Nella Croce Rossa Abruzzese avvengono delle irregolarità amministrativo-contabili. A denunciarle è il maresciallo Vincenzo Lo Zito, dipendente CRI, a compierle è la Presidente Maria Teresa Letta la quale ha anche provveduto al 2° Trasferimento per incompatibilità ambientale dello stesso. I fatti contestati dal maresciallo, toccano diverse sfere, dell’agire nella pubblica amministrazione ma attengono sempre alla stessa persona che vuole tutto sotto il suo controllo e la sua direzione.
sabato 29 agosto 2009
Si riesce a trasferire il Conto Corrente da Avezzano a L'Aquila e tentare d bloccare la firma illegale della Presidente con notevoli difficoltà.....
In seguito alle mie segnalazioni anche la solerte Direttrice si rende conto che la Presidente gestisce i fondi del Comitato regionale Abruzzo con sede a L'Aquila in una Banca ad Avezzano sua citta di residenza.... e inizia immediatamente a cercare di ristabilire la correttezza trasferendo il conto a L'Aquila e togliere la firma illegale della Presidente con notevoli difficolta....
Anche il Direttore Regionale scopre che qualcosa non va.......
Anche il Diretttore Regionale D.ssa Maria Rita Salvetti scrive alla Presidente che gestisce autonomamente il Comitato che non va bene quello che sta facendo anche perchè secondo i regolamenti Nazionali l'unica persona preposta alla gestione amministrativa dell'Ente Croce Rossa è il Direttore Regionale che tra le altre cose è un dipendente.
Ma incurante di ciò la Professoressa seguita a gestire a modo suo e provvederà a sollevare dall'incarico anche la sfortunata Direttrice che ha provato ad ostacolarla nella sua folle corsa...
Il Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca denuncia anche Lo Zito
Certo che me l'aspettavo..... non potevo certo evitare la denuncia anche io.....
Continua la strafottenza di questi Signori che pur di coprire i loschi intrallazzi di una malagestione non disdegnano l'uso di qualsiasi mezzo..
Accetto anche questo.... non ho paura di andare davanti al giudice per sentirmi accusare solo per aver svolto esclusivamente il mio lavoro e di essermi opposto con tutte le mie possibilità affinche venissero sospese e non coperte simili illegalità...
mercoledì 26 agosto 2009
La Croce Rossa raddoppia i Centri per nove pratiche l'anno
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Dopo l'ispezione partita richiesta alla Difesa di bloccare «il contributo per l'incapacità di spesa dimostrata»
Una volta ogni sei settimane, nei Centri di Mobilitazione della Cri, c'è qualcuno che si mobilita: c'è da aggiornare un fascicolo personale. Una faticaccia: nove fascicoli l'anno a testa! Alla Ragioneria Generale dello Stato, però, si sono scandalizzati. E dopo una ispezione hanno messo insieme un voluminoso atto di accusa che, violando l'antico adagio, spara a zero sulla Croce Rossa. Non è la prima volta. Un ispettore della stessa Ragioneria, Mario Guida, aveva già fatto le pulci all'organismo un paio di anni fa. Guida aveva scritto nel rapporto che quasi la metà delle autoambulanze aveva «più di vent'anni» e aveva fatto «più di 250.000 chilometri » ma nonostante questo i capi dell'organizzazione sotto la gestione di Maurizio Scelli non si erano fatti mancare una flottiglia di lussuose autoblù arrivate fino allo stratosferico numero di quaranta........... segue
Mobbing e prevaricazioni in CRI?
Due casi ci sembrano emblematici e degni di notizia. Si tratta di due membri militari della CRI, uno escluso dai richiami e l’altro mobbizzato.
Il primo caso sembra una storia di ordinaria ingiustizia e riguarda un capitano della Croce Rossa Italiana, che ha reso servizio anche in Iraq, che, sembra senza una reale motivazione sono è stato messo in congedo e scartato per altre operazioni militari. Per queste esclusioni ha ovviamente presentato ricorso per le via legali, amministrative e penali.
