articoli 1626 e 1729, comunque in servizio alla data del 30 settembre 2012, confluisce previo accertamento dell’idoneità al servizio, nel ruolo unico speciale a esaurimento, ausiliario delle Forze armate, posto alle dirette dipendenze del Ministro della difesa, con il grado o la qualifica rivestiti alla predetta data. 

2. il personale militare del corpo  speciale volontario della Croce Rossa, ausiliario delle Forze armate, richiamato in servizio alla data del 30 settembre 2012, che abbia svolto servizio per un periodo continuativo, pari o superiore  a 3 anni, senza soluzione di continuità, in possesso dei requisiti stabiliti con apposito decreto del Ministro della difesa, transita nel ruolo unico speciale a esaurimento, con il grado posseduto alla predetta data e segue nel ruolo l’ultimo militare in servizio continuativo con il medesimo grado gerarchico. 

3. Entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge il Ministro della difesa con proprio decreto stabilisce:

a)    le modalità e i criteri di formazione del ruolo unico speciale ad esaurimento di cui al comma uno;
b)    le modalità e i criteri di accertamento dell’idoneità al servizio e di iscrizione nel ruolo unico speciale ad esaurimento degli appartenenti al Corpo militare della Croce rossa alla data del 30 settembre 2012;
c)     i compiti del personale del ruolo unico speciale a esaurimento,  ausiliari alla sanità militare.»