Le esclusioni del capitano Martinez, questo il nome dell’ufficiale, sarebbe state operate nonostante il regio decreto 484 /1936, parli chiaro e indichi l’obbligatorietà del richiamo in casi di guerra e calamità................... segue
La seconda storia riguarda il maresciallo Lo Zito che dopo aver evidenziato irregolarità che sarebbero state commesse dal Presidente Regionale, si sarebbe visto proiettare in un girone infernale e messo fortemente in discussione dal Presidente stesso che con propria lettera inviata il 5 gennaio 2008 all’Ispettore Nazionale del Corpo Militare CRI, Ridolfi, ne chiede l’immediato allontanamento per incompatibilità ambientale.......... segue
Il commissario della Crocerossa denuncia Stefano Salvi per l’inchiesta svolta sull’ente
Stefano Salvi è stato indagato del reato di cui all’articolo 81 e 595, comma 2 e 3 (diffamazione), “per aver con più atti esecutivi di un unico disegno criminoso ripetutamente offeso la reputazione di Rocca Francesco, mediante numerosi video e interventi diffusi attraverso la webtv www.stefanosalvi.it, nei quali al Rocca erano attribuiti favoritismi ed abusi nella sua attività di commissario straordinario della Crocerossa”.
I fatti si riferiscono alla video-inchiesta svolta dal reporter e volta a mettere in luce gli sprechi di denaro e gli illeciti compiuti all’interno dell’ente.
“Ho condotto un’inchiesta e denunciato delle irregolarità – commenta Stefano Salvi – e ho sempre ma invano cercato il contraddittorio coi vertici dell’ente. Ho segnalato gli illeciti riscontrati sia all’ex presidente Barra, sia al Ministero della Difesa (competente per il personale militare della Crocerossa), sia allo stesso Commissario Rocca, dal momento del suo recente insediamento. Perché quest’ultimo non ha voluto rispondere ai miei appelli mesi fa? Perché non mi ha mai chiesto rettifiche o precisazioni e mi ha denunciato ora? Mi sembra assolutamente pretestuoso e generico il reato di cui mi incolpa. Tanto più che non ho diffamato la sua reputazione, ma segnalato dei dati oggettivi. Non ho attuato un disegno criminoso ai suoi danni, ma svolto il mio lavoro, cioè informare i cittadini sulle irregolarità che ho riscontrato nell’ambito della gestione di un ente pubblico come la Crocerossa. Mi risulta che l’irregolarità dei fatti che ho segnalato sia stata ampiamente dimostrata anche a seguito dell’ispezione svolta dal Ministero delle Finanze e di una precisa sentenza del tribunale di Lodi, che ratifica la “non ingerenza” da parte delle cariche politiche nella gestione del personale. Non vorrei che la questione della Crocerossa finisse come l’inchiesta che ho svolto sulla Giustizia.
E, per quanto riguarda la Crocerossa, non avendo io preclusione alcuna e alcun dubbio sulla buona fede del commissario Rocca, auspico che questi, anziché sentirsi attaccato a livello personale, svolga una scrupolosa verifica dei fatti da me segnalati”.
Spesa folle. Cresce di dieci volte in sei anni per il 118
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Il Caso di Malagestione a Bari e Foggia
Cosa sta accadendo a Foggia?
Articolo de “l’Attacco” di Foggia del 13 luglio 2007
INCHIESTE (E SEQUEL) DE L’ATTACCO
CROCE ROSSA NEI GUAI
Accuse alla CRI di Foggia
Assunzioni clientelari e passivo di 60mila euro
di LUIGI INGLESE
Il Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Foggia sarebbe nell’occhio del ciclone. Molte e variegate le accuse che piovono addosso all’ente di Capitanata, guidato attualmente da Anna Maria Sarcinelli: assunzioni clientelari compiute senza il ricorso a strumenti legislativi particolari; utilizzo “a capriccio” di determinate imprese; bilancio che presenta un residuo passivo di 60mila euro. Una storia di sospetti e di accuse e finanche di minacce. Secondo l’adagio popolare, sparare sulla Croce Rossa è la cosa più facile del mondo e, perciò da evitare. Nel nostro caso, però, si tratta di dare corpo e notizia non solo a malumori ma a dichiarate ostilità che riguarderebbero la gestione del comitato provinciale foggiano e che, in tempi recenti, hanno spaccato in due il massimo organismo dirigente della CRI di Foggia.
Della Croce Rossa sono piene le cronache della storia ed è risaputa la missione che ne fa il presidio più antico della beneficenza. Di quest’ente è anche notorio l’aspetto più burocratico: la sua appartenenza alla fascia cosiddetta “A”. Si tratta, pertanto, di un ente che svolge molteplici compiti e, di conseguenza, amministra risorse finanziarie considerevoli. E che deve annualmente presentare i propri conti, avere un Consiglio d’Amministrazione e propri organi rappresentativi. Appunto l’Assemblea che si è riunita l’11 giugno scorso per approvare “il rendiconto generale dell’esercizio 2006 proposto dal Consiglio Direttivo Provinciale”, poi approvato a maggioranza: 8 contro 7.
Sul piano organizzativo, l’organo direttivo della CRI foggiana si è insediato il 22 novembre del 2005 e il nuovo statuto è stato approvato nel luglio precedente. Sul piano meramente finanziario – è qui d’obbligo la sottolineatura – dubbi sulla gestione amministrativa dell’ente sono stati avanzati fin dal marzo 2003, dai tempi cioè della gestione commissariale, affidata alla stessa persona poi assurta alla Presidenza: Anna Maria Sarcinelli. Una nutrita schiera di componenti dell’assemblea chiede da anni fin di conoscere le procedure di assunzione dei Co.Co.Co. e dei Co.Co.Pro. – secondo lo statuto nazionale, in questo caso dovrebbe farsi un pubblico avviso – di comprendere le ragioni dell’utilizzo di talune imprese. Tematiche ribadite punto per punto nell’assemblea del giugno 2007 e che chiedono di squarciare il velo dell’oscurità sulle problematiche del 2006, così come era stato richiesto per i precedenti anni 2004 e 2005. Alcuni sono stati oggetto finanche di minacce. E’ il caso di un Consigliere – il cui nome resta rigidamente segreto anche per non recare preoccupazioni al suo nucleo familiare – a cui due mesi fa sono stati recapitati due proiettili e una missiva dai toni forti e chiari: “fatti i c….. tuoi”.
Tornando alle accuse di assunzioni clientelari, durante l’assemblea sono state date risposte vaghe o affatto suffragate da prove documentali, come risulta dai verbali redatti nell’occasione. Non sono state mostrate determine; è stato detto che i dipendenti erano stati assunti tramite il Centro per l’Impiego, ma non sarebbe vero; non sono state rese spiegazioni efficaci all’impiego di determinate imprese per lavori vari, non è stato documentato in alcun modo il residuo passivo di 60mila euro. Anzi, è stato spiegato con l’acquisto di un’autoambulanza, autorizzata dal direttore regionale CRI e non dal consiglio direttivo foggiano. Soprattutto ci sarebbero state obiezioni forti alla scelta operata dal direttore regionale a nominare come suo subdelegato un impiegato amministrativo locale e sui titoli concessi a quest’ultimo concessi di fare determine e conferire incarichi; e sull’approvazione del bilancio consuntivo senza alcuna relazione in merito.
Si aspetta ora di comprendere se sulla vicenda siano state avanzate richieste d’ispezione e verifiche amministrative, se sia stata inviata “informativa” alla Corte dei Conti sulle presunte irregolarità di bilancio e quanto siano vere le dimissioni dal CdA minacciate da coloro che hanno votato contro il Rendiconto Generale 2006.
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quanti sprechi e non sono solo queste le ultime assunzioni dell'Illustre Commissario,
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sabato 22 agosto 2009
Richiami in servizio senza assegni... la legge non è per la Croce Rossa
Ma se si tratta di richiamare personale per attendere al mantenimento di servizi non ausiliari delle FF.AA. no! Si sarebbero dovute indire, preventivamente e in ogni singolo Centro di mobilitazione, ora Uffici Arruolamento e Addestramento, le necessarie selezioni per titoli (non dimenticando l’attuale stato di grave crisi economica) e le relative graduatorie aggiornate (periodicamente e regolarmente – ogni quattro mesi): per gli Ufficiali; per i Marescialli; e per il Personale di Assistenza. Le singole graduatorie avrebbero dovuto confluire (percentualmente in base alla consistenza degli arruolati presenti in ogni Centro) in una graduatoria unica nazionale. Se di lavoro ne avevano i Centri di Mobilitazione, ora Uffici Arruolamento e Addestramento, se si fosse attuata una sana e costruttiva gestione in relazione ad eventuali disastri ecc. ecc. e si sarebbe rispettata la previsione Costituzionale: I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e “ l’imparzialità dell’amministrazione”.
Se i parenti del richiamato, senza assegni, che ha subito un grave incidente mentre prestava servizio e per causa di servizio si rivolgono all’INAIL (esistendo l’obbligo previsto dal suddetto art 224 del RD 484/36) cosa avverrebbe? Chi il soggetto da identificare quale datore di lavoro a cui applicare le eventuali sanzioni civili e penali? Poi dopo……gli scarica barile? Il comandante di Centro di Mobilitazione? Il Presidente di Centro di Mobilitazione? Il Presidente Nazionale (ora Commissario)?
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venerdì 21 agosto 2009
Incursione
giovedì 20 agosto 2009
Storia di Ordinaria Ingiustizia.....
Il M.llo capo Vincenzo Lo Zito, è un dipendente della Croce Rossa Italiana Corpo Militare, ed era in servizio
Presso il Comitato Locale della Croce Rossa Italiana di Carsoli (AQ)
dove il Maresciallo Lo Zito era impiegato, il Presidente retribuisce illecitamente una Volontaria del Soccorso con un contratto di collaborazione la quale svolgeva anche la mansione di Responsabile Amministrativo avendo la gestione unitamente al Presidente, del Conto Corrente della Unità Locale, nonostante i regolamenti vietano nel modo più assoluto che il volontario venga retribuito e questo compito che doveva essere svolto dal sottoscritto che non sarebbe costato nulla all’amministrazione in quanto strutturato dall’ente, però per avvantaggiare la volontaria il denunciante viene Trasferito d’Autorità, con una indennità di trasferimento pari a circa 14.000 euro.
Presso il Comitato Regionale Abruzzo della Croce Rossa Italiana, de L’Aquila
E’ stato trasferito due volte su indicazione della stessa Presidentessa Regionale, Maria Teresa Letta, la quale addirittura come motivazione ultima, adduce al fatto, che il Maresciallo Lo Zito le impedisce di svolgere il suo lavoro (illegale) e pertanto ne chiede il trasferimento immediato per " INCOMPATIBILITA’ AMBIENTALE " cosi si legge sull’ennesimo provvedimento del 11 Agosto 2008 e questa volta addirittura fuori Regione e precisamente all' Ufficio Arruolamento e Addestramento di ASSISI (PG), in Umbria .
Ultima ciliegina sulla torta che non poteva certo mancare nella ormai dichiarata guerra nei miei confronti per essermi permesso di denunciare il sistema è stata l’Ordinanza Commissariale n° 418/09 del 30/12/2009 nella quale il